Abbiamo aspettato tanto prima di avere un secondo figlio ed eravamo pieni di paure. Francesco è stato figlio unico per ben nove anni, come avrebbe accettato un fratellino? Tutte le nostre paure sono state spazzate via in un micro secondo. Quando Alessandro è nato, le ostetriche hanno aspettato che entrasse Francesco in sala parto per lavarlo. E si sono conosciuti così, il grande che gli parlava mentre con la mano lo accarezzava, il piccolo che lo guardava estasiato, riconoscendo la voce che tanto gli aveva parlato mentre era nel pancione. E non appena vestito, l’ostetrica l’ha messo in braccio al suo fratellone…
Ivana, mamma di Francesco, 10 anni, Alessandro, un anno
Avevo letto in un libro che far trovare un regalo da parte del nuovo arrivato sarebbe stata una bella sorpresa per il fratello maggiore. Questa cosa mi è piaciuta e nella valigia dell’ospedale ho incartato con una bella carta e un grosso fiocco un puzzle e un libro (le due attività preferite del momento di Federico). Quando sono andata in ospedale per la nascita di Elena ho abbracciato forte il mio Fede, consapevole che sarebbe iniziata una nuova magia a quattro tra di noi.
Ho insistito con mio marito affinché nessuno venisse a disturbare questo nostro momento: al primo nostro incontro dovevamo esserci solo noi quattro. E così è stato. Ricordo ancora la gioia nel vedere entrare il mio ometto, due anni e mezzo alla nascita di Elena, nella stanza dell’ospedale… Il suo sguardo incredulo nel vedere la sorella nella cullina. L’ho baciato e poi insieme abbiamo preso Elena e ce la siamo guardata per un po’. Poi gli ho detto: “Lo sai che tua sorella mi ha dato questo pacchetto per te?” L’abbiamo aperto e ha iniziato a giocare con il puzzle e a farsi leggere il libro. Poi foto di gruppo con tutti i miei cuccioli sulla pancia e mio marito a stringerci…
Quando è venuta la dottoressa a chiamarmi per portare Elena alla visita di controllo, Federico ha iniziato a piangere perché voleva sua sorella! I momenti più difficili per me sono stati quelli che ho vissuto nel vederlo andare via tutto magonato…
Valentina, mamma di Federico, 3 anni, Elena, 10 mesi
La prima visita in ospedale è stata dolcissima: nella mia valigia avevo messo un regalo per Alessandro e gli ho detto che lo aveva portato suo fratello che era felice di conoscerlo finalmente! Poi ho preso la manina del piccolo e l’ho messa in quella di Ale che se ne stava un po’ in disparte e accigliato. Ho visto che si illuminava e quando il piccolo si è messo a piangere lui gli ha detto: “Non devi avere paura, sono tuo fratello e ti proteggo io se hai male al pancino”!
Maria Cristina, mamma di Alessandro, 4 anni, Francesco, 1 anno
L’espressione di felicità che le ho visto in viso quando è entrata nella stanza in ospedale non la dimenticherò mai! E ancora oggi è entusiasta di sua sorella, che mostra con orgoglio a chiunque. E quando a una festa, una bambina ha detto a Valentina: “La mia mamma nella pancia ha un fratellino!”, la risposta di Valentina, piccata, è stata: “La mia mamma me l’ha già fatto, un sorellina, ah! Ah!”
Daniela, mamma di Valentina, 6 anni, Vittoria, 8 mesi
Il primo incontro è stato a dir poco tragico: il giorno della nascita, dopo cinque ore, Gianluca, appena sveglio, arriva in ospedale in spalla al papà mentre io cercavo di attaccare Raffaele al seno. In pochi secondi è scoppiato a piangere Gianluca, poi io, poi Raffaele, col papà inerme che ci guardava.
Questione di pochi minuti e poi è girato tutto, ho preso in spalla Gianluca e li ho tenuti assieme, poi solo il grande. Grazie alle infermiere che hanno chiuso un occhio sono riuscita a cenare con lui sul letto e a restituire un po’ di quotidianità al nostro rapporto.
Beatrice, mamma di Gianluca, 22 mesi e Raffaele, 3 mesi
Ho rotto il sacco alle 3,45, ho aspettato che Camilla si svegliasse, abbiamo fatto colazione e poi le abbiamo spiegato che il fratellino era pronto a nascere, si muoveva tanto tanto e il dottore in ospedale lo avrebbe fatto uscire da un taglietto nel pancione. Il papà l’ha accompagnata dai nonni e quando Federico è nato, lei era fuori dalla sala parto.
Quando si sono conosciuti era intimorita, emozionata, curiosa, lo voleva prendere in braccio ma non osava. Nella culla ha trovato un pacchettino da parte di Chicco per lei. L’ha scartato con le mani tremanti e poi è corsa a ringraziarlo.
Si è seduta sul letto e gliel’abbiamo messo tra le braccia. Ridacchiava tesa, imbarazzata. Lo accarezzava piano, come fosse di vetro.
È tornata ogni giorno a trovarci chiedendo continuamente quando avrebbe potuto portare a casa il bambino.
Roberta, mamma di Camilla, 4 anni e mezzo, Federico, 2 anni
Avevo un po’ paura dei primissimi giorni, in cui siamo stati in ospedale. Arianna non era mai stata per così tanto tempo sola col papà (soprattutto mai la notte) e non sapevo come avrebbe preso il fatto di vedere “davvero” il fratellino tra le mie braccia.
Avevo organizzato uno scambio di doni: lei aveva scelto per Ettore un sonaglino di peluche, per lei avevo preso una bambola, che le ho spiegato essere il regalo da parte del fratellino. Nella mia testa avrebbe potuto usarlo sia come bimbo da cambiare, allattare, lavare, (cosa che ha fatto varie volte), sia magari come “sostituto” per eventuali rabbie da esprimere (l’ha sempre trattato bene).
Se li sono “scambiati” in ospedale, la prima volta che è venuta a trovarci, insieme al papà (ho preteso visite separate da parte degli altri parenti). Lei non ha dimostrato di essere particolarmente sorpresa del bimbo ed è stata molto contenta del regalo.
Tornando a casa Arianna e il papà sono andati in un negozio a comprare i fiocchi azzurri e la vaschetta per il bagnetto. Lei si è sentita molto partecipe: un fiocco l’ha messo sul suo balcone e le prime volte che facevo il bagno a Ettore nella vaschetta era felice di ricordarmi che l’aveva presa LEI per “nino mio”, come lo chiamava.
Ilaria, mamma di Arianna, 3 anni, Ettore, 6 mesi
L’indomani mattina viene a trovarmi mio marito con Maria. Nicola era al nido, così mi sono coccolata Maria un bel po’ e dopo siamo andate insieme a conoscere il fratellino. Maria lo ha accarezzato, lo ha baciato sui piedini…
Poi il rientro a casa: credo che in tutti i padiglioni dell’ospedale abbiano sentito che Maria voleva la sua mamma!
Alessandra, mamma di Maria, 3 anni e mezzo, Nicola, 16 mesi
Ricordo benissimo lo sguardo di mio figlio Lorenzo quando ha visto suo fratello Gabriele: i suoi occhi grandi e gioiosi per la prima volta mi sembravano diversi, scrutava suo fratello senza toccarlo e per ben tre giorni non mi ha teso una sola volta le braccia, anzi voleva andare via subito quando veniva a trovarmi. Momenti di puro panico per me, ho pianto per tre giorni di fila.
Per mia fortuna, però, una volta tornata a casa anche Lorenzo ha avuto la sua reazione: si è aggrappato al mio collo cominciando a piangere. Poi, per assurdo, ha chiesto di Gabriele. Lo ha preso in braccio, lo guardava, gli sorrideva, guardava me e poi con il suo solito tono mi da detto: “Mammina, ma questo bambino resterà per sempre con noi?”
“Certo amore mio, è tuo fratello!”
“Fratello… come tu e la zia Tecla e la zia Robi fratelle?”
“Sì amore, proprio come noi tre”.
“Ma dove dorme?”
“Dormirà vicino a noi”.
“Vabbene… facciamo così: tu al centro e noi due ‘allato’”.
Ovviamente la storia continua con alti e bassi, pianti e sorrisi. Il tempo passa ma ancora oggi mi ritrovo a dormire nel mezzo con i miei figli… “allato”!
Nadia, mamma di Lorenzo, 8 anni, e Gabriele, 5