Le mamme raccontano
Ecco il racconto di alcune mamme che si sono trovate a dover gestire la gelosia del primogenito e l’hanno aiutato a superare pian piano ansie e preoccupazioni e recuperare la serenità.
Federico non voleva più andare al nido, mangiare e dormire lì, allora giocavamo con gli animali e rivivevamo tutto quello che succedeva al nido e a casa in modo da portare fuori le sue paure. Gli ho spiegato che quello di Elena non era pianto ma parola, il suo personale linguaggio, che all’inizio bisogna avere pazienza e conoscersi, e che non per forza bisogna trovarsi subito simpatici. A volte gli raccontavo che il pianto di Elena dava fastidio anche a me, però gli facevo notare come ci sorrideva quando le eravamo vicino. Ho parlato tanto dicendogli che lo capivo, che era normale reagire così, che io sarò per sempre la sua mamma, che il mio cuore è come un elastico che si sarebbe allargato secondo le necessità e che il suo spazio ci sarà sempre. Con Elena cercavo di ritagliarmi i nostri spazi: se durante il giorno magari ci coccolavamo un po’ poco, la sera la lasciavo attaccata al mio seno anche per un paio d’ore, per rilassarci insieme, senza fretta e addormentarci abbracciate! Dopo un mesetto la burrasca è passata, io e miei cuccioli stiamo imparando a non avere paura di perdere il posto che ci siamo regalati!
Valentina, mamma di Federico, 3 anni, Elena, 10 mesi
Greta è sempre stata molto affettuosa con la sorellina, ma la gelosia che ha manifestato è stata tutta contro di me. Ho risolto legittimando i suoi vissuti e dicendole che era normale sentirsi così: essendoci un’altra persona piccola e indifesa da accudire, lei poteva pensare che le venissero dedicati meno tempo e attenzioni, ma io e il papà avremmo moltiplicato il nostro amore.
Bianca, mamma di Greta, 5 anni, Viola, 10 mesi
In ospedale Elia ha iniziato subito a darle bacini e carezze, e con Eva ha sempre manifestato i comportamenti più gioiosi e cari. Nei miei confronti la storia è stata diversa: Elia mi si è letteralmente rivolto contro, manifestando attivamente il suo disappunto per la nuova situazione, piangendo spesso e cercando strenuamente la mia presenza e la mia vicinanza. Durante i primi due mesi, mentre allattavo, lui aveva atteggiamenti contrastanti: a volte prendeva il suo ciuccio e si appoggiava a me abbracciandomi strettamente, altre volte mi lanciava addosso giocattoli e cuscini.
Adesso Eva ha quasi cinque mesi ed Elia ha smesso gradualmente questi comportamenti, così pesanti da vivere per me, che avevo tanti sensi di colpa nel vedere il mio primogenito soffrire così. Ci ho messo tanta tanta pazienza e anche qualche lacrima, ma soprattutto ho cercato di accettare Elia così com’era, senza opprimerlo con giudizi o castighi e cercando sempre di dimostrargli quanto gli volevo bene. Sì, qualche sgridata c’è stata, ma sempre seguita dalle dovute scuse e spiegazioni. Non sto neanche qui a raccontare la gioia che provo adesso nel vedere che io ed Elia stiamo ritornando a capirci e in un certo senso ci siamo ritrovati.
E poi… abbiamo guadagnato una nuova compagna di giochi!
Francesca, mamma di Elia, 2 anni e mezzo, Eva, 5 mesi
Tanti no, tanti momenti offesi. Ho cercato di porre il meno possibile l’attenzione su queste cose, dicendo ad Arianna che capivo quanto potesse essere difficile per lei. Ho cercato di utilizzare il “rinforzo positivo”, mostrandomi particolarmente interessata alle cose belle che faceva e ignorando i “disastri”. Chiaro che non sono “supermom”, quindi ci sono stati anche momenti di urli, porte sbattute, pianti in stereo… ma sono stati limitati. Per fortuna non ha mai mostrato gelosia direttamente nei confronti di suo fratello, anzi, lo ignorava il più possibile. Più che altro mostrava insofferenza nei miei confronti. Mi aspettavo che su certe cose “regredisse” ma non l’ha fatto. Anzi, dopo i primi due mesi un po’ più difficili, è tornata ad essere la solita Arianna allegra e a crescere moltissimo (per esempio nel linguaggio). Tanto che ha deciso lei, senza che io insistessi, di togliere il pannolino e ha ridotto l’uso del ciuccio.
Ilaria, mamma di Arianna, 3 anni, Ettore, 6 mesi
Un po’ gelosa lo è ovviamente, o lo è stata all’inizio. Le è stato di grande aiuto parlarne. Soprattutto sapere che la gelosia è normale, che tutti i fratelli sono un po’ gelosi perché si tolgono a vicenda un po’ di mamma. Poi le è stato e le è utile sapere che anche lei ha ricevuto tutto quello che ora riceve il fratello e anche di più. Le piace che le racconti di quando era piccolissima lei. Ma la gelosia non è il sentimento dominante. Anzi, Margherita già immagina di difenderlo quando lo brontolerò e di farmi i dispetti insieme a lui. Un’altra cosa che le è stata utile è che io (già dalla gravidanza) faccio parlare il fratellino e nel dargli voce le faccio capire cosa prova e di cosa ha bisogno (“Ho paura sorellina, non mi schiacciare”; “Chi sono io? Di chi è questa mano che mi passa davanti? Ah, è la mia. Chissà come si muove…”; “Non ti vedo sei troppo vicina”).
Lei gli parla a sua volta e gli spiega le cose del mondo, sulla vita e cosa lo aspetta in futuro. È interessante sentire che cosa ha da dirgli. Se mi scordo di farlo rispondere mi dice: “Mamma lo fai parlare?” Ormai ha iniziato a farlo parlare anche mio marito. Imparo da lei, e non lo dico per fare idealizzazioni fasulle. L’altro giorno mi ha chiesto attenzioni in un momento in cui non potevo dargliene. Mi ha risposto: “Ma uffa stai sempre con lui”. Io mi sono subito difesa sentendomi in colpa: “Ma siamo state insieme un po’ stamattina!” Lei mi ha guardato adombrata e mi ha detto “Ma mamma, si può dire uffa”. Ha ragione, si può dire uffa. I miei sensi di colpa me li posso gestire da sola e rispettarla se ha da lamentarsi. Anzi, ho poi scoperto che se la faccio sentire capìta e le dico “Eh, sì, uffa; che peccato non avere altro tempo per noi” lei regge molto meglio la mia impossibilità ad essere disponibile.
Valentina, mamma di Margherita, 4 anni, Iago, 2 mesi
È normale che un bambino diventi geloso del fratellino, prima o dopo, ma è meno normale che un genitore cerchi di nascondere queste reazioni, facendo sentire il bimbo (che sia il primo, il secondo o il terzo o…) dalla parte del torto. Viviamo con più serenità anche eventuali manifestazioni di gelosia!
Sabrina, mamma di Michael, 17 anni, Martina, 15, Simone, 11,Ginevra, 6, Sarah 3, Gabriele, 14 mesi