Voci di mamma e papà
Io e mio marito abbiamo sempre seguito una dieta sana, varia, ricca di frutta e verdura, quindi già nella mia pancia i bimbi hanno “assaggiato” un po’ di tutto. Ora a tavola mangiano qualunque cosa, ho insegnato loro ad assaggiare prima di rifiutare a priori un cibo e lo fanno, pur avendo le loro preferenze. Frutta e verdure fresche non mancano mai, il primo frutto che ha assaggiato Giulia a sei mesi è stato il pompelmo e lo gradisce ancora adesso, mangia l’insalata dal mio piatto ed entrambi hanno una passione smisurata per i cetrioli sconditi!
Pur non essendo vegetariana, cerco di limitare il consumo di carne e cucino spesso legumi sotto forma di minestre, polpette, purè; faccio il seitan in casa e quando ho tempo il pane. Compro solo pesce fresco e lo cucino alla griglia o lesso, a seconda del tipo, qualche volta fritto (i calamari). Non acquisto merendine confezionate, preferisco fare torte e biscotti con i bambini, che si divertono molto ad aiutarmi.
D’altro canto non vieto loro nulla, se capita che trovino a disposizione una merendina a casa di altri e vogliano mangiarla, li lascio fare, voglio che abbiano un rapporto sereno con tutto il cibo e non li forzo se non hanno voglia di mangiare. Per merenda, se non ho preparato qualcosa io, mangiano yogurt e ogni tanto compro i succhi di frutta al 100% senza zucchero.
La nostra dieta è varia e solo alcune volte comprende anche cibi non proprio sanissimi, come i fritti e il cioccolato; forse per questo i bambini non li richiedono, ma li considerano uno strappo alla regola, tanto che quando hanno fame fuori pasto mi chiedono pane, cracker o carote crude! È importante fornire una corretta educazione alimentare e abituare i bambini a godere dei sapori naturali dei cibi. In questo modo si danno loro le basi per mangiare bene autonomamente in futuro.
Marianna, mamma di Tommaso, 4 anni, Giulia, 2 anni
Dopo attente ricerche io e mio marito abbiamo scelto di intraprendere con il nostro piccolo un’alimentazione complementare a richiesta. Verso i 6 mesi e mezzo abbiamo cominciato a metterlo a tavola con noi, proponendogli tutto ciò che anche noi mangiavamo. Questo ha portato a una parziale modifica – in meglio – della nostra alimentazione. Meno sale, meno soffritti, tanta cucina al vapore e un’alimentazione più varia con tanti tipi di cereali, legumi e verdure. Intanto il nostro piccolo sperimenta l’amore per il cibo e per mangiare insieme e tutti ci guadagnano in salute!
Beatrice, mamma di Giorgio, 9 mesi
Con mio marito cerchiamo il più possibile di dar loro cibi semplici e non troppo elaborati. Dolci, caramelle, lecca lecca non entrano in casa. Solo ora che Letizia è più grande e sente gli amici parlare di caramelle, le nomina. La fatica più grande è arginare i parenti…
Marta, mamma di Letizia, 3 anni, Gabriele, 13 mesi
Li coinvolgo spessissimo nella preparazione di pizza e torte. La grande è ormai un’esperta anche nell’uso della frusta elettrica (ovviamente con la mia supervisione), il piccolo adora maneggiare la pasta della pizza e spesso si prepara da solo la sua pizzetta personale. È un bellissimo modo per passare il tempo assieme!
Silvia, mamma di Agnese, 4 anni, Paolo, 2 anni
La piccola è un’ottima “pulisci cucchiai” delle torte e impasta pane, pizze e biscotti, ma spesso anche i grandi aiutano se ci sono delle ricette particolari o hanno voglia di pasticciare. A dirla tutta però non sempre propongo di aiutarmi; a volte per fare in fretta e quando so di non avere scorte di pazienza disponibili faccio “in segreto”…
Sara, mamma di Daniele, 9 anni, Mattia, 8 anni, Annalisa, 3 anni
Dalla nascita fino al sesto-settimo mese ho allattato in modo esclusivo a richiesta, poi ho iniziato l’autosvezzamento, mettendo davanti al piccolo pezzi dello stesso cibo che stavamo mangiando noi. Da quando è nato è sempre stato con noi a tavola, quindi non era una novità mangiare tutti insieme: molto spesso lui prendeva la tetta e io la forchetta! Noi mangiamo però in modo abbastanza sano, con cotture al forno e al vapore, cercando di variare molto, usando il biologico e la filiera corta, introducendo anche alimenti diversi (ad esempio diversi cereali e il seitan). Io cucino praticamente tutto: dolci, pane, yogurt, e compro pochissime cose già fatte. Evito il cibo spazzatura o inutile (caramelle, coca cola e affini): è rarissimo che entri in casa nostra. Ma quando Giondalar va a una festa non gli impedisco di mangiarlo, una volta ogni tanto non penso sia dannoso e spero che avendo avuto la possibilità di assaggiare non rischi di vedere questi alimenti come qualcosa di proibito da prendere di nascosto. E in ogni caso ritengo che l’esempio “casalingo” sia molto forte.
Sin da quando era piccino “cucina” con me: tocca con mano gli ingredienti, li assaggia, conosce già quali spezie gli piacciono e quali no. Se gli dico “dài facciamo il pane?” molla qualsiasi gioco o attività e salta sulla sedia per guardarmi, poi infila le mani nella farina e la assaggia, segue tutti i passi fino all’uscita del pane che si mangia caldo con la marmellata!
Federica, mamma di Giondalar, 2 anni
Ale mi aiuta a dividere per colore le verdure del minestrone così “studiamo” anche la teoria dei colori primari e complementari. Ora abbiamo Franz che ci “aiuta” a fare il pane e la pizza e con le sue manine cicciotte schiaccia la pasta del pane. Insieme danno le forme più strane… Altro che didò!
Maria Cristina, mamma di Ale, 4 anni, e Franz, 2 anni
Mi fa un po’ di disastri ma si diverte un sacco. Gli dò un pochino d’impasto, lui ha i suoi attrezzi, le sue formine, le sue teglie… Io le mie. A volte ruba le mie ma fa niente. Poi inforniamo. A lui piace e trovo sia un ottimo gioco di manipolazione. L’unica cosa che non facciamo insieme sono le torte con impasto semiliquido perché temo il delirio totale.
Francesca, mamma di Ludovico, 2 anni
Giovanni mi ha sempre aiutato, tanto che quando aveva quattro anni per carnevale l’ho vestito da cuoco. Diego vorrebbe intervenire, ma non mi fido a tenerlo sulla sedia perché è spericolato, così spadella a terra con mestoli e lavainsalata! Ritengo sia istruttivo per la manipolazione e per fargli amare il cibo, e chi se ne importa se sporcano.
Gabriella, mamma di Giovanni, 7 anni, Diego, 17 mesi
Quando Clara ha compiuto i fatidici sei mesi, dopo la frutta grattugiata, rifiutata in pieno, sono passata alle classiche pappe e pappette. Altri rifiuti e nervosismi per lei e per me. Lì mi sono fermata, convinta che il momento del pasto e il rapporto col cibo in generale non dovessero e non potessero in alcun modo essere fonte di stress, né per noi né per la piccola. La decisione è stata radicale: via le tabelle di inserimento dei cibi con pesi al decimo di grammo e orari ferrei e ritorno all’allattamento esclusivo con grande gioia e relax per tutti.
Il passo successivo, dopo essermi informata leggendo i libri illuminanti di Lucio Piermarini e alcuni siti, è stato l’autosvezzamento. Che nella nostra famiglia si è tradotto così: tutti a tavola alla stessa ora e a tutti la stessa cosa nel piatto. Il risultato è stato meraviglioso! Un aspetto che mi ha interessato molto di questo approccio è stato che inevitabilmente si deve curare l’alimentazione di tutta la famiglia.
Devo dire che da sempre noi curiamo molto l’alimentazione, scegliendo solo prodotti biologici, che in alcuni casi coltiviamo nel nostro orto, quindi questo aspetto non è stato per nulla difficile. Ah, Clara e suo papà sono vegetariani, io sono vegana, e la cosa non ci ha minimamente ostacolato.
Lei ora mangia qualsiasi cosa arrivi nel suo piatto (se le piace ovviamente, carne e pesce esclusi), è in ottima forma e ha un rapporto con il cibo fantastico. Si autoregola quando non sta bene, ovvero sceglie lei che cosa le fa bene se per esempio ha avuto problemi di intestino, oppure digiuna in prossimità o durante le malattie. Sembra intuire che cosa le fa bene e che cosa no.
Merendine, bibite gassate e altre porcherie sono bandite dalla nostra casa, da quella dei nonni, e da quella di molti dei nostri amici. Quando andiamo al bar per un aperitivo chiediamo che non portino al nostro tavolo patatine, salatini, eccetera, e preveniamo la richiesta di Clara di condividere quello che prendiamo noi scegliendo bibite o succhi che possono andare bene anche per lei o molto spesso portandoci da casa gallette di mais o di riso di cui lei è ghiotta.
È ancora presto per spiegarle i motivi per cui non mangiamo la carne, semplicemente non la trova a tavola; quando andrà all’asilo, o le occasioni “non controllate” si moltiplicheranno, affronteremo l’argomento, sperando però che condivida le nostre posizioni.
Valentina, mamma di Clara, 2 anni
I miei ragazzi mi aiutano a lavare e tagliare le verdure, e visto che a loro non piacciono cotte se le mangiano lì per lì!
Dora, mamma di Ale, 13 anni, Massi, 11 anni
A colazione raramente ci sono i biscotti: in passato li compravo regolarmente, ma ho smesso perché ne mangiavano in quantità industriali ed era diventata una schiavitù. E anche perché la lista degli ingredienti non mi sembrava adatta a un uso quotidiano! Ora le alternative sono uova oppure pane, burro e marmellata/miele. In particolari occasioni capita anche il barattolo della celeberrima crema spalmabile alla nocciola… Dura talmente poco che mi passa all’istante la voglia di ricomprarla!
Per il pranzo e la cena la regola che cerco di seguire è: poca carne. Anni fa ho letto un libro che consiglio a tutti, Se niente importa, e adesso nei confronti della carne ho un atteggiamento diverso, anche se mi piace ancora molto.
La seconda regola è: non buttare via niente. Quindi anche il pane raffermo viene utilizzato per bruschette o fette tostate a colazione.
Purtroppo non riesco ancora a introdurre pasta né riso integrali, sono l’unica della famiglia a mangiarli volentieri. Spero di riuscirci prima o poi.
Mariella, mamma di Francesca, 12 anni, Giovanni, 10, Chiara, 7,
Giuseppe, 4, Marco, 18 mesi
I miei bambini aiutano con gli impasti di pane e gnocchi. Ricordo tutta la mia infanzia a cucinare con mamma: pasta, lasagne, sughi e dolci erano all’ordine del giorno. La mia passione e bravura (se si può dire) nascono da lì!
Elena, mamma di Federico, 2 anni, Michele, 6 mesi
Per ovviare alla richiesta di cibi spazzatura, evitiamo di proporre cibi zuccherati o salati, d’altronde questi elementi sono già presenti nei vari alimenti. Non abbiamo mai comprato prodotti per l’infanzia o già pronti.
Come merenda proponiamo frutta di stagione, sola o con lo yogurt, ad esempio yogurt con l’anguria frullata, la banana schiacciata, la prugna e la mela cotta.
Ogni tanto il gelato artigianale o il pane fatto in casa. Come bevanda offriamo l’acqua e a volte un centrifugato di frutta o una spremuta.
Speriamo di riuscire a trasmettere il messaggio per cui il consumo di cibi “spazzatura” deve rimanere un’eccezione. Azioni per il futuro? L’esempio della famiglia crediamo sia fondamentale, poi alcune idee: sensibilizzare i nonni e gli amici, parlarne con i genitori degli amici dei figli, informarsi presso gli asili, coinvolgere i bambini nella preparazione dei cibi stimolando curiosità e autonomia. E in caso di feste proporre cibi più saporiti di quelli consumati abitualmente, come una pizza fatta in casa megafarcita che è comunque meglio di tante proposte pre-fabbricate.
Chiara e Andrea, mamma e papà di Alessio, 9 mesi
Soprattutto d’inverno e nelle giornate piovose facciamo biscotti, torte, muffin, pane, grissini… Daniele ama fare i biscotti al cioccolato con le formine, e le piadine. Anna è nata per la pasta madre, mette l’acqua, mescola, mette a “nanna” l’impasto a lievitare nel forno spento…
Margherita, mamma di Daniele, 4 anni e Anna, 16 mesi