CAPITOLO VI

Gli accessori per la scuola

Astucci, zaini, quaderni, grembiuli… Quanto costa ogni anno il materiale scolastico? Ecco alcuni suggerimenti per limitare questa voce di spesa senza rinunciare alla qualità dei prodotti acquistati.

Accessori non griffati

Nel reparto scuola dei supermercati, tra lunghe fila di zaini, grembiuli e astucci, c’è una prima importante differenza di prezzi che balza subito all’occhio: lo zaino o l’astuccio con i protagonisti dei cartoni animati del momento costano parecchio di più. In alcuni casi, come quello degli astucci, i costi addirittura raddoppiano1. Il prodotto è lo stesso, ma paghiamo decine di euro per un’immagine, una semplice decorazione. Allora il primo nodo da risolvere può essere proprio questo. Scegliere prodotti di qualità, ma non griffati, permette un risparmio sostanziale.


I bambini che non guardano la televisione o la guardano raramente, in genere, sono meno attratti dai prodotti pubblicizzati e sono più “liberi” di scegliere in base al colore o al disegno (anche se non è “famoso”).


Ma cosa fare se il nostro bambino ama quel personaggio rappresentato su zaini, diari e astucci? Possiamo semplicemente spiegargli che quel disegno fa sì che l’astuccio, anziché dieci euro, ne costi venti. Il doppio. Anche un bambino piccolo è in grado di capire questa informazione. Ed è anche in grado, se gli facciamo vedere, di notare che non ci sono differenze tra i due astucci, se non appunto, nel disegno esterno. Per un bambino di qualunque età è più facile accettare un rifiuto, se ne conosce e ne comprende il motivo. Anzi, spesso i bambini capiscono così bene che quando imparano a leggere i prezzi sono loro stessi a notare queste differenze e mostrarle ai genitori.


Eventualmente, se vediamo che il nostro bambino desidera davvero tanto un accessorio con il personaggio amato, possiamo acquistare qualcosa di semplice, magari un quaderno o una cartelletta, dedicati a quel personaggio, per non sprecare troppo denaro sull’altare del merchandising e allo stesso tempo esaudire un desiderio.


In generale, per semplificare il momento degli acquisti, se ci troviamo in un supermercato che offre una scelta molto ampia, possiamo individuare una rosa di astucci/zaini/diari che riteniamo adeguati per il rapporto qualità-prezzo e far scegliere il nostro bambino tra quei modelli già selezionati.


Cosa fare infine se il bambino, tornando da scuola, appare mortificato dal confronto con i compagni che invece hanno zaini e astucci griffati?


Cogliamo l’occasione per affrontare l’argomento. È un’occasione preziosa! La giornalista Paola Di Pietro, a proposito di zaini griffati, scrive nel suo libro dedicato alla scuola:


Non stanchiamoci mai di dimostrare ai nostri figli quanto sia importante essere se stessi, rispettare e apprezzare la diversità e non giudicare mai dalle apparenze. È un lungo lavoro, quella della ‘demolizione’ del condizionamento pubblicitario, ma farà di loro, da adulti, delle persone più consapevoli e libere.2


Il tutto sempre spiegando le proprie motivazioni al bambino perché non si trovi a dover subire un rifiuto senza capirne le cause. Provare per credere, i bimbi coinvolti e resi partecipi, in genere si dimostrano molto collaborativi.

Accessori “personalizzati”

Un’idea per i bambini che amano uno o più personaggi dei cartoni animati è quella di personalizzare quaderni e cartellette. Come? Incollando su un quaderno normale l’immagine dei personaggi amati, ritagliata da un giornalino, o procurandosi qualche figurina (in genere ai cartoni animati del momento viene dedicata una raccolta di figurine); non c’è bisogno di acquistare l’album, è sufficiente comprare qualche pacchetto per procurarsi l’immagine dei personaggi da attaccare al diario e/o ai quaderni.

Offerte e promozioni: alla ricerca del prezzo migliore

In vari periodi dell’anno (non necessariamente agosto e settembre, quando spesso i prezzi sono pieni), i supermercati propongono delle promozioni legate al materiale scolastico. In questo caso conviene fare scorta, poiché colori e quaderni pian piano si consumano e ne serve sempre una discreta quantità. Per quanto riguarda i costi, la cosa migliore è fare qualche confronto: se nella propria zona ci sono delle cartolerie, non è detto che il prezzo del supermercato sia sempre il più basso. È una buona idea dare un’occhiata e valutare dove fare acquisti.


Se è assodato che sconti e offerte speciali sono benvenuti, per quanto riguarda i pastelli è opportuno valutare anche la qualità: può capitare di acquistare delle confezioni a prezzo particolarmente vantaggioso ma poi le mine sono deboli (per cui alla prima caduta si rompono, il bambino deve continuamente temperare e il pastello si consuma in un tempo brevissimo). Meglio iniziare con una confezione, provare e, se si tratta di un buon prodotto, procedere con ulteriori acquisti.

Acquisti online

Per chi è pratico di internet, c’è la possibilità di cercare occasioni vantaggiose su siti che vendono (anche) accessori scolastici.

Acquisti di gruppo

Non poche famiglie hanno sperimentato i vantaggi degli acquisti di gruppo. I genitori che hanno i figli nella stessa classe (o nella stessa scuola) si accordano e organizzano periodicamente degli acquisti cumulativi di quaderni, penne, colori, colle. Se venti famiglie si accordano per acquistare cinque quaderni a testa, ecco che la cartoleria o lo spaccio si trova un ordine di cento quaderni per cui è possibile chiedere e ottenere uno sconto importante.


Se non si riesce a coinvolgere altri genitori della scuola, si può fare una ricerca online: per chi frequenta i social network, ci sono gruppi composti da mamme che organizzano periodicamente degli acquisti di gruppo di vari prodotti a prezzo scontato.

Materiale condiviso

In alcune scuole la gestione del materiale scolastico è condivisa. In classe ci sono dei contenitori dove vengono riposte matite, colori, colle. I bambini non hanno bisogno di astucci capienti perché pastelli e pennarelli restano sempre a scuola, gli zaini sono meno pesanti, ognuno è responsabile del materiale scolastico che utilizza e deve trattarlo con cura.


In alcuni casi sono le famiglie che acquistano il corredo di partenza (da lasciare a scuola) seguendo le indicazioni delle insegnanti, in altri sono le insegnanti o i rappresentanti di classe che si occupano dell’acquisto e la spesa viene divisa tra i genitori.


Se l’idea vi piace potete provare a parlarne con altri genitori e proporla alle insegnanti della vostra scuola.

Astucci fai da te (e non solo)

Ecco una bella soluzione per avere un astuccio assolutamente unico e speciale… Confezionare insieme al nostro bambino un astuccio, creare qualcosa con le proprie mani può rivelarsi un’attività molto piacevole e soddisfacente. I bambini di solito sono molto orgogliosi di poter dire “l’ho fatto io”. Il contributo che può dare il bambino dipende dall’età e dalla complessità del modello, ma sicuramente potrà essere coinvolto nella scelta di forme, colori, decorazioni.


Ci sono tanti modi per confezionare un astuccio fai da te: si possono usare stoffa, pannolenci, feltro, oppure realizzare un modello semplice a maglia o all’uncinetto3. Si possono creare modelli diversi: da quello tradizionale, a bustina con la cerniera che chiude un lato lungo o con la cerniera al centro4, a modelli sagomati più capienti5, di forma triangolare6, a cilindro7.


In internet si trovano tutorial e video di istruzioni che spiegano come confezionare anche astucci con spazi singoli per pastelli e pennarelli8.

Le possibilità sono davvero numerose!

Per un astuccio amico dell’ambiente

Quando si decide di cimentarsi con la creazione di un astuccio fai da te, anche la fase dei preparativi è divertente, poiché si può coinvolgere il bambino nella scelta dei materiali. È possibile realizzarne uno bellissimo usando solo materiale di riciclo e fantasia: la stoffa di una vecchia felpa o di un vecchio jeans, la parte ricamata di un lenzuolino o di una federa che non usiamo più, una salvietta rigida (sì, il nostro astuccio può nascere anche da un vecchio asciugamano colorato!), bottoni recuperati da camicie o vestitini, ma anche tovaglie di plastica o tela cerata9 e addirittura copertine di plastica per quaderni ormai sciupate10.


Una volta realizzato l’astuccio è la volta di decorarlo a piacere, applicando ritagli di feltro (a forma di cuore, stella, palline, triangolini), bottoni colorati di diverse forme e dimensioni, perline (nuove o recuperate da collane o bracciali che non usiamo), nastri e cordini.


Non solo avremo un astuccio che non costa e non ha alcun impatto ambientale, ma avremo anche regalato nuova vita a oggetti ormai abbandonati. Una bella lezione di ecologia!

Cartellette fai da te

Il fai da te non si ferma agli astucci. Con un po’ di fantasia si possono realizzare anche delle belle cartellette riciclando il cartone che è servito come imballaggio, purché abbia la consistenza giusta (resistente ma non troppo spesso). L’operazione consiste nel ritagliare il cartone in modo da creare le due facce della cartelletta e le alette che vengono ripiegate all’interno. Volendo si può aggiungere un elastico fissato alla faccia posteriore della cartelletta (è sufficiente fare due piccoli fori in alto e in basso, infilare l’elastico e fare due nodini alle estremità). Una buona idea è quella di procurarsi una cartelletta da usare come cartamodello per creare nuove cartellette casalinghe. La particolarità della cartelletta fai da te è che si può decorare come più piace al bambino, applicando adesivi, immagini da incollare o figurine (di animali, auto, paesaggi, qualunque soggetto desiderate), oppure lasciando che sia lui ad abbellirla facendo dei disegni.


Istruzioni per due astucci fai da te

Ecco i suggerimenti per realizzare due modelli di astuccio fai da te.


Astuccio a bustina

Si tratta di un modello base (la classica bustina), di veloce realizzazione, accessibile anche a chi non è per nulla pratico di cucito.


Occorrente: un rettangolo di stoffa (cotone spesso, pile, jeans, pannolenci, salvietta, tela cerata) delle dimensioni di 23x26 cm (circa, le misure sono indicative), velcro o una cerniera per la chiusura.

Piegate la stoffa in modo da avere un lato lungo dell’astuccio già chiuso; cucite i due lati corti e rivoltate l’astuccio perché le cuciture restino all’interno; cucite sul lato lungo le due strisce di velcro o la cerniera.


Decorate l’astuccio applicando dei ritagli di feltro e/o dei bottoni colorati (ad esempio per creare dei fiori: con il feltro facciamo gambo e petali, il bottone viene cucito al centro), perline o fiocchetti.


Se preferite una chiusura con i bottoni: quando piegate in due la stoffa (per avere un lato lungo già chiuso), lasciate una parte più lunga dell’altra, in modo che sporga una striscia di 5 centimetri circa che andrà a chiudersi sull’astuccio tramite bottoni o velcro.


Chi ha una macchina da cucire (o ama cucire a mano) anziché usare un pezzo unico di stoffa, può tagliare due rettangoli di stoffe diverse (delle dimensioni di 13x23 cm circa) e cucirli insieme su tre lati.


Astuccio portacolori

Due idee per cimentarsi con un’impresa più impegnativa: l’astuccio porta pennarelli/pastelli, un modello con spazi singoli che poi si chiude arrotolandolo su se stesso.


Modello in stoffa/jeans: procurate un rettangolo di stoffa lungo circa 35 cm e alto 19-20 cm. Serve un elastico lungo circa 40 cm e alto 1,5-2 cm. Cucite l’elastico sulla stoffa, in modo da creare tanti anelli per inserire i pennarelli. L’astuccio si chiude arrotolandolo e fissandolo con due quadratini di velcro o tramite due nastrini, uno cucito all’estremità dell’astuccio, l’altro sulla parte di astuccio che, una volta chiuso, corrisponde all’estremità.


Modello in cartoncino: procuratevi un cartoncino resistente ma non troppo spesso (deve potersi arrotolare) e l’elastico. La misura del rettangolo in cartone è sempre 35x20 cm (circa). Con un taglierino incidete il cartone, facendo dei piccoli tagli verticali (alti come l’elastico, quindi un paio di centimetri), distanziati l’uno dall’altro un centimetro circa. Infilate l’elastico nelle fessure in modo da creare degli anelli in cui riporre i pennarelli. Chiusura con velcro o nastrini, applicati con una buona colla resistente.


Nuova vita per i pennarelli scarichi

Quanti pennarelli consumano i nostri bambini negli anni della scuola dell’infanzia e della primaria?


Ecco allora un’idea per riciclare i pennarelli scarichi: procuratevi dei barattolini di vetro o plastica; estraete dal pennarello il tampone colorato all’interno (dopo aver tolto il tappino di sicurezza potete aiutarvi con una pinzetta); mettete il tampone in un barattolino (un barattolo per ogni colore) e versate acqua sufficiente per coprire il tampone (se non è stato possibile estrarre il tampone, potete lasciare a mollo il pennarello a punta in giù). Lasciando i tamponi in immersione per alcune ore, si otterranno degli acquarelli fai da te che i bambini possono usare per dipingere con il pennello.


Con il corpo in plastica dei pennarelli invece si può fare un lavoretto: quando avrete messo da parte diversi pennarelli, potete usarli per rivestire un barattolo di vetro (incollando i pennarelli in verticale, uno accanto all’altro, in modo da circondare tutto il barattolo) e ottenere così un vasetto decisamente originale, oppure potete rivestire il rotolo in cartone della carta igienica, per creare un coloratissimo portapenne.

Cosa gli regalo? Quaderni e matite!

Molti genitori faticano ad arginare nonni e parenti che tendono ad esagerare con giocattoli, gadget e dolciumi. Quando i bambini iniziano l’asilo (o stanno per iniziarlo), la soluzione è a portata di mano: a chi domanda cosa può regalare ai piccoli, segnalate gli accessori scolastici di cui hanno bisogno. I parenti avranno la possibilità di fare un regalo veramente utile e voi potrete risparmiare.

Alle medie: una bacheca per i libri

Con l’inizio della scuola media, a incidere in modo determinante sul bilancio famigliare sono i libri di testo. Molte famiglie riescono a risparmiare acquistandone di usati tramite cartolibrerie della zona che gestiscono anche l’usato o tramite internet11. In alcune scuole i ragazzini alla fine dell’anno scolastico organizzano un mercatino: una giornata dedicata alla compravendita o allo scambio di libri per la classe successiva.


Un’idea facilmente realizzabile è quella di creare una bacheca ad hoc, dove le famiglie inseriscono il loro annuncio con i titoli dei libri che vendono/cercano. Si può chiedere al dirigente scolastico il permesso di appendere una bacheca all’ingresso della scuola per alcuni giorni, al termine dell’anno scolastico. In questo modo gli scambi avvengono direttamente tra ragazzini che frequentano lo stesso istituto, senza intermediari, a chilometri zero, e senza spese di spedizione.

Voci di mamma e papà

Il mio bimbo va al nido: vi segnalo una possibilità importante che ho scoperto leggendo il libro Pannolini lavabili: molti asili nido accettano i pannolini lavabili. Se usate questo tipo di pannolini potete mostrarli alle educatrici, scegliendo i modelli più semplici da usare, che si mettono e si tolgono come gli usa e getta. Dovrete inoltre portare una borsa o un bidoncino dove riporre i pannolini sporchi così alle quattro ritirate bimbo e pannolini!

Elena, mamma di Tommaso, 2 anni



Il mio bimbo inizierà la scuola primaria a giorni: per evitare di entrare nel loop dello zaino con il personaggio del momento da cambiare ogni anno, abbiamo acquistato uno zaino da tempo libero a fantasia ‘mimetica’, con il proposito di usarlo per l’intero ciclo di studi. Per quando riguarda l’astuccio, lo avevamo acquistato per le attività dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia e lo ricicleremo per la scuola primaria, sostituendo il materiale usurato (matite, pennarelli ecc.). La scelta di riutilizzare l’astuccio è stata proprio di mio figlio, e la cosa mi ha fatto un gran piacere.

Laura, mamma di Alessandro, 5 anni, Giulia, 3 anni


I grembiuli li ho sempre presi online o usati, ma non ho ricamato il nome per poi passarli ai fratelli. Per il materiale scolastico, all’asilo non è servito nulla, per la scuola iniziamo quest’anno ma siamo fortunati perché i libri li passa la scuola e per quanto riguarda astuccio, zaino e materiale vario, adesso nei discount si trova tutto a poco.

Simona, mamma di Paolo, 6 anni, Diego 3 anni, Rocco, 6 mesi



Per i grembiuli basta evitare quelli con i personaggi dei cartoni: al mercato si trovano in stock a 5 euro (non cinesi).

Maria Grazia, mamma di Daniele, 9 anni, Maria, 22 mesi



Materna: come sacca per la nanna abbiamo utilizzato vecchie federe o le abbiamo fatte con lenzuola consumate; per i grembiulini, prima di acquistarli è bene verificare che siano effettivamente necessari. Io per esempio non li ho acquistati e ho dato ai miei bimbi delle magliette a maniche corte del papà e della mamma.


Primaria: lo zaino lo abbiamo acquistato con debito anticipo online e lo abbiamo pagato 12 euro… Siamo in quarta e stiamo usando ancora quello.

Katia, mamma di Marco, 9 anni, Lucia, 8 anni, Giona, 4 mesi



Noi acquistiamo sempre negli ipermercati dopo l’inizio della scuola. Sarebbe bene aspettare le istruzioni della maestra, e il materiale scolastico, l’ultima settimana di settembre, costa meno.

Mariaelena, mamma di Matteo, 8 anni



Parecchi compagni di mio figlio hanno cambiato tutto il corredo scolastico – dalla cartella all’astuccio a tre piani – cinque volte nel corso delle elementari. In pratica, si butta via o comunque si mette da parte uno zaino all’anno. Certo, ogni genitore fa come preferisce, ma per me questo è un atteggiamento consumistico, un’occasione sprecata per insegnare ai bambini l’importanza di trattare bene e custodire le proprie cose.

Oscar, papà di Andrea, 11 anni



Quando mio figlio era in terza elementare la maestra, per ridurre la spesa di colla, gomme e matite, ha proposto l’astuccio condiviso. La rappresentante di classe ha comprato una scatola con coperchio per ogni 3-4 bambini. In ogni scatola c’erano tre matite, tre penne blu e tre rosse, tre gomme, tre colle stick, matite e una confezione grande di pennarelli. Alla mattina si nominava un “responsabile astuccio” che distribuiva al suo gruppo ciò di cui aveva bisogno. In questo modo i bambini imparavano anche a rispettare il materiale e a non rosicchiare matite e penne. Il risparmio è stato notevole. Peccato che l’anno successivo i genitori non abbiano voluto ripetere l’esperienza (volevano che i bambini avessero le loro cose). Personalmente, a parte il mancato risparmio, l’ho trovato un mancato momento di crescita personale dei bambini.

Laura, mamma di Gabriel, 10 anni, Alessia, 6 anni, Nadia, 3 anni



Per Nicole controllo sempre le offerte nei vari ipermercati o cartolerie in zona e se c’è convenienza acquisto qui, altrimenti in internet.

Marina, mamma di Nicole, 5 anni, Rebecca, 2 anni



Per la scuola dell’infanzia ho preso i grembiuli scontati dell’anno precedente (spesso li espongono appena prima che arrivino le nuove collezioni) e pennarelli in super offerta acquistati a una svendita online insieme ad alcune amiche per ammortizzare le spese di spedizione.

Alessandra, mamma di Diego, 3 anni


Daniele deve iniziare la seconda elementare in una scuola statale a indirizzo montessoriano. Lo scorso anno non gli hanno fatto comprare il diario, ma un semplice quaderno in cui scrivere compiti e avvisi.


Non hanno astuccio: ognuno all’inizio dell’anno porta una gomma, una matita, una penna, un temperino, e rimane tutto in classe, c’è un barattolo per le matite, uno per le gomme e così via. Si condivide tutto.

Sabrina, mamma di Daniele, 7 anni



Purtroppo l’ostacolo più grande è far accordare i genitori. Mia figlia ha finito la prima elementare a giugno, nei primi due mesi di scuola ha usato-perso-rovinato almeno dieci stick di colla e due confezioni di pastelli (visto che quelli che danno in dotazione con gli astucci durano pochissimo e con tre temperate arrivi alla fine), così ho proposto ai genitori un’autotassazione: una cifra irrisoria per ogni bambino per l’acquisto di colla stick e matite da tenere di scorta in classe, ma non hanno accettato.


Comunque, per mia figlia, quando trovo delle occasioni acquisto online pacchi di quaderni e confezioni di pastelli, e li tengo di scorta. Quelli che avanzo li tengo per il secondo bimbo che fra qualche anno andrà alle elementari.

Tamara, mamma di Gioia, 7 anni, Luca, 3 anni



Io solitamente prediligo l’usato, ma per quanto riguarda matite e pennarelli, compro i migliori. Per questo materiale ho capito che il risparmio non paga! Ci sono matite di qualità scarsa o mediocre che nel giro di due giorni sono completamente consumate. Punte che si spezzano ogni tre secondi e ad ogni temperata. Alla fine spendi un euro e ogni due giorni devi ricomprare tutto. Per non parlare della frustrazione enorme dei bimbi piccoli che faticano ad usare il temperino. Quindi compro le supermine indistruttibili che durano parecchie settimane! Anche il temperino è di ottima marca. Altrimenti non funziona o si rompe di continuo.


Per il resto ovviamente grembiulino usato, scarpe da ginnastica e vestiti semplicissimi (che si sporcano di continuo).


Infine, le copertine colibrì per ricoprire i libri: se sono in buono stato, e dimensione del libro permettendo, io le riciclo di anno in anno.

Silvia, mamma di Samuel, 14 anni, Nicole, 9 anni, Francesco, 3 anni



Da noi alla materna non si compra nulla, tutto è già presente a scuola. A novembre le maestre danno alle rappresentanti una lista di cose mancanti: con i soldi che i genitori raccolgono volontariamente, tramite la realizzazione di un DVD della festa di Natale, acquistiamo quello che viene chiesto in questa lista e che viene consegnato il giorno della festa di Natale dai figuranti che interpretano Babbo Natale e la Befana.

Daria, mamma di Alice, 7 anni, Elena, 4 anni, Lorenzo, 14 mesi



Io penso sia molto importante educare i bambini alla cura e al rispetto del materiale scolastico personale e dei compagni. Anche questa è una forma di risparmio economico ed ecologico. Mia figlia a scuola non ha compiti, ma ogni fine settimana deve prendersi cura con grande attenzione del suo zaino e del suo astuccio. Nella sua scuola usano matite colorate (non pennarelli) e ne consuma davvero tante. L’anno scorso ho individuato un cartolaio vicino alla scuola che vende le matite sfuse. Individualmente purtroppo costano di più, ma almeno non mi sono svenata per comprare decine di confezioni inutili, visto che i colori più usati sono sempre gli stessi. Dimenticavo: ovviamente anche siglare tutto è una forma di risparmio. Noi abbiamo delle etichette con nome e cognome, che mia figlia attacca al materiale scolastico.

Raffaella, mamma di Carlotta, 7 anni



Quest’anno mia figlia farà la terza e avrà lo stesso zaino che ha usato i due anni precedenti. Il mio segreto è non portarla all’ipermercato in questo periodo: se non vede non chiede, ma se vede tutti quegli zaini nuovi e bellissimi è normale che si accenda il desiderio di averli. Allo stesso modo si creano bisogni inesistenti anche per altre cose. Inoltre gioco d’anticipo. Guardo cosa le serve e le chiedo come lo vorrebbe (modello, personaggi, ecc.), poi le faccio un regalo: lei apprezza sempre. L’anno scorso, per Natale, la nonna non sapeva cosa regalarle e siccome in quel momento non le serviva nulla ha pensato di prendere dei quaderni con personaggi che lei ama.


Un’altra forma di risparmio è quella data da concorsi che mettono in palio materiale scolastico e buoni sconto. Ogni anno scarico i buoni sconto dal sito del corriere che in settembre riguardano materiale scolastico (questo il link http://buonpertutti.corriere.it). Poi aspetto di trovare l’offerta al supermercato: spesso si possono cumulare offerte e buoni sconto per avere prodotti a costo bassissimo o addirittura a costo zero.

Daniela, mamma di Elisa, 8 anni, Viviana, 4 anni



La spesa più gravosa con l’inizio delle scuole medie sono i libri. Alle superiori si parla di diverse centinaia di euro. È importante insegnare ai ragazzi a mettersi d’accordo con i compagni dell’anno prima e dell’anno dopo per acquistare/rivendere i libri che non sono più in uso. Alle medie c’era stata l’occasione di condividere i libri (quelli per cui era possibile) grazie alla biblioteca di classe.

Martina, mamma di Daniele, 22 anni, Elia, 19 anni

Bebè a costo zero crescono
Bebè a costo zero crescono
Giorgia Cozza
Meno oggetti e più affetti per crescere felici dalla prima infanzia alle soglie dell’adolescenza.Una guida al consumo critico, con consigli pratici per crescere bambini sereni, imparando a distinguere tra vere esigenze e bisogni indotti dal consumismo. Per un figlio, solo il meglio. Ma cos’è il meglio per un bambino?Giorgia Cozza risponde alla domanda che era stata il punto di partenza di Bebè a costo zero, la guida al consumo critico per futuri e neogenitori.Ora, in Bebè a costo zero crescono l’attenzione si sposta sui bambini più grandi, a partire dai 2 anni di età, fino alle soglie dell’adolescenza, perché se accogliere un bimbo a costo pressoché zero è possibile, è possibile anche crescerlo serenamente senza affrontare continue spese. L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.