Voci di mamma e papà
La nostra avventura senza televisione è iniziata quasi dieci anni fa quando abbiamo traslocato, e per un problema di antenna la televisione ha mostrato subito la ferma intenzione di non funzionare. Avremmo dovuto chiamare un antennista, ma quando si trasloca le cose da fare sono milioni e se si lavora e si hanno due bimbe è necessario darsi una scaletta di priorità; com’è come non è, siamo rimasti senza televisione. Riempire le nostre serate è venuto in modo naturale: leggere o raccontare una storia alle bimbe, stare loro vicini mentre si abbandonavano al sonno, ascoltare musica mentre ci si racconta la propria giornata, un buon libro, qualche uscita appoggiandosi ad una zia come babysitter, qualche uscita in solitaria per vedere un buon film al cinema, dedicarsi reciprocamente tempo e disponibilità nuovi. Insomma tutto bene.
Dopo qualche tempo le zie del mio compagno, non persuase della nostra vita senza televisione, gli hanno regalato un lettore dvd e questo ci ha permesso di vedere qualche buon film accuratamente scelto. Nella nostra casa si è instaurata la piacevole abitudine invernale del film del sabato sera: ovviamente non sempre, ma spesso si mangia la pizza fatta in casa sul divano (la cosa proibita che solitamente non si fa!) guardando qualcosa che va bene davvero per tutti e che ha almeno un briciolo di qualità. Le bimbe aiutano a fare la pizza e a preparare il tavolino su cui appoggiamo bicchieri, tovaglioli e pizza. È bella l’atmosfera di queste serate: sembra un po’ come andare al cinema e sgranocchiare popcorn.
Posso dire che le mie bimbe non hanno mai manifestato di sentirsi escluse per il fatto di non vedere i programmi dei loro compagni; ricordo la mia sorpresa quando giocavano alle Winx senza averle mai viste: probabilmente le compagne ne parlavano talmente tanto che presto (sono spugne i nostri bimbi) pure loro avevano imparato il necessario per giocarci. Posso anche dire che mai e poi mai le amiche che sono venute a casa nostra hanno lamentato la mancanza della Tv: gioco a ruota libera, in particolare quello dei travestimenti è sempre stato il più richiesto dagli ospiti.
Quando, a casa dei nonni (dove la televisione impazza), le bimbe vedono qualche scena forte si impressionano (Alice sempre meno, ormai ha 14 anni); allora, se è il caso, chiediamo di cambiare programma oppure cambiamo stanza noi e andiamo a giocare a carte o a leggere. In fondo trovo comprensibile e direi sano che un bimbo di 10 anni resti turbato da buona parte delle scene che passano nella televisione di oggi, a cominciare dal telegiornale. Sarebbe piuttosto strano e preoccupante se così non fosse, non pensate?
Anna, mamma di Alice, 14 anni, Francesca, 10 anni
Noi viviamo senza tivù, non so nemmeno quando potremmo accenderla. Letizia non l’ha mai vista se non da amichette. Solo ora, e solo quando capita che debba fare l’aerosol le faccio vedere dei video (dal sito www.radiomagica.org) che narrano storie semplici. Ammetto che a volte potrebbe essere molto comoda la televisione, come quando rientro dal lavoro e mentre preparo la cena, ma nonostante le fatiche ce la facciamo lo stesso e siamo contenti dei risultati.
Marta, mamma di Letizia, 3 anni, Gabriele, 13 mesi
A mio parere la Tv fa male sotto tanti punti di vista: limita la creatività e l’immaginazione dei bambini; ha degli effetti negativi, dimostrati scientificamente, sul cervello e sulla vista; spesso i cartoni animati sono pieni di messaggi che vanno contro l’idea di educazione che io e il mio compagno stiamo cercando di trasmettere a nostra figlia; i canali specifici per bambini sono pieni zeppi di pubblicità, in modo che il bimbo fin da piccolo sia costretto ad assistere a continui stimoli all’acquisto, desiderando oggetti inutili.
Maura, mamma di Maddalena, 2 anni
Pensiamo che la televisione spenga la mente, inibisca il dialogo e il confronto in famiglia, tolga spazio a momenti di interazione e socializzazione assai preziosi per la crescita familiare e individuale. Data questa premessa, quando è nata Alice abbiamo deciso di non accendere la televisione in sua presenza. C’è da dire che anche prima di diventare genitori il nostro uso del mezzo televisivo era limitato al telegiornale o a qualche momento di svago alla sera. Con Alice, però, tutto è cambiato. Le motivazioni sono numerose: dal non volerla esporre a continui suoni e immagini al desiderio di non abituarla a stare “immobile e assente” davanti allo schermo. Questo non significa negarle l’esistenza di una fetta di realtà: lei sa che la televisione esiste. Arriverà anche per Alice il momento di concedersi qualche minuto di cartoni animati (magari un dvd condiviso con noi genitori e non da sola davanti allo schermo), ma per ora la sua mente ha bisogno di svilupparsi, di fantasticare, di crescere e non è certo piazzandola davanti alla televisione che si sostiene questo processo.
Mi rendo conto che, a volte, noi mamme avremmo bisogno di un momento di stop, di un attimo di calma per riuscire a preparare la cena, stendere il bucato o riordinare la casa. Credo, però, che ci siano anche altre soluzioni per tenere calmo un bambino: personalmente uso moltissimo la fascia lunga oppure chiedo ad Alice di aiutarmi, di passarmi il bucato da stendere o di aiutarmi a fare da mangiare. Forse ci si impiega più tempo, ma è un metodo che funziona e che – a differenza della televisione – dà tante soddisfazioni!
Anna e Fabio, genitori di Alice, 18 mesi
Io ho molta paura della pubblicità che nei canali per i piccoli è più infida che nei canali per i grandi! Mia figlia basta che la veda una volta e già riconosce il prodotto (persino le pastiglie per il mal di testa!). Preferisco un bel filmino in dvd che prendiamo in prestito nella biblioteca del paese.
Emanuela, mamma di Dorotea, 3 anni, Orlando, un mese
A casa nostra la Tv non è bandita. Abbiamo dei programmi scelti e selezionati, possibilmente non troppo commerciali, ma c’è un orario preciso per guardarla. È rigorosamente vietato accenderla di mattina, o durante i pasti.
Viviana, mamma di Emma, 5 anni, Nora, 3 anni, Violetta, 2
Chi entra in casa nostra inizia a guardarsi un po’ intorno e poi chiede: e la televisione dov’è? La televisione non c’è, e noi viviamo benissimo senza. La decisione l’abbiamo presa io e mio marito tanti anni fa, quando siamo andati a vivere insieme e ancora non avevamo bambini: un po’ non sapevamo dove metterla nel piccolo appartamento di allora, un po’ non volevamo avere questo pesante terzo incomodo nella nostra nascente vita di coppia.
Ora che abbiamo i bimbi, mai nessuna scelta si è rivelata più felice – almeno secondo noi. Perché? Penso che la televisione non sia adatta ai bambini per due motivi principali: non è nella natura di un bimbo in età prescolare trascorrere passivamente diverso tempo davanti al video; televisione è sinonimo di pubblicità, di cui anche i canali dedicati ai più piccoli sono infarciti. La pubblicità veicola a mio avviso messaggi diseducativi (penso alla stereotipizzazione dei generi maschile e femminile che troviamo anche negli spot dedicati ai bambini), promuove prodotti spesso inutili (giochi che non hanno alcun senso se non quello di essere posseduti) o peggio ancora dannosi (penso alla pubblicità del cibo spazzatura, merendine idrogenate, bevande gassate, ecc.). Mia figlia non vede la pubblicità, non conosce certi prodotti e non li desidera. E anche quando li vede al supermercato o in altri luoghi non li chiede, perché nessuno ha creato in lei l’inutile bisogno di averli.
Ginevra vive comunque nel mondo, certe cose le conosce perché a volte dai nonni la televisione la guarda o perché vede che i compagni di scuola hanno l’ovino di cioccolato che tutti conoscono, o altri prodotti. E qualche cartone o documentario lo abbiamo proposto, e lo guardiamo insieme sul pc.
Consiglio a tutte le famiglie con bimbi un periodo di prova senza televisione. Consiglio proprio di eliminarla fisicamente dalle stanze, noterete un senso di liberazione immediato.
Non averla fa bene anche alla coppia: quando i bimbi sono a letto, posso parlare con mio marito, trascorrere insieme a lui un po’ di tempo di qualità invece di lobotomizzarci entrambi davanti al video.
Marianna, mamma di Ginevra, 4 anni, Francesco, un anno
La mattina Tv accesa sui cartoni per farlo alzare e per fargli fare colazione sennò sono storie… Una mezz’ora accesa prima di cena con i cartoni e dopo cena il tempo di rimettere a posto la cucina. Lo so che è troppa, ma è così difficile…
Daniela, mamma di Marco, 5 anni
Pochi mesi dopo la nascita di Zaccaria, la Tv si è rotta e tra una cosa e l’altra non è mai stata ricomprata. Quindi a casa niente Tv e solo a 3 anni, a causa della varicella, è stata introdotta con Pc e proiettore la visione di cartoni semplici e corti, tipo “La Linea”. Dalle nonne divieto di cartoni e/o Tv fino ad oggi; ultimamente le nonne hanno un po’ abbandonato e fanno vedere al bambino cartoni comunque selezionati. Sono contenta di aver, seppure parzialmente, vinto la mia battaglia contro la Tv che ritengo assolutamente diseducativa anche per gli adulti, figuriamoci per i bambini.
Ilaria, mamma di Zaccaria, 4 anni
Il flow che la Tv genera è di totale rapimento del bambino e in età troppo tenera mi sembra davvero eccessivo e poco “generativo”. E non mi sto riferendo ai 3 minuti di Peppa o Pimpa una volta alla settimana, ma a un uso più permanente. Quei tre minuti possono, inoltre, essere goduti in modo meno invasivo dal Pc che il genitore può impostare senza generare ulteriori aspettative di altri episodi. Personalmente ho deciso che vedremo ogni tanto dieci minuti dal dvd di Ernest e Celestine (un gioiello dell’immagine e della fantasia) di cui in parallelo stiamo leggendo la storia su cartaceo così da ridurre al minimo il rapimento dell’immagine sonora in movimento. Lavoro da anni in ambito di critica e programmazione cinematografica, con molta attenzione alla Tv, ma personalmente penso che la letteratura sia da prediligere in grande quantità durante l’età prescolare rispetto ai cartoon e affini che potranno abitare con maggior intensità in età successive, più solide e capaci di affrontare il flusso delle emozioni. In ogni caso nessun giudizio per nessuno: non è mai facile. Ma già chiedersi come la stiamo usando è un gran bel regalo per tutti.
Arianna, mamma di Viola, 3 anni
Sammy e Chris non avevano mai visto la Tv fino a sei mesi fa, quando abbiamo deciso di mostrare loro, sempre in nostra compagnia, prima alcuni dvd con brevi episodi in inglese o in italiano di storie che già conoscevano e dopo qualche mese dei cartoni in Tv, guardando e commentando insieme quelli più pubblicizzati dagli amici a scuola. Comunque niente Tv durante la settimana (nemmeno babbo e mamma) ma solo un paio di ore sabato e domenica (se piove in particolare, sennò parco). Ci dispiace per il più piccolo, che poteva stare ancora senza vedere la Tv, ma stiamo sempre con loro mentre sono davanti allo schermo (così ci rilassiamo un po’ anche noi).
Paola, mamma di Sammy, 5 anni, Chris, 3 anni
Abbiamo eliminato la Tv dall’arredamento di casa da ormai quattro anni. Da quando è nata Ecate non ci ha sfiorato l’idea di riprenderla, anzi siamo sempre più soddisfatti della scelta. Scegliamo assieme a lei i cartoni da guardare sul computer, di solito guardiamo due puntate, rigorosamente assieme e commentando ciò che succede con lei. Poi torniamo a giocare.
Alessia, mamma di Ecate, 3 anni
Ho deciso di rinunciare alla Tv mentre ero incinta; ci siamo posti il problema del “diverso da tutti” ma poi abbiamo pensato che avendolo chiamato Orlando già l’avevamo fregato in partenza. Sinceramente ho deciso di rinunciare perché le serie Tv sono una mia grande debolezza e sarebbe stato pressoché impensabile che io resistessi dal propinargli FOXlife 24 ore su 24 avendo la Tv lì a portata di mano.
Olly adesso ha un anno e mezzo, a casa la Tv non esiste e noi genitori guardiamo serie Tv in inglese dopo che si è addormentato (chissà quale effetto avrà sul suo inconscio). Alle nonne non ho posto limitazioni ma sinceramente non l’ho mai visto una volta stare a guardare la Tv, il massimo dell’interazione è che si metta a ballare durante le sigle e poi prosegua con i suoi giochi e i suoi librini. La nonna ha risolto magistralmente tutti i problemi di socializzazione prendendogli due librini della “Pe-Pi” cosicché al parco può tranquillamente interagire con il merchandising pervasivo del celebre cartone.
Mi ritengo una madre molto fortunata perché mio figlio è in grado di intrattenersi da solo con i suoi giochi per tempi molto lunghi, anche più di un’ora, il che mi permette di dedicarmi al lavoro o ad altre incombenze (e a volte, addirittura, di leggere un libro!) interrotta solo ogni tanto dalle sue domande o da qualche coccola veloce. Non so dire se questo atteggiamento autonomo e immune alla noia sia nato in lui dall’assenza di stimolazioni intense e continue date dalla Tv, ma mi piace pensarlo.
Veronica, mamma di Orlando, 18 mesi
Noi non abbiamo la Tv e devo dire che viviamo benissimo! Non ne sentiamo affatto la mancanza. Gabriele ama ascoltare la musica, giocare con le costruzioni e soprattutto adora i libri. Gli racconto storie e filastrocche praticamente tutto il giorno!
Nicoletta, mamma di Gabriele, 17 mesi
Dodici anni fa, mentre ero in vacanza alle Canarie, per caso venni a sapere come si dice televisore in spagnolo: caja tonta tradotto letteralmente “scatola sciocca”. Nulla di così sorprendente in verità, in effetti lo sappiamo tutti che tante trasmissioni sono sciocche, inutili, se non addirittura deleterie: specialmente se guardate dai più giovani, che rischiano di bersi tutto quello che viene detto o mostrato, a meno che non siano accompagnati nella visione da un adulto che, criticamente, spieghi loro ciò che può essere considerato ok e ciò che invece è spazzatura… Tv spazzatura… appunto, da quanti anni lo sentivo dire? Non saprei, quello che so è che quel nome tradotto mi aprì gli occhi e finalmente, dopo varie riflessioni, presi la decisione di spegnere la Tv per sempre.
Mia figlia adora divorare libri, non ha mai avuto la Tv a casa, e le capita di guardarla sporadicamente quando va dai nonni, ma solo alcuni programmi: alcuni documentari e gli episodi di “Geronimo Stilton”. E quando vede sua cugina che sta incollata al video anziché uscire a giocare con lei, mi dice: “Mamma, è ipnotizzata”. Non voglio poi aprire discussioni su violenza in Tv, lavaggio del cervello, omologazione, ecc. Vorrei semplicemente mettere l’accento sulla “questione tempo”: guardare la Tv ci ruba il tempo, ci ruba la vita. La mia vita è totalmente cambiata da quando ho regalato il televisore: ho molto più tempo per me stessa e per coltivare i miei hobby, ma soprattutto mi gusto il tempo con gli altri per coltivare delle belle relazioni.
Francesca, mamma di Valentina, 11 anni
Durante i pasti principali Tv spenta. Si vedono solo dvd dei cartoon e non i cartoni alla tele, troppa pubblicità. Uno al giorno. Strappi alla regola solo quando siamo malati.
Baby, mamma di Arianna, 3 anni
Noi non abbiamo la Tv da anni, già prima che nascesse nostro figlio. Non ne sentiamo la mancanza, anzi ci sembra di avere più possibilità per stare insieme. Quando ne sentiamo il bisogno, mio marito e io affittiamo dei film da guardare la sera. Per nostro figlio non ci siamo mai posti la domanda: guarderà film e cartoni quando sarà più grande e sarà in grado di gestirne i contenuti. Ora mi sembra che abbia più bisogno di muoversi e osservare la vita vera.
Anna, mamma di Siro, 3 anni
Penso che esistano cartoni animati e programmi migliori e peggiori, e che alcune trasmissioni interessanti siano effettivamente trasmesse in Tv, ma non tollero il flusso continuo 24 ore su 24, la quotidianità, gli orari “decisi” dalla Tv stessa, la contiguità di contenuti adatti e non adatti ad un determinato target, e la pubblicità (con tutto il sessismo di cui è infarcito ogni spot rivolto ai minori) tutti questi aspetti a mio avviso negativi, con Pc e dvd sono considerevolmente ridotti (non abbiamo la Tv). Inoltre nel nostro caso abbiamo sfruttato cartoni e video scelti ad hoc per motivi didattici, essendoci trasferiti all’estero e volendo imparare una nuova lingua.
Sara, mamma di Alma, 4 anni, in dolce attesa della seconda bimba
Abbiamo ridotto gradualmente e non ne sente la mancanza! Mio figlio guardava la Tv dopo pranzo per mezz’ora per “riposarsi” un po’, visto che non voleva più fare il sonnellino. Guardavamo solo brevi dvd in italiano (viviamo all’estero e l’italiano è una lingua minoritaria). Poi siamo passati alla Tv nel week-end, sempre solo dopo pranzo. Da circa due mesi abbiamo deciso di toglierla del tutto perché secondo noi ha un effetto un po’ troppo “eccitante” sul nostro bimbo, pensiamo lo stimoli troppo. Quindi nel momento della siesta si leggono libri, ascolta audiolibri oppure gioca tranquillo in camera sua. Per noi, per il momento, funziona benissimo così.
Federica, mamma di Loris, 3 anni
Il piccolo non è attratto per nulla dalla Tv e neanche le sue sorelle quando erano piccole. Ora invece chiedono di poterla vedere, io cerco di limitarla molto perché quando la guardano – ahimé – sembrano prive dell’udito, chiuse in quel mondo che a volte può essere anche bello ma che crea dipendenza…
Laura, mamma di Nicole, 10 anni, Deni, 8 anni, Riccardo, 19 mesi
Helmut non ha conosciuto la Tv fino ai 2 anni. Poi purtroppo in vacanza a casa dei nonni con i cugini teledipendenti ha cominciato ad apprezzare i cartoni animati, ed ora ne guarda di selezionati (abbiamo cominciato con i dvd di Walt Disney in lingua originale, mi sembrava il male minore). Io penso che accendere la Tv corrisponda a spegnere lui, ed è proprio così purtroppo, anche se poi con estremo entusiasmo mi racconta la trama di Heidi.
Ingrid, mamma di Helmut, 3 anni
Fosse per me la Tv non ci sarebbe in casa nostra: ho vissuto tranquillamente senza per dieci anni. Poi mi son sposata e mio marito invece non la disdegna…
In realtà non possediamo un apparecchio televisivo ma due Pc. Il mio è acceso durante il giorno e lo uso principalmente per lavorare e dare un’occhiata a notizie varie, il suo si accende verso le 18 e rimane acceso fino a tarda sera anche con funzione Tv. Il nostro bimbo quando è con me non chiede di guardare cartoni o altro; il papà invece è associato alla possibilità di guardare video (la loro attività preferita quando la mamma deve uscire) e non ho ancora capito bene quanto tempo ci passino. Ovviamente io non sono d’accordo…
Quando il Pc invece è in modalità Tv, quello che cerco di fare per “tamponare” è controllare di non lasciare mai acceso il video incustodito (almeno uno di noi due adulti deve essere nei paraggi, oppure lascio che si senta solo l’audio).
Ilona, mamma di Gioele, 2 anni
Ebbene sì, viviamo da anni senza tivù. Le notizie? Prima leggevo ogni mattina il quotidiano locale, ora sono abbonato alla versione digitale. E poi ci sono la radio e internet. Lo sport lo guardo tramite computer. I film in dvd. In questo modo ci gustiamo dei bei film (con o senza Pietro, a seconda del film), molto meglio che in televisione con tutta quella pubblicità che continua ad interrompere la visione. E a proposito di pubblicità, un piccolo aneddoto: le letterine di Natale dei compagni di asilo sembrano fotocopie, tutti chiedono gli stessi giocattoli visti in tivù, l’unica letterina con richieste fuori dal coro è quella di Pietro che, non essendo condizionato, si fa guidare dalla fantasia.
Francesco, papà di Pietro, 5 anni, Marika, 9 mesi
Trovo che gli episodi di Pimpa su Youtube siano l’ideale perché durano non più di 4-5 minuti l’uno e li si può dosare a seconda delle occasioni. In ogni modo, ci siamo dati come regola che qualsiasi contenuto va guardato assieme al papà (in tedesco) oppure alla mamma (in italiano) e lo cogliamo un po’ come occasione per commentare quello che vediamo ed arricchire in questo modo il suo vocabolario. Nei momenti invece in cui si deve cucinare, pulire o mettere a posto, cerchiamo di coinvolgerlo in qualche modo con piccole attività “di aiuto” che è in grado di fare o con giochi in cui imita mamma e papà (tipo cucinare con le verdure di stoffa e plastica…). Noi genitori rischiamo un po’ più di esaurimento perché dobbiamo tenerlo d’occhio mentre siamo occupati in altre incombenze, ma la fatica sta dando soddisfacenti risultati.
Silvia, mamma di Jacob, 22 mesi
Né io né il papà guardiamo la Tv (abbiamo vissuto senza negli ultimi cinque anni) e per questo Adele non sa bene a cosa serva. In linea generale noto che se vede che noi non siamo interessati ad una cosa, neppure lei la cerca.
Anna, mamma di Adele, 19 mesi