Prefazione

Proprio in questi giorni la Federconsumatori ha diffuso i risultati di un’indagine condotta per quantificare gli aumenti delle spese delle famiglie italiane nel primo anno di vita di un bambino. “Le cifre sono da capogiro: si va da un costo minimo complessivo annuo di 6.119 euro ad un massimo di 13.486, con un aumento rispetto al 2010, rispettivamente del 5% e del 4%. I prodotti in cima alla lista nera? Il biberon, il bagnetto, la culla e tutto ciò che è necessario per l’igiene, dai pannolini alle salviette umidificate”. Così recita il comunicato stampa. Di fronte a questi dati, il fiorente mercato di prodotti per l’infanzia gongola, mentre tremano le famiglie al pensiero delle spese da sostenere. Magari c’è anche chi abbandona il desiderio di un figlio, spaventato dall’impegno economico che sembra derivarne. Del resto chi farebbe mai mancare ai propri bambini tutto il “necessario” per crescere?


Perciò, niente paura! I negozi si attrezzano per liste di nascita sempre più ricche (in tutti i sensi) e le aziende sfornano di continuo oggetti e gadget di ogni genere che si ritrovano puntualmente anche nelle pubblicità sulla carta stampata e in televisione. I futuri genitori diventano così il bersaglio permanente di messaggi in cui tali prodotti vengono mostrati come necessari e irrinunciabili. In questo modo, si fa leva sull’inesperienza di papà e mamma, soprattutto se alla prima gravidanza, e si continua a diffondere una cultura basata sugli oggetti, sul consumismo e su un accudimento dei bambini “a basso contatto” fisico. Infatti, esiste sempre un accessorio, appositamente studiato da centri di ricerca sempre più avanzati (e costosi), che sostituisce il genitore: di giorno, di notte, in automobile, in giardino, sulla spiaggia… Ecco pronti i contenitori “di nuova generazione, colorati, griffati, stimolanti” per adagiare un bambino che nelle pubblicità appare sempre sorridente e felice di staccarsi dalle braccia degli adulti. Peccato che tutto questo non c’entri proprio nulla con i reali bisogni dei bambini e che generi un equivoco infinito fra la realtà e le aspettative dei genitori. Peccato ancor di più che questo tipo di messaggi e di cultura non aiuti la relazione fra genitori e figli e faccia dubitare i genitori di essere in grado di crescere i propri piccoli facendo ricorso alle proprie risorse.



Nella cultura italiana, infatti, è considerato normale e scontato usare passeggini, carrozzine, sdraiette, ciucci, biberon, pannolini usa e getta (quanti italiani sanno che per decomporre un solo pannolino ci vogliono circa cinquecento anni?), apparecchi per sentire e vedere i bambini “a distanza” da altre stanze della casa. Tutti oggetti che suggeriscono, quindi, un distacco tra madre e figlio. In altre culture, invece, è altrettanto normale e scontato utilizzare fasce porta bebè (magari confezionate in proprio o ricevute in prestito come memoria affettiva da condividere fra amici e parenti), fare a meno di ciucci e biberon, dormire insieme ai bambini rendendoli partecipi della vita comune della famiglia di giorno e di notte. Si vive semplicemente con loro e non nonostante loro.


Bebè a costo zero fa riflettere proprio sul fatto che ciò che a noi sembra normale acquistare quando arriva un bambino risponde più a un’abitudine socio-culturale che ai suoi reali bisogni affettivi.


Infatti, il bisogno più immediato e importante di ogni neonato, ovunque nasca e cresca, è quello di contatto. Molti scambiano questa esigenza con un vizio: quello di voler sempre stare in braccio, di essere cullato, di attirare l’attenzione, di essere furbo e egoista. E si dà per scontato che la soddisfazione dei bisogni irrinunciabili del bambino passi attraverso gli oggetti. Oggetti che dovrebbero aiutare il bimbo nella conquista dell’autonomia e dell’indipendenza dall’adulto. In realtà, anche le ricerche scientifiche più aggiornate affermano chiaramente che tutto ciò di cui ha davvero bisogno un bambino non si compra nei negozi ma si ‘vive’ attraverso la relazione con i propri familiari.


Questo libro, giunto oggi alla seconda edizione, unisce finalmente alle informazioni pratiche sull’accudimento dei bambini anche preziosi spunti di riflessione sui loro bisogni affettivi e sull’importanza di un’educazione “ad alto contatto” indipendentemente dalla cultura di appartenenza e dal luogo in cui vivono i genitori. È un libro senza frontiere e senza pregiudizi, un libro che parla di ciò che è davvero necessario per una sana crescita psico-affettiva. Non è una guida per gli acquisti, né un libro che serve per risparmiare. È molto di più. È un libro che aiuta i genitori a credere sempre più in se stessi, a dare fiducia alle richieste dei propri piccoli e a trovare dentro di sé le risorse per crescerli con amore e rispetto. È un libro che rafforza gli istinti e unisce grandi e piccini in un cerchio indissolubile di complicità e amore. Perché ogni bambino che nasce è un piccolo di mammifero che ha esigenze mammifere, cioè ha bisogno di rapporti umani con persone che lo facciano sentire amato, non con oggetti.


L’autrice, mamma dolcissima di tre bambini e giornalista, con rara delicatezza e sensibilità accompagna il lettore nella giungla dei prodotti per l’infanzia non perdendo mai di vista l’importanza della relazione affettiva fra genitori e figli. Il risultato è un libro dalla parte delle famiglie e dei bambini che non cede al marketing, al consumismo e alle imposizioni del mercato. Una guida che mostra come ognuno dei nostri bambini possa essere un bebè a costo zero! E come le risposte più semplici e immediate ai loro bisogni non costino nulla, siano alla portata di tutti i genitori e di tutta la società e generino forza e felicità. Amore, calore, rispetto, fiducia, ascolto, braccia che cullano, avvolgono, proteggono, per fortuna, non si devono acquistare!


Crescere un bambino senza andare in bancarotta e magari aiutando anche un po’ l’ambiente è possibile: tutto dipende dalle scelte dei genitori e dal loro stile genitoriale. Se si sceglie di rispettare i bisogni affettivi dei bambini, di difendere e migliorare insieme a loro il pianeta in cui viviamo, di avere fiducia nelle competenze di tutti (grandi e piccini) e nel valore delle relazioni familiari e sociali, gli oggetti da acquistare si ridurranno enormemente e i bilanci familiari non ne risentiranno come il mercato vuole puntualmente farci credere.


E ancora, questo è un libro che valorizza l’unicità delle famiglie e degli esseri umani in quanto aiuta gli adulti a scoprirsi competenti e in grado di soddisfare le esigenze irrinunciabili dei loro bambini.


Ridurre i consumi e ripensare all’effettiva necessità di tanti acquisti, infine, significa anche stimolare la condivisione della crescita dei nostri bimbi, grazie alla creazione di reti di mamme e di genitori che, per scambiarsi prodotti ormai inutilizzati, scoprono che la solitudine delle nostre città si può combattere anch’essa a costo zero e con la solidarietà affettiva fra esseri umani.


Alessandra Bortolotti

Psicologa perinatale, autrice di E se poi prende il vizio?

Bebè a costo zero - 3a edizione
Bebè a costo zero - 3a edizione
Giorgia Cozza
Guida al consumo critico per accogliere e accudire al meglio il nostro bambino.Una guida al consumo consapevole per scoprire cosa è davvero indispensabile o utile acquistare durante la gravidanza e la prima infanzia. Carrozzine, vestitini, omogeneizzati: quanto costa avere un bambino oggi?Le statistiche parlano di un investimento di migliaia di euro solo nel primo anno di vita. Bebè a costo zero di Giorgia Cozza, è la guida al consumo critico e consapevole nell’affollato mondo dei prodotti per l’infanzia per scoprire cosa sia davvero indispensabile o utile durante la gravidanza e la prima infanzia, distinguendo tra reali esigenze e bisogni indotti dalla pubblicità. Il libro offre proposte e suggerimenti pratici per evitare spese inutili, con un occhio di riguardo all’ambiente e, soprattutto, per circondare il bambino solo di quanto può favorirne lo sviluppo psico-fisico, facendone una persona serena e armoniosa. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.