La futura mamma che lavora

La futura mamma che lavora

I diritti della futura mamma

La legge italiana tutela le donne lavoratrici durante la gravidanza e i primi anni di vita del bambino, si suggerisce quindi di informarsi in merito ai propri diritti19 – stabiliti dal decreto legislativo 151 del 2001, noto come Testo Unico – per vivere con serenità i mesi dell’attesa, consapevoli, ad esempio, del fatto che il posto di lavoro di una futura mamma è tutelato fino al primo compleanno del bambino, grazie al divieto di licenziamento, e che, durante la gravidanza, la donna non può svolgere turni di notte, lavori pesanti, nocivi o pericolosi (in questi casi è previsto un immediato cambiamento di mansioni o, se questo non è possibile, l’astensione anticipata dal lavoro).


Nei nove mesi sono inoltre garantiti dei permessi retribuiti per sottoporsi a visite mediche specialistiche, esami prenatali e accertamenti clinici, da eseguire durante l’orario di lavoro.


Infine, se la futura mamma ha dei problemi di salute, per cui si rende necessario un periodo di riposo, può essere chiesta (previa visita medica) l’astensione anticipata.

Cinque mesi di astensione

Le madri italiane hanno diritto a cinque mesi di astensione obbligatoria da ripartire come preferiscono, scegliendo quindi se sospendere l’attività un mese prima del parto (previa certificazione medica) per poi avere a disposizione un periodo più lungo dopo la nascita, o se interrompere l’attività professionale due mesi prima della data presunta del parto.


In questo periodo la donna percepisce l’80% dello stipendio (alcuni contratti nazionali prevedono una copertura totale).


Ad oggi, molte future mamme preferiscono assentarsi dal lavoro soltanto nell’ultimo mese. Se i ritmi lavorativi sostenuti nell’attesa sono però molto intensi e gli orari particolarmente impegnativi, non è da escludere la possibilità di “staccare” e dedicarsi al pancione a tempo pieno.


Nella nostra società si tende, purtroppo, a valorizzare la donna che anche in gravidanza riesce a fare “tutto”, a portare avanti impegni e attività “fino all’ultimo” (quindi a pochi giorni dal parto), come se non fosse incinta. In realtà, quello della gravidanza è un tempo molto particolare, che vale la pena assaporare e vivere intensamente, rallentando i ritmi spesso frenetici della vita quotidiana. Ricordiamo, inoltre, che sospendere l’attività professionale, non significa restare senza far nulla: la donna non deve sentirsi inoperosa o improduttiva dato che, al contrario, in questa fase della sua vita è produttiva al massimo: sta “facendo” un bambino!

Permessi per l’allattamento

Nel primo anno di vita del bimbo la mamma può usufruire di due permessi al giorno, di un’ora ciascuno, anche cumulabili, per l’allattamento (se l’orario di lavoro è inferiore a sei ore, il permesso è uno solo). In caso di gemelli, i permessi raddoppiano.

Congedo parentale

Nei primi otto anni di vita del bambino mamme e papà che sono lavoratori dipendenti hanno diritto ad assentarsi dal lavoro anche contemporaneamente, per un periodo complessivo non superiore a undici mesi. L’indennità, pari al 30% dello stipendio (o della retribuzione convenzionale), viene percepita per i primi sei mesi di congedo (dodici in caso di gemelli), se fruiti entro il terzo anno di vita del bambino20.


Dal 1° gennaio 2007, anche le lavoratrici parasubordinate che non sono titolari di pensione e non sono iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie, hanno la possibilità di usufruire di un congedo parentale di tre mesi entro il primo anno di vita del bambino.

Voci di mamma e papà

Cosa è necessario acquistare durante la gravidanza? Nulla! Alla futura mamma non serve proprio niente di particolare. Né creme, né detergenti, né accessori speciali. Se desidera spalmare qualcosa sul pancione per mantenere la pelle morbida e prevenire eventuali smagliature, potrà utilizzare dell’olio di mandorle, utile anche dopo la nascita per massaggiare il proprio piccino. Per il resto, non c’è nulla da acquistare.

Antonella, ostetrica e mamma di Luca, 15 anni, e Francesco, 11 anni


Alla futura mamma consiglierei di acquistare o farsi prestare il libro di Verena Schmid, Venire al mondo e dare alla luce, e il manuale della Leche League, L’arte dell’allattamento materno. Per il corpo: un buon olio di mandorle dolci per idratare la sua pelle (e poi quella del bambino) e per massaggiare il perineo in gravidanza. I reggiseni da allattamento costano molto e non servono, ne basta uno morbido, o di tipo sportivo, da poter abbassare senza che stringa il seno o l’ascella; e suggerisco di lasciar perdere pancere e accessori simili e fare un po’ di sport o movimento. E per il bambino? La futura mamma potrà farsi prestare vestitini e body dalle amiche e procurarsi un set di pannolini di cotone lavabili (per i primi giorni può essere utile un pacco di pannolini usa e getta biologici21).


Il neonato non ha bisogno di altro. Utile, infine, una bella fascia di cotone biologico con cui portare il bambino addosso o un marsupio wilkinet.

Ivana, ostetrica e mamma di Miranda, 12 anni, e Giordano, 6 anni

Cosa serve alla mamma? Il mercato offre troppo, sicuramente. È più facile dire cosa non serve…

Alessandra, psicologa perinatale e mamma di Bianca, 3 anni, e Irene, un mese


Durante la gravidanza e nei primi tempi successivi alla nascita, siamo molto “fragili” dal punto di vista emotivo e le aziende che vendono prodotti per la prima infanzia lo sanno e lo sfruttano. Siamo il target ideale di ogni pubblicità. In realtà molti dei prodotti per bambini sono assolutamente inutili sia perché nostro figlio la pubblicità non l’ha vista e preferisce, che so, il lettone della mamma al lettino intarsiato e rivestito di pizzo San Gallo, sia perché, se proprio desideriamo acquistare qualcosa, allora meglio privilegiare il mercato dell’usato (le cose per bambini vengono usate pochissimo!) e il tradizionale scambio tra mamme…

Francesca, mamma di Leonardo, 6 anni, e Alessandro, 2 anni



Per vestirsi in gravidanza, io suggerisco di comprare solo due-tre paia di pantaloni pre-maman o di usare pantaloni elasticizzati con vita alta. Io li ho realizzati da sola, alzando di 10-12 centimetri la misura dal cavallo alla vita di un modello di pantaloni normalissimo.


A noi non è servito altro, ho continuato a indossare maglie, t-shirt ed abiti elasticizzati.


Per quanto riguarda le creme: per il seno non serve nulla, per prevenire smagliature e pelle secca si possono usare olio di mandorle dolci, molto efficace ed economico, o burro di karitè (io l’ho acquistato on-line a un prezzo ragionevole sul sito http://www.afrodanzalo.it/strumenti.htm)

Deanna, mamma di Lorenzo, 5 anni, Leonardo, 2 anni, e Francesco, un anno



Lavorando nel settore (sono fashion designer e consulente di immagine) posso dire che in gravidanza bastano qualche trucchetto e pochi acquisti mirati per continuare a sentirci bene con noi stesse, femminili e comode senza spendere un patrimonio e, soprattutto, riuscendo a riutilizzare i capi comprati anche dopo la nascita. Fondamentale, secondo la mia bis esperienza, sono i pantaloni: dal 5° mese in poi quando la pancia cresce e non si chiude più niente è il momento giusto per fare un po’ di “sano” shopping. Un paio di jeans, un 5 tasche pulito e un pantalone più formale, meglio se tutti stretch che slanciano e assicurano un buon confort! Così si è a posto per ogni occasione e si riesce a sfruttarli anche dopo la gravidanza: nel post parto, quando la pancetta non scende subito e poi, una volta tornate in forma, togliendo la fascia elastica. Per quanto riguarda, t-shirt, maglie e felpe possiamo tranquillamente usare i capi che già abbiamo, dato che la moda donna prevede maglie lunghe, morbide, leggere, con belle scollature. Indicati anche gli abitini di jersey, magari da abbellire con un nastrino sotto il seno (per slanciare la figura e dare un tocco in più di femminilità) ed eventualmente indossati con un paio di leggings quando inizia il caldo o le lunghezze si accorciano perché la pancia cresce.


Attenzione infine alla scelta dei tessuti, meglio evitare tessuti sintetici che magari costano un po’ meno, ma non traspirano e sono poco igienici.


E per sentirsi diverse ogni giorno, vai con gli accessori! Orecchini, collane, foulard e scarpe colorate, rigorosamente comode... un bel trucco, capelli al vento e via... Godiamoci questo meraviglioso periodo di femminilità al 1000% !

Roby, mamma di Leone, 3 anni e Olivia, 8 mesi



La solidarietà tra mamme inizia già durante la gravidanza. Una cara amica alla notizia della mia dolce attesa, mi ha detto: “Vuoi i miei vestiti pre-maman?” Sinceramente, non ci avevo mai pensato, ed ho accettato l’offerta. Nonostante avesse avuto due gravidanze i suoi vestiti erano in buonissime condizioni, tanto che a mia volta li ho prestati a un’altra amica.

Laura, mamma di Simone, 2 anni, e Stefano, un anno



Due lineette! Due lineette? Aspettiamo un bambino?! Wow! E Adesso?

Adesso si prende appuntamento con il più bravo dei ginecologi della città (che ovviamente vuol dire anche il più caro) che farà un’ecografia almeno ogni quattro settimane, che prescriverà una montagna di esami, che darà alla futura mamma tante belle vitamine, ecc. ecc… Qualunque cosa per il tuo bambino! Come se spendere tanto volesse dire il meglio…


Per la prima gravidanza abbiamo speso certamente un paio di milioni delle vecchie lire in visite ed esami… inutili!


E comunque, nonostante ciò, ogni volta che uscivamo dallo studio del più bravo ginecologo di Milano ci sentivamo insoddisfatti. Certo, è bello vedere il proprio bimbo nel video dell’ecografo, sentirsi dire che tutto procede bene (in una frettolosa visita di 10/15 minuti!), ma… come dire: non è questo di cui hanno bisogno una donna incinta e il suo bambino in arrivo!


Alla terza gravidanza ci sono stati dei bellissimi colloqui con l’ostetrica che ha poi assistito il parto; lunghi, intensi, interessanti, come due vecchie amiche, o meglio: come due nuove amiche che vogliono conoscersi. Una sola ecografia, la morfologica. Niente vitamine, ma un’alimentazione equilibrata.


E il nostro bambino è stato benissimo! È nato felicemente, senza stress, senza medicine, senza intrusioni. E la mamma stava bene quanto lui.

Valentina e Fabio, mamma e papà di Rachele, 6 anni,

Sofia, 4 anni, Francesco, 2 anni



C’è chi è convinto che un figlio ti costi quanto una Ferrari e prima del suo arrivo, prepara un box fornito di tutto ciò che può servire per accoglierla al meglio, con tutti i gli attrezzi nuovi, cacciaviti, chiavi inglesi di marca, copertoni e coprigomme, shampoo e cera. Ma un bimbo è una scimmietta, ha bisogno di un nido di foglie e della sua mamma a scaldarlo, perciò basta coccolare la mamma con dei massaggi all’olio di mandorle ed entrambi sono sereni.

Fabio, papà di Rachele 6 anni, Sofia, 4 anni, Francesco 2, anni



Per la nascita di mia figlia, pensando che i prodotti per l’infanzia fossero indispensabili e non sapendo bene cosa servisse, mi sono rivolta direttamente a un negozio per acquistare il famoso “lotto”, un kit comprendente lettino, seggiolone, seggiolino auto, passeggino trio, marsupio, seggiolino da viaggio, e non so più che altro... per la modica cifra di 740 euro (con lo sconto ovviamente). Una cifra che io non potevo permettermi e che sono stati i miei genitori a pagare. Una volta nata mia figlia, mi sono resa conto che quasi tutte le cose acquistate erano scomode, se non inutili (almeno per i primi mesi), mentre una sola cosa fondamentale mi serviva: l’aiuto e il sostegno di qualcuno a casa, perché ero sola con la bimba tutto il giorno, i genitori a 1400 chilometri e il mio compagno al lavoro dalle 8 alle 18. All’epoca non conoscevo la figura della doula come sostegno emotivo e pratico, ma trovai una ragazza che praticamente fece esattamente quello per me. Se avessimo saputo, sicuramente i miei genitori mi avrebbero pagato la doula invece del lotto, perché è molto meglio avere qualcuno che ti sostiene e che ti abbraccia quando piangi piuttosto che un seggiolone prime pappe che in quel momento non ti serve minimamente!

Laurence, mamma di Emily, 6 anni

Consigli di lettura

Leboyer F., Per una nascita senza violenza, Bompiani, 1975.

Odent M., Ecologia della nascita, Red edizioni, 1989.

Gaskin I.M., La gioia del parto, Bonomi Editore, 2004.

Mead-Ferro M., Confessioni di una mamma pigra, Corbaccio, 2005.

Malvagna E., Partorire senza paura, Red Edizioni, 2008.

Bortolotti A., E se poi prende il vizio?, Il leone verde, 2010.

Rocca E., Travaglio e parto senza paura, Il leone verde, Torino, 2013.

Volta A., Apgar 12 Per un’esperienza positiva del nascere, Bonomi, 2006.

DVD Il primo sguardo, di P. Zlotnik e S. Sandri, Macroedizioni, 2007.

Per i futuri papà:

Pellai A., Sul monte della tua pancia, Edizioni San Paolo, 2007.

Volta A., Mi è nato un papà! Urra, 2010.

Volta A., Neopapà è facile!, Il leone verde, 2014.

Bebè a costo zero - Terza edizione
Bebè a costo zero - Terza edizione
Giorgia Cozza
Guida al consumo critico per accogliere e accudire al meglio il nostro bambino.Una guida al consumo consapevole per scoprire cosa è davvero indispensabile o utile acquistare durante la gravidanza e la prima infanzia. Carrozzine, vestitini, omogeneizzati: quanto costa avere un bambino oggi?Le statistiche parlano di un investimento di migliaia di euro solo nel primo anno di vita. Bebè a costo zero di Giorgia Cozza, è la guida al consumo critico e consapevole nell’affollato mondo dei prodotti per l’infanzia per scoprire cosa sia davvero indispensabile o utile durante la gravidanza e la prima infanzia, distinguendo tra reali esigenze e bisogni indotti dalla pubblicità. Il libro offre proposte e suggerimenti pratici per evitare spese inutili, con un occhio di riguardo all’ambiente e, soprattutto, per circondare il bambino solo di quanto può favorirne lo sviluppo psico-fisico, facendone una persona serena e armoniosa. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.