E dopo il primo anno…

E dopo il primo anno…

Le accresciute competenze fanno sì che il campo di azione del bambino nel secondo anno di vita (e poi successivamente) si arricchisca incredibilmente. Ma anche se sa “fare” di più, non significa che abbia bisogno di più cose. Se potete, evitate di seppellire la sua inventiva e la sua creatività sotto una montagna di giocattoli. Lasciate che studi, utilizzi, riutilizzi in modo inedito e fantasioso gli oggetti di uso domestico. Con un vecchio pentolino e un mestolo di legno saprà preparare invisibili manicaretti, con una sciarpa di papà o uno scialle si trasformerà in un principe o una principessa, con una bacinella e un po’ d’acqua navigherà lontano… Lasciate che vi stia vicino e partecipi alle vostre attività, svolgendo semplici compiti adeguati alle sue capacità. Si divertirà e sarà fiero di sé, felice di potervi essere d’aiuto.


Non ingombrate la vostra casa con decine di oggetti (poi brontolerete per riordinare), non pensate che il gioco più spettacolare, elettronico, automatico, possa mai sostituire la vostra presenza (né quando è piccino, né quando sarà un ragazzino). Non privatelo della possibilità di desiderare qualcosa, anticipando ogni suo desiderio. I bambini che “hanno tutto”, non sono più felici degli altri, anzi… Qualche costruzione in legno, una carriola, una palla, un puzzle, delle matite colorate sono giocattoli più che sufficienti, il resto lo faranno la fantasia di vostro figlio, la sua incredibile inventiva e… la vostra disponibilità a trascorrere un tempo speciale con lui. Speciale per lui che vi ama ed è immensamente felice quando può fare qualcosa con i genitori, ma ancor di più speciale per voi, che avrete l’onore ancora per un po’ (prima che scopra il piacere di giocare con i coetanei) di condividere l’impareggiabile magia di un’ora di gioco22.


Da giocattolo a… rifiuto!

Quando acquistate un giocattolo per il vostro bebè, oltre a chiedervi se al vostro bimbo piacerà e se il prezzo è adeguato, pensate anche al futuro: a quello che quel gioco diventerà, ovvero… un rifiuto. Il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani ha raggiunto dimensioni che impongono urgenti riflessioni. Una soluzione consiste nella prevenzione, ovvero nella mancata produzione del rifiuto; questo principio è valido a vari livelli, anche nella gestione del bebè. Nei Quaderni della Provincia di Bergamo, in merito al comportamento eco compatibile si legge: ogni volta che acquistiamo un oggetto rischiamo anche di comprare un rifiuto. Perciò se nella scelta dei prodotti teniamo conto, oltre che della qualità e del prezzo, anche del loro impatto ambientale, possiamo diminuire il quantitativo di rifiuti che poi dovremo smaltire. Ogni volta che ci viene voglia di acquistare qualcosa, chiediamoci se lo facciamo per soddisfare un bisogno reale oppure un bisogno indotto dalla pubblicità…23


E una volta acquistato un oggetto, raccomanda il Settore Politiche Sociali del Comune di Vercelli che, in collaborazione con il reparto di Pediatria dell’Ospedale S.Andrea, ha elaborato una serie di consigli per “crescere il bambino nel rispetto dell’ambiente”: riciclate, riparate, riutilizzate, allungate la vita degli oggetti24.


Queste considerazioni, che non si riferiscono in modo particolare ai giocattoli, hanno però una valenza generale. Pensiamo ai tanti pupazzetti in plastica, plastica morbida, plastica dura… Ceste colme di giochi e giocattolini, pezzi e pezzetti che non solo non servono, ma rischiano di diventare un’eredità ingombrante per i nostri figli e i nostri nipoti…


Voci di mamma e papà

Le bolle di sapone. Avete mai visto gli occhi incantati di un bambino seguire le bolle colorate che volano verso il cielo? Pura e semplice magia.

Elisa, mamma di Alex, 4 anni



Un gioco con cui ci siamo tanto divertiti? Il teatrino! Un pomeriggio abbiamo realizzato dei burattini di cartoncino, scegliendo vari personaggi delle favole. C’erano il lupo cattivo, la principessa, il cavaliere, la fata madrina, l’orco… Li abbiamo disegnati insieme, Mattia e Nicola li hanno colorati e io li ho aiutati a ritagliarli. Alla base di ogni personaggio abbiamo attaccato un bastoncino e poi… su il sipario e vai con l’avventura!

Giorgia, mamma di Mattia, 8 anni, Nicola, 6 anni, Maddalena, 2 anni



Libretti, costruzioni, cubetti, pasta da modellare, fogli bianchi e colorati, pennarelli, pennelli, magliette e pantaloni che si possano sporcare, gite in bicicletta, ruspette e pentolini per giocare con la terra in giardino…

È bellissimo vedere il mondo con gli occhi dei bambini.

Cinzia, mamma di Angelo, 7 anni, Giulia, 5 anni, e in attesa del terzo bebé



L’altro ieri Leonardo insegnava al suo amico Davide a giocare a scacchi. La mamma di Davide li ha visti giocare e mi ha chiesto, sorpresa e ammirata, “Ma voi… non avete la playstation?”

Gli scacchi sono un gioco bellissimo, che anche un bambino di prima elementare può fare, perché è una battaglia, ci sono re, regine, alfieri e cavalli, ci sono le regole, si impara che talvolta si deve sacrificare qualcosa per vincere… Altro che playstation!

Francesca, mamma di Leonardo, 6 anni, e Alessandro, 2 anni


Un’idea, trovata nel blog di una mamma ingegnosa: la sagoma di un cagnolino fatta di semplici post-it. Ho preso le “popsici” (forbici) e ho ritagliato da un foglio (riciclato) la forma di un cane. Xeni interessatissima mi ha chiesto altri animali, e da lì, la passione. Giocava a lungo inventando storie con le sagome ritagliate, facendole parlare... Se avessi cercato apposta un intrattenimento così efficace, non ci avrei pensato. Ora abbiamo una collezione di animali, soprattutto dinosauri, poi c’è Mary Poppins con il fiore sul cappello, Pippi Calzelunghe, Conan col suo arpione... Ce li possiamo portare in giro per giocare ovunque ci troviamo, se ne perdiamo o si rompono nessun problema.


La stanza di Xeni trabocca di giocattoli di tutti i tipi, ma con nessuno ha passato così tanto tempo come con le sagome che non occupano spazio in casa e sono ricavate senza spendere un soldo, solo con “popsici” e carta o cartoncino, magari da buttare.

Silvia, mamma di Xeni Sofia, 3 anni



Preferisco pochi giochi e mirati. Adesso costruisco io qualche gioco per la mia piccola ma tra non molto lo faremo assieme e sarà ancora più bello.

Chiara, mamma di Giada, 13 mesi



Il nonno del mio bimbo ha realizzato per noi una versione low cost della palestrina per neonati, quel tappetone di varia foggia, spesso “inlavabile”, collegato a un arco a cui sono appesi dei giochini.

L’occorrente? 4 piattine di alluminio lunghe 1 metro, larghe 1 cm e spesse 2 mm, 1 vite e 1 bulloncino a farfalla, nastro e giochini recuperati. Il procedimento è semplice: con il trapano si fa un buco in cima alle quattro bacchette (a 2 cm dal bordo), poi l’ultimo tratto delle bacchette (a 10 centimetri dall’estremità bucata) viene piegato di circa 30° per poterle sovrapporre e inserire la vite nei fori. Si appendono nastrini e giochini alle bacchette e la palestrina è pronta. Economica, pieghevole, trasportabile.

Giulia, mamma di Jacques, 6 mesi


Riempire il nostro bimbo di giochi elettronici non lo aiuterà a essere più intelligente. Non facciamogli saltare le tappe: è un piccolo uomo primitivo che deve ripercorrere il cammino dell’umanità interamente: deve prima scoprire che può maneggiare gli oggetti, poi scoprirà la ruota, la scrittura, poi la tecnologia. Il bambino in sé riassume le tappe della storia dell’uomo.

Monica, futura mamma al sesto mese di gravidanza



Penso che i bambini piccoli non abbiamo bisogno di giocattoli, ma di conoscere il mondo. Ho sempre lasciato giocare Daniele con cose “vere”, e lui le ha sempre preferite ai giochi che gli sono stati regalati. Da piccino i suoi giochi preferiti sono stati: bottiglie di plastica con dentro fagioli, miglio, ecc., chiavi, la scatola vuota dell’orzo, cucù, vola vola, naso maso, cucchiai di legno metallo e plastica, un piccolo bidoncino riempito di cose varie da svuotare…

Ora che ha due anni adora svuotare l’armadietto delle pentole, è il suo gioco preferito da mesi. Ancora più bello se gli lascio un po’ di pasta, fagioli, riso crudi per fare i travasi.

Margherita, mamma di Daniele, 2 anni



Siamo talmente abituati a comprare che non abbiamo sviluppato la creatività.

Marilina, mamma di Valentino, un anno, e in dolce attesa di Cloé



Ho preso tutti i giochi che Andrea non usa più e li sto vendendo a metà prezzo su un sito. Io risparmio spazio, Andrea non si accorge di nulla perché ha fatto lui la ‘selezione naturale’ (si trattava di giochi luminosi e casinisti che tanto inspiegabilmente piacciono agli adulti), e i genitori che li hanno comprati hanno risparmiato il 50% per dei giochi nuovi o seminuovi!

Daniela, mamma di Andrea, 18 mesi


Per i bambini piccoli non servono tanti giocattoli. La mia sorellina aveva un sacco di giochi e poi voleva sempre che io le facessi “Bu-bu-sette!” e allora sì, si divertiva e rideva come una matta.

Mattia, 8 anni, fratello maggiore

Consigli di lettura

Poquet P. e Gardair F., Giochi, giocattoli e carezze, Red edizioni, 2003.

Elamé E., Incontrarsi giocando. Come costruire un ecogiocattolo, Emi, 1999.

La Banca M., 101 giochi intelligenti e creativi da fare con il tuo bambino, Newton Compton, 2010.

Fare Bambole. Tecniche e modelli, Giunti Demetra, 2000.

Antonaccio M., Creare animali di stoffa, Giunti Demetra, 2003.

Caliari P., Mozzato S., Gioca e crea gli animali con materiali di recupero, Editore Gribaudo, 2011.

Zermoglio A., Genitori in gioco, Sonda, 2014.

Schafer C., Creare fatine con la lana cardata, Il leone verde, 2014.

Bebè a costo zero - Terza edizione
Bebè a costo zero - Terza edizione
Giorgia Cozza
Guida al consumo critico per accogliere e accudire al meglio il nostro bambino.Una guida al consumo consapevole per scoprire cosa è davvero indispensabile o utile acquistare durante la gravidanza e la prima infanzia. Carrozzine, vestitini, omogeneizzati: quanto costa avere un bambino oggi?Le statistiche parlano di un investimento di migliaia di euro solo nel primo anno di vita. Bebè a costo zero di Giorgia Cozza, è la guida al consumo critico e consapevole nell’affollato mondo dei prodotti per l’infanzia per scoprire cosa sia davvero indispensabile o utile durante la gravidanza e la prima infanzia, distinguendo tra reali esigenze e bisogni indotti dalla pubblicità. Il libro offre proposte e suggerimenti pratici per evitare spese inutili, con un occhio di riguardo all’ambiente e, soprattutto, per circondare il bambino solo di quanto può favorirne lo sviluppo psico-fisico, facendone una persona serena e armoniosa. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.