Voci di mamma e papà
Partiamo dal presupposto che i nostri bimbi sono bellissimi comunque, a prescindere da quello che indossano. Detto questo, per me la parola d’ordine nella scelta dell’abbigliamento è sempre comodità assoluta e libertà di correre, giocare, muoversi e anche sporcarsi. In questo senso, i vestitini di seconda e, perché no, terza e quarta mano sono perfetti. I bambini crescono velocemente e i vestitini “scappano via” in men che non si dica. Quindi, se si ha la fortuna di poter risparmiare grazie a fratelli, cugini e amici credo non ci sia proprio nulla di male. A volte addirittura c’è anche un discorso affettivo, i bimbi cresciuti riconoscono i loro abiti sui più piccoli (oppure gli si racconta di quando li indossavano loro, magari mostrando anche delle foto) e per entrambi è motivo di orgoglio e di soddisfazione.
Anna, mamma di Davide, 4 anni, e Riccardo, 2 anni
Non mettete al bebè camicini, gilet, jeans... fategli indossare delle tute comode! Beato lui che può girare in pigiama e nessuno lo critica.
Monica, futura mamma al sesto mese di gravidanza
Noi siamo ricorsi spesso a prestiti di amici: vestiti, fasciatoio, lettino, carrozzina, ovetto per la macchina, fascia porta bebè…
Direi che complessivamente siamo partiti quasi a costo zero!
Lisa, mamma di Elena, 21 mesi, e in dolce attesa di Romeo
Sul riciclo di vestiti in famiglia e tra amiche si potrebbe scrivere un romanzo… I vestiti dei miei bimbi sono riciclati da parenti e amici al 90%; un 8% proviene dal mercato di Porta Portese (uno dei divertimenti principali della mia mamma è scovare vestitini usati a uno o due euro. E spesso trova anche cose di marca… mitica!); il restante 2% è costituito da quello che ho acquistato io, per il gusto di comprare qualcosa ai miei piccini, e di solito si tratta di mutande o magliette intime. I vestiti che Viola preferisce sono quelli della cugina grande. Credo che si senta “importante” a indossarli…
Agnese, mamma di Viola, 3 anni, e Jacopo, un anno
I vestitini li acquisto in occasione dei saldi o all’outlet: riesco a comprarli per pochi euro.
Benedetta, mamma di Matilde, 9 mesi
Da ragazzina guardavo quel baule pieno di vestiti che mia madre teneva in soffitta, pensando che un giorno li avrei usati con i miei figli. Niente di più emozionante che vedere la mia bimba indossare i miei abiti.
Chiara, mamma di Giada, 13 mesi
Il tempo che ogni mamma ha da dedicare a piccoli lavoretti di cucito è pochissimo e spesso ci si limita al minimo indispensabile (rammendi e orli). Quest’estate però, mi è capitato di avere un po’ di tempo libero, quand’ero a casa di mia madre, e mi sono messa a cucire. Ho preso vecchi cappotti, parei, magliette, abiti estivi, foulard dismessi dai membri della famiglia e ho ricavato dei vestitini molto colorati e originali per la mia bimba di pochi mesi. È stata una bella soddisfazione. E le cose vecchie sono tornate a nuova vita. Un modo meno faticoso di essere ecologici e di preservare la salute dei propri bimbi è quello di utilizzare vestitini di seconda mano: oggi in varie città ci sono negozietti che vendono abiti rigenerati oppure si può chiedere a conoscenti e parenti con bambini più grandicelli. Spesso le cose sono carine e possono essere personalizzate facilmente con qualche applicazione, perlina o ricamo. In questo modo siamo sicuri che le sostanze tossiche presenti sui tessuti se ne sono andate da un pezzo e l’impatto ambientale è minimo visto che non devono essere prodotti ex-novo.
Francesca, mamma di Arturo 6 anni, Giuliano, 4 anni, e Anita, un anno
Cugini, amici e parenti… Io sono il più giovane in famiglia e quindi Tarik ha ereditato centinaia di vestitini, giochi, carrozzina e passeggino. Abbiamo acquistato pochissimo, soltanto le tutine invernali per andare sulla neve.
Ilic, papà di Tarik, 15 mesi
Ho un caro amico martinicano, Fred, che viveva qui a Montpellier con la sua compagna tedesca Christina. Entrambi hanno un ottimo stipendio. A settembre sono diventati genitori. Gli abbiamo portato una borsa di body, pigiamini e altre cose che a Valentino non servivano più. Christina era felice e grata e ci ha ringraziati molto. Ripeto, hanno un ottimo stipendio e non hanno certo bisogno dell’usato. Immagine numero due: trasferiamoci in Italia. Una cara amica, mamma di due bimbi ormai grandicelli, offre il suo passeggino trio alla cognata che è in dolce attesa. Risposta: “No, mia suocera me lo compra nuovo, preferisco”.
Ecco, questa risposta è per me il riassunto più completo dell’Italia di oggi, dell’orgoglio, dei consumi, delle suppellettili, dell’ostentazione, del vergognarsi degli oggetti di seconda mano o addirittura non di marca, e dello spreco!
Marilina, mamma di Valentino, un anno, e in dolce attesa di Cloé