Vestitini, così sono puliti

Vestitini, così sono puliti

Quando si devono lavare i vestitini del bebè, spesso si tende ad abbondare con detersivi e igienizzanti per avere la certezza di garantire al proprio piccino un’igiene davvero accurata. In realtà, gli indumenti dei bambini piccoli raramente sono sporchi. Il lavaggio serve più che altro a rinfrescarli, quindi non sono necessari surplus di detersivo; al contrario, per non rischiare di irritare la pelle delicata del bambino gli esperti suggeriscono di limitare le quantità di detersivo utilizzate ed evitare gli ammorbidenti che contengono sostanze potenzialmente allergizzanti. L’ammorbidente può essere sostituito con ottimi risultati dall’aceto bianco (100 ml a lavaggio) o da una soluzione di acido citrico e acqua: entrambi lasciano i panni più morbidi e favoriscono la degradazione di enzimi e residui dei detersivi, contribuendo a eliminare il loro potenziale allergenico16. L’utilità dei vari prodotti destinati a igienizzare la biancheria dei piccini è in genere molto discutibile, e in alcuni casi il loro uso danneggia l’ambiente (alcuni igienizzanti sbiancanti contengono sostanze inquinanti).


Troppa igiene non fa bene?

Il mondo occidentale, grazie alla diffusione di corrette abitudini igieniche, ha sconfitto infezioni un tempo mortali. Attenzione però: se la pulizia è sicuramente una conquista, l’igiene eccessiva, la tentazione di “sterilizzare” gli ambienti in cui il piccolo vive e tutto ciò con cui viene in contatto non è motivata. Anzi. Un’ipotesi che negli ultimi tempi è stata avvalorata da diversi studi è che troppa pulizia faccia male ai bambini, favorendo la comparsa di allergie e altre patologie (ad esempio le malattie autoimmuni). Infatti, eliminando completamente batteri e microrganismi - compresi quelli poco aggressivi e non pericolosi -, il sistema immunitario non trova più nemici da combattere e cerca quindi nuovi bersagli, reagendo contro l’organismo stesso (un meccanismo che non si manifesta in tutti i bambini, ma che interessa quelli predisposti alle allergie). Uno studio condotto dall’Università austriaca di Salisburgo ha evidenziato che le allergie sono meno diffuse tra i bimbi cresciuti in fattoria, quindi a contatto con ambienti non certo asettici, che fornirebbe al sistema immunitario una palestra per allenarsi.


Voci di mamma e papà

Quando è nata la mia prima bimba, la pediatra mi ha detto di non cadere nei tranelli di saponi e bagnoschiuma delicati, dato che per un neonato sono comunque aggressivi, per cui Chiara ed Edoardo nei primi mesi di vita sono stati lavati solo con acqua. Ogni tanto aggiungevo un po’ d’amido di riso nel bagnetto. Per la testa utilizzavo un batuffolo di cotone imbevuto d’olio di mandorle, che usavo quotidianamente anche come idratante per la pelle.

Gaia, mamma di Chiara, 7 anni, Edoardo, 3 anni, in attesa del terzo bebè



Per il cambio del pannolino ho usato solo acqua, sapone e olio di mandorle. Utilissimo è stato anche l’olio olito (prodotto con ingredienti naturali), che abbiamo preparato al corso di accompagnamento alla nascita e si è rivelato un vero toccasana per tutti i casi di arrossamento.

Marcella, mamma di Paolo, 6 anni



Io lavo Matilde con amido di mais. Per i capelli uso un po’ di sapone neutro.

Benedetta, mamma di Matilde, 9 mesi



Per il sederino dei bambini ho usato acqua e sapone o semplicemente acqua, proprio come per noi adulti. Le famose salviettine che certamente nelle situazioni di urgenza ci tirano fuori dai guai, se solo sapessimo quanto impiegano a disintegrarsi, ci penseremmo venti volte prima di usarle…

Patrizia, mamma di Enrico, 7 anni, Diadora, 5 anni, e Jader, 2 anni



Noi abbiamo seguito il saggio consiglio della puericultrice: ad ogni cambio si sciacqua il sederino con acqua tiepida e si asciuga con un asciugamano. Nient’altro. Creme e saponi possono aspettare quando ce ne sarà davvero bisogno: in caso di rossore e di sporco più difficile. Abbiamo comunque comprato una crema alla calendula, ed è durata a lungo… Quanto al bagnetto: uno a settimana, con nessun prodotto fino a circa 2-3 mesi, su consiglio della pediatra, ma anche per nostra “inclinazione”. Il primo sapone liquido che abbiamo preso per Elena sta finendo ora (venti mesi dopo). Siamo degli sporcaccioni? Forse, ma abbiamo preferito non mettere a contatto la pelle delicata di Elena appena nata con una miriade di sostanze, la cui efficacia e necessità sono tutte da dimostrare. In compenso la sua pelle è perfetta: niente allergie, né secchezza o altri fastidi.


Per il bagnetto abbiamo utilizzato una vaschetta gonfiabile da viaggio: poi direttamente in doccia/vasca a 8-9 mesi. La vaschetta è stata poi prestata ad amici e adesso passerà al fratellino minore.

Lisa, mamma di Elena, 21 mesi, e in dolce attesa di Romeo


Il fatto è che essendo molto critica… non compro quasi nulla! Per quanto riguarda Irene, l’ho sempre lavata solo con acqua tiepida; se fa la cacca o per il bagnetto, uso il sapone di marsiglia (quello per lavarsi); ora che ha tanti capelli usiamo il mio shampoo ecologico.


Per le irritazioni ho comprato una crema della Weleda che è ottima (quella per bambini), anche se con l’elimination communication17 e i pannolini lavabili ci sono state poche occasioni di usarla. Dopo il bagnetto, se vedo che la pelle è molto secca, usiamo l’olio di mandorle dolci.

Barbara, mamma di Irene, 2 anni, e in attesa del secondo bebè

Fino a otto mesi solo acqua e amido per il bagnetto. Poi è arrivato il primo shampoo (perché è aumentata la sudorazione), ma lo usiamo una volta a settimana. Tuttora nulla che assomigli a detergenti particolari: usiamo sapone vegetale per sederino, mani e piedi, e olio di mandorle biologico, per massaggi e coccole. Ah, non comprate la vaschetta per il bagno: tutti abbiamo la bacinella dei panni!

Laura, mamma di Sofia, 8 mesi



Quando comprate dei prodotti per la pulizia dei vostri bambini guardate di che cosa sono composti? Ho forti sospetti che i prodotti delle più note marche per l’infanzia contengano numerosi derivati del petrolio. Pulireste volentieri i vostri bimbi con lubrificanti per le macchine? Non credo. Esiste in rete un utilissimo strumento per valutare la bontà di un prodotto per l’igiene: si chiama Biodizionario e vi dà la possibilità di scoprire la tossicità dei singoli componenti elencati nell’INCI (la lista di ingredienti). I prodotti che si salvano sono pochi e di solito non si trovano nelle grandi catene di distribuzione.


Io per Carlo uso soprattutto prodotti di marca Weleda, LaVera e Fitocose. Magari costano un po’ di più (anche se non più di certi detergenti in vendita in farmacia che comunque sono molto tossici), ma preferisco non spalmare il mio bambino di sostanze chimiche.

Elisa, mamma di Carlo, 18 mesi



Noi in 18 mesi non abbiamo mai usato detergenti per il bagno di Pietro, solo acqua tiepida, amido di riso e qualche manciata di sale grosso integrale che fa l’effetto dei fumenti e libera il naso! Il sale grosso integrale si trova nella maggior parte dei supermercati e si può acquistare a meno di un euro, l’amido di riso lo prendo in farmacia, un barattolo da 250 grammi costa circa 3 euro.

Glores, mamma di Pietro, 18 mesi



Per l’igiene cerco di comprare prodotti con pochi ingredienti, senza profumi o troppe schifezze dentro. Di solito uso l’amido di riso per il bagnetto, olio di mandorle spremuto a freddo dopo il bagnetto, e quando ci sono delle irritazioni, pelle rossa o secca, burro di karité. In più ora non compro più creme neanche per me, usiamo tutti olio di mandorle e burro di karité, perciò nel complesso c’è stato un bel risparmio!

Margherita, mamma di Daniele, 2 anni

Consigli di lettura

De Nardis M.T., Detersivi bioallegri, Editrice Missionaria Italiana, 2008.

Gancitano M., Igiene e cosmesi naturale, Il leone verde, Torino, 2013.

Bebè a costo zero - Terza edizione
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Giorgia Cozza
Guida al consumo critico per accogliere e accudire al meglio il nostro bambino.Una guida al consumo consapevole per scoprire cosa è davvero indispensabile o utile acquistare durante la gravidanza e la prima infanzia. Carrozzine, vestitini, omogeneizzati: quanto costa avere un bambino oggi?Le statistiche parlano di un investimento di migliaia di euro solo nel primo anno di vita. Bebè a costo zero di Giorgia Cozza, è la guida al consumo critico e consapevole nell’affollato mondo dei prodotti per l’infanzia per scoprire cosa sia davvero indispensabile o utile durante la gravidanza e la prima infanzia, distinguendo tra reali esigenze e bisogni indotti dalla pubblicità. Il libro offre proposte e suggerimenti pratici per evitare spese inutili, con un occhio di riguardo all’ambiente e, soprattutto, per circondare il bambino solo di quanto può favorirne lo sviluppo psico-fisico, facendone una persona serena e armoniosa. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.