Introduzione

Non si vorrebbe far mancare nulla al proprio bambino. Quando si è in attesa di un figlio il desiderio di ogni genitore è quello di accoglierlo nel miglior modo possibile, assicurandogli tutto ciò che può essere necessario per il suo benessere. Nel variegato universo dei prodotti per l’infanzia, popolato di gadget di ogni genere e protagonista di campagne pubblicitarie di grande effetto, orientarsi non è sempre facile, soprattutto se il bimbo che sta crescendo nel pancione è il nostro primo figlio. E il rischio è quello di acquistare grandi quantitativi di accessori – in molti casi superflui o poco apprezzati dal bebè – trovandosi a sostenere una spesa non indifferente.

A me è successo. Ho un ricordo molto nitido dell’assoluta inesperienza che ha caratterizzato la mia prima gravidanza, inesperienza che mi ha portato a entrare, verso il settimo mese dell’attesa, in un super centro di prodotti per l’infanzia, distribuiti su ben tre piani, e affidarmi fiduciosamente alla competenza degli addetti alle vendite, chiedendo loro cosa fosse necessario per il mio bambino. Del resto, tutti sanno che quando nasce un bebè servono molte, moltissime cose… Giusto?

Ed è stato così che ho fatto ritorno a casa con il bagagliaio talmente pieno, da dubitare di riuscire a far entrare tutti i miei acquisti nel minuscolo bilocale in cui abitavo allora. Ebbene sì, avevo acquistato di tutto. Dal mobile fasciatoio alla vaschetta ergonomica per il primo bagnetto, dal borotalco alla colonia per il bebè, il tutto accompagnato da una collezione di ciucci di ogni foggia, un ricco stock di biberon (a cosa dovessero servire non lo so, dato che avevo intenzione di allattare al seno, ma al momento dovevano essermi sembrati molto utili e, in fondo, quale mamma non usa un biberon prima o poi?), e che dire del mio scaldabiberon per l’auto ultimo modello? Per non parlare di ogni genere di “contenitore” destinato ad accogliere il mio piccino nei vari momenti della giornata (la culla per la notte, la carrozzina per la passeggiata, la sdraietta, ecc.) e che, una volta nato, mio figlio ha rifiutato con incredibile ostinazione, piangendo disperato ogni volta che io (completamente spiazzata dalle sue reazioni!) tentavo di ‘appoggiarlo’ per qualche minuto.


Oggi, dopo aver letto alcuni testi illuminanti, dopo essermi documentata un poco di più sulle esigenze del neonato e, soprattutto, dopo essere diventata mamma per tre volte, mi sento di affermare che quello che serve ‘davvero’ a un bambino sono l’abbraccio amorevole e il seno della mamma. E null’altro.


Questo, quando si parla degli effettivi bisogni del neonato. Poi, naturalmente, diversi accessori possono rivelarsi più o meno utili per un genitore, a seconda del contesto in cui vive, del luogo, dello stile di maternage adottato e delle preferenze del bambino.


Ogni bimbo è diverso e ogni famiglia è diversa: generalizzare sarebbe impossibile e riduttivo.


Premesso quindi che non credo esistano ‘ricette’ per gli acquisti a valenza universale, quello che questa guida vorrebbe sottolineare è che non tutti i prodotti per l’infanzia presenti sul mercato sono realmente necessari e che, nella maggior parte dei casi, nessuno è indispensabile.


Non solo. Anche quanto viene considerato la ‘norma’ nella nostra società (ma che magari è del tutto sconosciuto in molte altre parti del mondo, come i pannolini usa e getta, il passeggino, gli omogeneizzati, ecc.) può essere reinterpretato, rivoluzionato, modificato in base alla sensibilità e alle esigenze di ogni famiglia.


Gli spunti contenuti nel testo, infine, si propongono di suggerire quelle che possono essere soluzioni meno costose per prendersi cura di un bambino nei suoi primi anni di vita; meno costose in termini economici, ma anche dal punto di vista dell’impatto ambientale. Dalle nostre scelte di oggi dipende, infatti, il futuro dei nostri figli, e non possiamo ignorare la responsabilità che abbiamo nei confronti delle risorse, della natura, del pianeta.


Una considerazione: nella maggior parte dei casi, oserei dire in tutti, le risposte a quelli che sono i bisogni fondamentali del bebè non gravano in alcun modo sul bilancio familiare e, allo stesso tempo, rappresentano anche la soluzione più rispettosa per l’ambiente.

Nota alla seconda edizione

Sono trascorsi due anni e mezzo da quando Bebè a costo zero è approdato in libreria. Un periodo relativamente breve, ma in cui sono cambiate davvero tante cose. Quando raccoglievo le prime informazioni destinate a queste pagine, alcuni argomenti come quello dei pannolini lavabili, del portare i bimbi o dello svezzamento con ‘normali’ cibi di famiglia, erano considerati ancora decisamente “alternativi”. Oggi, nel 2011, è sempre più facile incontrare coppie molto informate e consapevoli, attente alle tematiche del consumo critico e del rispetto dell’ambiente. Coppie che desiderano il meglio per i loro bambini e si interrogano su quale sia questo meglio. Che vogliono capire, valutare, prendere decisioni.


Personalmente, grazie a Bebè a costo zero, ho avuto la possibilità di conoscere tanti genitori che mi hanno permesso di approfondire le tematiche affrontate in questo libro e scoprire nuovi, arricchenti punti di vista. È anche grazie a loro se è nata questa seconda edizione, aggiornata e arricchita con nuovi riferimenti bibliografici, link di gruppi e realtà che tre anni fa non c’erano ancora (o che io non conoscevo!), vari spunti per chi desidera cimentarsi con il fai da te e, naturalmente, tante nuove “voci” di mamme e papà.


Ecco, vorrei ringraziare tutte le madri che hanno letto Bebè a costo zero, vi hanno trovato qualcosa di utile e hanno sviluppato gli spunti contenuti nelle sue pagine in direzioni che non avrei immaginato. Partendo da qui, sono arrivate molto lontano! E poi hanno aiutato anche me ad andare oltre… Penso a Monica, futura mamma al sesto mese dell’attesa, che un giorno scherzando mi ha scritto: “Perché, sai Giorgia, io ora sono ancora più a costo zero di te!”


Penso alla recensione di Eleonora, futura mamma al quarto mese dell’attesa che ha scritto: “Questo libro ha risposto al mio desiderio di una maternità più sobria, povera di oggetti ma più ricca di affetto!” Ha saputo condensare in una riga lo spirito di Bebè a costo zero. E ancora, penso alle ‘mamme a costo zero’ che partecipano alla mailing-list o frequentano le pagine dedicate a Bebè nei social network, grazie alla condivisione di esperienze, ho imparato tantissime cose!


Concludo, dedicando a tutti i genitori che hanno letto questo libro e a tutti i genitori che lo leggeranno questa nuova edizione. Con l’augurio di assaporare ogni attimo del loro essere genitori. Perché essere padre, essere madre è davvero qualcosa di… immenso.


Buona lettura!

Nota alla terza edizione

Viziamoli d’amore… perché imparino il valore dei gesti d’affetto e cerchino consolazione nelle relazioni personali anziché negli oggetti da possedere.

Terza edizione. L’avventura di Bebè a costo zero continua! In questi anni abbiamo varcato i confini nazionali alla volta della Spagna, dell’Ungheria, della Polonia, siamo entrati nella collana degli Oscar Mondadori, all’inizio del 2016 è uscito Bebè a costo zero crescono, ed ora eccoci qui, con una nuova edizione completamente aggiornata e un po’ più ricca delle precedenti. Io vi ringrazio ancora di cuore e vi auguro tanta felicità insieme vostri bambini... con meno oggetti e più affetti!

Bebè a costo zero - Terza edizione
Bebè a costo zero - Terza edizione
Giorgia Cozza
Guida al consumo critico per accogliere e accudire al meglio il nostro bambino.Una guida al consumo consapevole per scoprire cosa è davvero indispensabile o utile acquistare durante la gravidanza e la prima infanzia. Carrozzine, vestitini, omogeneizzati: quanto costa avere un bambino oggi?Le statistiche parlano di un investimento di migliaia di euro solo nel primo anno di vita. Bebè a costo zero di Giorgia Cozza, è la guida al consumo critico e consapevole nell’affollato mondo dei prodotti per l’infanzia per scoprire cosa sia davvero indispensabile o utile durante la gravidanza e la prima infanzia, distinguendo tra reali esigenze e bisogni indotti dalla pubblicità. Il libro offre proposte e suggerimenti pratici per evitare spese inutili, con un occhio di riguardo all’ambiente e, soprattutto, per circondare il bambino solo di quanto può favorirne lo sviluppo psico-fisico, facendone una persona serena e armoniosa. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.