Prefazione

di Grazia Colombo

È successo, negli ultimi anni, che noi adulti abbiamo perduto la capacità di nutrire e curare, nel senso più ampio del termine, i nostri piccoli. E non per ignoranza, per mancanza di informazioni, bensì per eccesso di informazioni e per carenza di sapere derivante dall’esperienza, nonchè per una diminuita capacità di osservare ciò che accade ai nostri simili e imparare.


I bambini sono diventati meno presenti nel mondo sociale – più rari e più preziosi – e più sconosciuti: appaiono come dei soggetti da interpretare attraverso intermediari. La medicina, la pediatria in particolare, è parsa pronta con il suo messaggio: vi dico io come crescere vostro figlio, dal primo giorno, giorno dopo giorno. Ascoltatemi e seguitemi. Fine dell’autonomia di pensiero e di azione, inizio della dipendenza del genitore dal pediatra, fino alla delega.

Così non si aggiunge una verdura al brodo vegetale di svezzamento senza che l’abbia prescritto il pediatra. Così si preferisce dare al bambino un farmaco in più piuttosto che uno in meno. Tutti questi elementi si sommano poi al fatto che – nell’economia dello stretto intreccio fra tempi di vita e tempi di lavoro – ogni piccola indisposizione del bambino diventa un grande ostacolo all’equilibrio quotidiano, rispetto all’attesa che noi abbiamo che il bambino stia nel posto a lui designato, nei tempi prestabiliti. Di conseguenza ai genitori sembra di non potersi permettere un malessere del bambino, e se malessere è, occorre comunque ridurne i sintomi, i tempi e la necessità di vicinanza.


Il libro di Franco De Luca sembra suggerire una strada diversa. Nel suo approccio, da un lato razionale nel chiarirci le cause degli accadimenti nei processi che riguardano la salute dei bambini, e dall’altro lato pratico nell’incoraggiarci a rimanere agganciati alla solidità di un sapere inscritto nella nostra cultura e posseduto in quanto genitori – benché sommerso da messaggi fuorvianti e potenti –, ci parla di una realtà sostanziale. Ci dice infatti che non si può parlare di salute, di benessere o malessere dei bambini, se non si parla di relazione. Ciò che capiamo dei nostri figli, ciò che facciamo con loro, come li alimentiamo, le medicine che somministriamo loro, tutto ciò sta nel cuore di un processo relazionale che fa star bene – o male – sia il bambino sia il genitore. Questo libro ci ricorda, parlando di farmaci, che il bambino sta dentro un sistema di cura che è intessuto – e non può essere diversamente – di relazione, presenza, attenzione; di gesti e parole appropriati e misurati, di tempo dedicato. La lettura di queste pagine, che ci aiutano anche nel cosa fare o evitare – ci dice persino “la tosse è utile”! – mi ricorda quei gesti magici di cura che ogni madre conosce e di cui ogni bambino dovrebbe godere: il bacio che fa passare il dolore, la tale erba-qualsiasi del giardino che, posata sul ginocchio, calma all’istante la sbucciatura. Ciò che agisce è l’amore e l’autorevolezza del genitore, coniugati con la fiducia – potersi fidare – del bambino. Perché succedano queste magie bisogna saperci essere, assumere in pieno il proprio ruolo, considerare la cura un compito essenziale del genitore, condivisibile con altri ma non delegabile per la propria parte.


Per questo mi sembra essenziale sottolineare il messaggio sottotraccia, ma portante, di questo libro: contribuire, con l’autorevolezza del ruolo e del sapere di medico, a che i genitori “facciano da soli” e trovino la loro strada di curanti dei loro figli.


Grazia Colombo

Sociologa, Presidente di IRIS - Istituto Ricerca Intervento Salute

Bambini e (troppe) medicine - Seconda edizione
Bambini e (troppe) medicine - Seconda edizione
Franco De Luca
Difendersi dall’eccessiva medicalizzazione dei nostri figli.Come evitare di somministrare troppe medicine ai bambini e migliorare il loro stato di salute con semplici rimedi naturali. Da diverso tempo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda, per ciò che concerne la gestione della salute in famiglia, di passare da un approccio prescrittivo a una scelta partecipata.Bambini e (troppe) medicine di Franco De Luca è un libro pensato per aiutare i genitori ad acquisire fiducia nelle proprie capacità di accudire il bambino e valutare il suo stato di salute, evitando di delegare al pediatra tutte le decisioni, anche le più semplici.Il testo è completato da semplici ricette di preparati casalinghi che possono evitare di fare ricorso, nelle piccole patologie dell’infanzia, a farmaci i cui effetti collaterali superano spesso quelli terapeutici. L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Franco De Luca ha svolto l’attività di Pediatra di Comunità dal 1978 presso il consultorio familiare di Campagnano di Roma, dove, dal 2012 al 2016, è stato Direttore dell’Unità Operativa Complessa “Tutela Salute della Donna e Medicina Preventiva in età evolutiva”.Attualmente in pensione, affianca alla libera professione l’impegno nella promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno, come formatore e tutor valutatore per l’UNICEF delle iniziative Comunità e ospedali Amici dei bambini. Dal 2003 è presidente del Centro Nascita Montessori.