CAPITOLO VI

La Storia del Massaggio
Infantile

L'arte del massaggio infantile è stata introdotta da pochi decenni in Occidente, in ottica preventiva, terapeutica e supportiva, con indubbi benefici per genitori e bambini. Scopo di questo capitolo è introdurre le principali scuole di pensiero a riguardo e il loro substrato storico e teorico. Ognuno di questi apporti è un arricchimento per genitori, bimbi e operatori del settore.

6.1 Il massaggio tradizionale indiano

La diffusione del massaggio infantile indiano in Occidente si deve a due professionisti molto appassionati e coraggiosi: Vimala McClure e Frédérick Leboyer. Entrambi ne hanno sperimentato l’efficacia sulla propria pelle in India, per poi riportarne la tecnica l’una in America e l’altro in Francia, nella sua clinica parigina. Il massaggio, però, è un’arte ben più antica e affonda le sue radici nell’Ayurveda, un’antica scienza medica originaria proprio dell’India.


6.1.1 Il massaggio ayurvedico

Ayurveda significa “arte del buon vivere” o “scienza della vita sana” e si basa sui principi dei tre dosha1 e sulla teoria dei cinque elementi, di cui è composto ogni organismo2. Secondo la medicina ayurvedica, lo squilibrio fra gli elementi genera malesseri e malattie che con il massaggio è possibile alleviare o curare. I cinque elementi rappresentano i fondamenti della medicina ayurvedica e anche nel massaggio al bambino ogni movimento e applicazione è correlato a un determinato elemento. Questo tipo di massaggio agisce sull’apparato motorio e sullo sviluppo degli organi e tessuti del neonato.

Vediamo brevemente le proprietà dei cinque elementi.

Elemento Terra

La terra è la base sulla quale ci muoviamo e viviamo, rappresenta il nostro essere al mondo e la nostra realtà. Ogni massaggio fa rivivere al bambino quel senso di sicurezza, già sperimentato nell’utero materno e che potrà risperimentare nella vita, una volta adulto. Caratteristica di questi massaggi è la mano ferma e la possibilità per i genitori, di “mettersi in ascolto”, e per il bambino, di percepire il tocco amorevole e rispettoso.

Elemento Acqua

L’acqua è vita e ogni essere umano inizia a formarsi al suo interno. I massaggi legati a questo elemento favoriscono lo scorrere dei fluidi vitali, permettono di sciogliere i blocchi fisici o psicologici e liberano l’organismo dall’accumulo di energie negative. Inoltre aiutano a combattere coliche e problemi di digestione.

Elemento Fuoco

Il fuoco produce luce e calore e rappresenta l’energia vitale e passionale di un organismo. È anche movimento poiché brucia e trasforma. Per la medicina ayurvedica, il fuoco si trova negli organi coinvolti nella la digestione e nello Yoga si dice che risieda al di sotto dell’ombelico (Jansen-Schulze, 2007). Questi massaggi esercitano un effetto riscaldante sul corpo del bambino e del genitore. Sono rinvigorenti e favoriscono l’irrorazione sanguigna e la digestione. Nei primi mesi di vita il neonato ha bisogno di calore ed è proprio la pelle che gestisce e controlla la temperatura per il benessere di tutto il corpo.

Elemento Aria

Collegata al vento e alla brezza che trasporta, e al respiro della vita, l’aria in molte culture è paragonata allo spirito e all’energia.

Nella tradizione indiana, dopo il taglio del cordone ombelicale si fa aria al bambino con un ventaglio o con foglie di banano3 poiché si ritiene che questa azione lo spinga a fare un respiro profondo. Anche i massaggi associati a questo elemento lo stimolerebbero a respirare più profondamente. Si tratta di tocchi delicati con elementi giocosi.


Piccola esperienza dall’Ayurveda-Vijana

Fare vento o soffiare (Jansen-Schulze, op.cit., p. 63)


Contattate il bambino con lo sguardo chinandovi verso di lui e sincronizzate i vostri respiri. Ponete una mano sulla testa e soffiate lungo l’attaccatura dei capelli. Massaggiate delicatamente le orecchie e le tempie con le dita.


Elemento Etere

Questo elemento non è percepibile dai nostri sensi e rappresenta il nostro atteggiamento e stato d’animo.

Sono i pensieri che accompagnano il massaggio che rendono possibili la presenza e l’empatia, il profondo rispetto e l’amore per il bambino. Proprio quindi sull’elemento etere vanno ad agire gli esercizi di rilassamento per il genitore, che favoriscono presenza e percezione di noi stessi e del nostro respiro, disponibilità, attenzione e amore nei confronti del bambino.


In India, la bellissima arte del massaggio entra a far parte della routine del bambino e della mamma sin dalla nascita e prima ancora che il bambino veda la luce si è soliti massaggiare tutti i giorni la partoriente con cura e amore. Per sei settimane dopo il parto, la puerpera viene massaggiata giornalmente e le viene proibito di svolgere qualsiasi attività fisica; il massaggio per lei e il bambino è considerato assolutamente necessario.


Fino al primo mese di vita il piccolo non viene massaggiato con le mani ma facendo rotolare delicatamente sul suo corpo una pallina di impasto, ottenuto da farina di frumento, acqua, un pizzico di curcuma e olio di mandorla. Secondo le mamme indiane le caratteristiche della palla d’impasto, morbida e che si scalda a contatto con le mani, sono simili a quelle della pelle. Nei giorni che seguono la nascita, e prima di ogni bagnetto, il bambino viene pulito con una nuova palla di impasto, preparata subito prima. Durante il primo mese di vita la pressione del massaggio diviene più decisa e anche le sue finalità si trasformano. Se nella prima settimana viene utilizzato per “pulire” il corpo del bambino dalle tossine in eccesso, a mano a mano diventa un movimento atto a stimolare l’irrorazione sanguigna e la digestione4.


6.1.2 Il massaggio Shantala5
Per aiutare i piccoli a traversare il deserto dei primi mesi di vita, perché essi non provino più l’angoscia di sentirsi isolati, perduti, bisogna parlare al loro dorso, bisogna parlare alla loro pelle che hanno sete e fame quanto il loro ventre.

Frédérick Leboyer


Negli anni ’70 Frédérick Leboyer, ginecologo e pediatra francese, incontra Shantala, una ragazza indiana madre di due bambini e “abbagliato e confuso, accecato da tanta bellezza e amore”6, nelle orride e povere strade di Calcutta, scopre il massaggio infantile. Shantala diventerà poi sua modella nelle foto del libro omonimo e sua maestra, poiché con rispetto e amore gli illustrerà tutta la tecnica del massaggio praticata sui suoi bambini. L’obiettivo principale di Shantala era quello di far riprovare al bambino il movimento e quel senso di intima connessione con la madre, propria del periodo intrauterino.

Le basi del “massaggio Shantala”

Il “massaggio Shantala” nasce nella regione del Kerala, nel sud dell’India, e inizia a essere praticato quando il bambino compie un mese fino almeno ai quattro mesi di età o fino a quando il bambino sarà in grado di girarsi e muoversi da solo. Prima di questo traguardo non si massaggia il bambino se non con carezze e tocchi molto delicati, sia sul corpo che sul viso. I movimenti del massaggio sono dapprima lenti per poi diventare più ritmici ed energici. Leboyer consiglia di svolgere il massaggio in modo rilassato e di farsi guidare da un’energia che viene “da dentro”, non curandosi del tempo a disposizione.


Si suggerisce di dedicarsi al massaggio o al mattino presto o dopo il tramonto, quando l’intimità e la tranquillità della casa lo permettono. Il bambino dovrebbe essere a stomaco vuoto e la sua pelle può essere massaggiata con olio di cocco (soprattutto in estate perché rinfrescante) o olio di senape (più adatto per l’inverno). Tutta la sequenza di massaggio si svolge a terra, nella classica posizione indiana già illustrata, mantenendo il bambino a contatto con la pelle e con lo sguardo della mamma. Di grande importanza è il massaggio alla schiena che costituisce la base di tutta la sequenza, poiché stimola la circolazione sanguigna favorendo lo sviluppo della colonna vertebrale.


6.1.3 L’ Infant Massage di Vimala McClure

La diffusione e la pratica del massaggio infantile in Occidente si deve soprattutto alla passione e alla volontà di una donna statunitense: Vimala McClure.

Originaria del Colorado, nel 1973 trascorse un periodo nell’India del Nord lavorando in un orfanotrofio, dove scopre l’arte del massaggio ai bambini. Durante la sua ultima settimana di permanenza si ammalò di malaria e molte donne si occuparono di lei massaggiandola amorevolmente ogni giorno, finché non guarì. Vimala McClure ricorda questa esperienza con queste parole:

Massaggiavano il mio corpo con mani molto abili, come se fossi una bambina, cantavano e facevano a turno finché la febbre non scomparve. Non dimenticherò mai la sensazione delle loro mani, dei loro cuori, che mi toccavano7.

Grazie a questa esperienza provata sulla sua pelle, coltivò dentro di sé la volontà di approfondire quest’arte benefica.


Nel 1976 Vimala McClure tornò in America, dove approfondì lo studio del massaggio tradizionale indiano e il ruolo della comunicazione non verbale tra mamma e bambino e, alla nascita del suo primo figlio, ne verificò con costanza i benefici a livello personale. Combinando tecniche indiane, tecniche di massaggio svedese, yoga e alcuni principi di riflessologia plantare, ideò una sequenza di massaggio e diede un nome a ogni tipo di movimento.


Nel 1977 scrisse il suo primo libro, Massaggio al bambino, massaggio d’amore. Manuale di massaggio infantile per genitori, edito in Italia qualche anno più tardi da Bonomi. Ne consiglio la lettura per comprendere con quanta sensibilità l’autrice si rivolga ai genitori.


Dopo l’uscita del libro, l’interesse per il massaggio infantile si diffuse sempre di più e nel 1981 nacque l’IAIM (International Association of Infant Massage), che nel 1986 diventa associazione non profit.


Vimala McClure continua a organizzare corsi per genitori e insegnanti con il fine di promuovere e diffondere in tutto il mondo il massaggio infantile e il rispetto per genitori e bambini. L’IAIM è diventata un’associazione internazionale, e a oggi, è in continua espansione e riunisce numerose associazioni nazionali formatesi in diversi stati del mondo. Anche l’Italia fa parte della rete IAIM con l’AIMI (Associazione Italiana di Massaggio Infantile).


6.2 Il baby massage a la Gentle Bioenergetics di Eva Reich

Credo nel bambino e nel bambino che vive in ogni adulto.

Eva Reich8

Un importante contributo all’arte e alle finalità del massaggio infantile proviene da Eva Reich che, nel corso di tutta la sua vita e della sua attività professionale, ne provò l’efficacia dapprima sui neonati per poi estenderla ai pazienti adulti.


6.2.1 Una vita a “contatto”con mamme e bambini

Medico pediatra e ostetrica nel campo della prevenzione primaria, Eva Reich, grazie agli studi del padre, Wilhelm Reich (medico psicanalista e padre delle psicoterapie a orientamento corporeo), e alla successiva collaborazione alle sue ricerche, scoprì che il bambino, già nei suoi primissimi momenti di vita, è attivo, sente e si emoziona come noi ed è pronto a incontrare la madre con la sua energia vitale9.


Dal 1951 iniziò a lavorare con donne incinte nell’Harlem Hospital di New York e sviluppò il Butterfly Touch Massage (Massaggio del tocco a farfalla) nel trattamento di bambini prematuri, secondo il principio dello “stimolo minimo”.

Negli anni ’70 si trasferì in Australia per lavorare con le gestanti al progetto Rooming-in, che consentiva alle madri e ai bambini, nei primi tre mesi di vita, di stare insieme e di godere della reciproca energia, e scoprì l’efficacia del baby massage in caso di pianto inconsolabile.

Nel 1975 incontrò Frédérick Leboyer che le confermò l’importanza del contatto.


6.2.2 Concetto di energia vitale e corazza corporea
Le sensazioni – le emozioni – sono correnti dell’energia vitale presenti nel corpo.

Wilhelm Reich


Già negli anni ’20 del secolo scorso, Wilhelm Reich parlava di energia vitale come di quella forza che rappresenta le nostre sensazioni ed emozioni e il nostro modo di stare al mondo. Quando ci emozioniamo, nel nostro corpo qualcosa si muove verso l’esterno o verso l’interno. Pensiamo a uno stimolo piacevole, come può essere il tocco rilassante della mano di un amico: se il tocco è positivo e gradevole ci espandiamo verso il mondo con una sensazione di benessere e apertura; se il tocco è dato in un momento inopportuno o è troppo forte ci chiudiamo in noi stessi e anche la nostra energia non fluisce liberamente. Quando abbiamo paura o avvertiamo stimoli potenzialmente negativi ci chiudiamo in un meccanismo chiamato “contrazione”, mentre quando godiamo appieno della nostra vita ci apriamo al benessere e all’ “espansione”10.


Quando il bambino nasce ha una sua propria energia vitale ma è totalmente indifeso e per questo ha bisogno della vicinanza di una figura che si prenda cura di lui e lo protegga dagli eventi e dalle emozioni negative. Ovviamente è impossibile pensare che un bambino non sia comunque raggiungibile da emozioni negative. Proviamo a pensarlo solo nella sua culletta: si accende una luce, improvvisamente squilla il telefono, sente un rumore di passi veloci, poi sente gridare. In una situazione così semplice e così “quotidiana” il bambino potrebbe avvertire tensione e trovare in questi stimoli per noi comuni una fonte di stress. L’accumulo di stress non integrati o di sentimenti negativi, alla nascita o alla separazione dalla figura materna, potrebbero favorire la formazione della corazza corporea o muscolare11. Questa corazza ci difende dai traumi e dal dolore emotivo (è come se fosse uno scudo) ma ci impedisce anche di godere appieno delle gioie della vita e di sperimentarne il benessere.


6.2.3 La Gentle Bioenergetics e il baby massage

L’obiettivo principale della Gentle Bioenergetics (bioenergetica dolce) è quello di ripristinare il flusso di energia vitale che scorre nel corpo e di sciogliere o prevenire la formazione della corazza muscolare. Eva Reich si riferisce a questo processo parlando di glow and flow (ardere e fluire), poiché quando il bambino è radicato nel dolce piacere del massaggio insieme alla madre, il suo benessere fisico ed emotivo è visibile a occhio nudo e l’energia scorre all’interno della diade verso l’esterno. Tutti i movimenti che vengono effettuati, prima, durante la gravidanza e poi con il bambino, e che partono dal centro del corpo verso i lati e dalla testa verso i piedi, consentiranno all’energia vitale di muoversi e di scorrere liberamente.

Il baby massage inizia sempre accarezzando la pelle con un tocco “delicato come ali di farfalla”12, per poi passare al massaggio muscolare leggero.


Il baby massage di Eva Reich si applica in molti contesti e in generale in situazioni di stress e di shock per la mamma, il bambino o per la famiglia. È molto adatto per i neonati, specialmente nei primi tre mesi, e in questo caso il massaggio dura circa cinque minuti.

Eva Reich consiglia il massaggio a tutta la famiglia, poiché può servire a favorire un clima sereno, e riserva particolare attenzione al corpo della madre partendo dal presupposto che se questa ha incamerato un senso di accudimento buono e viene massaggiata amorevolmente anche da adulta, potrà a sua volta restituire la stessa amorevolezza ai propri figli13.


Un altro bellissimo esempio di questo “accudimento” della madre ci viene dalle isole Goto, al largo di Nagasaki, in Giappone. Il pediatra T.B. Brazelton14 racconta di come in quest’isola la madre, in tutto il mese successivo al parto, sia coccolata e trattata come una neonata insieme al suo piccolo. Dopo il parto, la mamma torna a casa dei genitori e insieme al figlio viene sistemata su un futon, dove il suo unico compito è quello di allattarlo e coccolarlo.


Durante tutto il mese la neomamma viene aiutata ad andare in bagno, viene nutrita e massaggiata dalla propria madre e tutti gli altri membri della famiglia si sostituiscono a lei nelle faccende quotidiane. Con questo esempio, Brazelton sottolinea l’importanza di una rete di supporto familiare che consenta alla madre di dedicarsi appieno al difficile compito di crescere un figlio, specialmente nella prima fase più critica e di adattamento reciproco.


6.3 Il contatto e il baby massage in Africa

In molte regioni dell’Africa, le mamme massaggiano i loro bambini con tecniche e oli diversi. I massaggi usati sono più vigorosi in quanto si ritiene che questi tipi di movimenti sviluppino resistenza ed elasticità nel corpo del bambino.15


In Nigeria le mamme massaggiano i loro bambini da quando nascono al compimento di tre/quattro anni di età al fine di favorire il rilassamento, il sonno e l’idratazione della pelle. È una pratica molto antica che si tramanda di madre in figlia ed è diventata ormai parte integrante delle normali cure del bambino. Generalmente il massaggio si esegue dopo il bagnetto e con le mani ben calde; dal terzo mese si massaggia il bambino da seduto, per rinforzare i muscoli della schiena.


Un’altra posizione generalmente usata in Nigeria è quella di tenere il bambino seduto su una mano, tenendogli un braccio sollevato in equilibrio e senza l’ausilio di altri supporti. Altra pratica largamente usata è quella di sostenere il bambino solo dal polso in modo da permettere l’allungamento dei muscoli e degli arti delle braccia. Ovviamente le mamme nigeriane fanno questo con molta padronanza e sicurezza poiché viene tramandato di generazione in generazione.

Durante le faccende quotidiane la mamma porta il bambino sulla schiena, avvolgendolo in modo ben saldo con la sua gonna o con una lunga fascia di stoffa, che si può posizionare in vari modi. Per sei settimane dopo la nascita, la mamma pensa solo al suo bambino e la nonna si sostituisce a lei nelle faccende domestiche. Solitamente la donna che partorisce resta a casa della propria madre e il padre non è molto coinvolto in questo primo periodo del bambino16. Le ricerche condotte in Uganda da Mary Ainsworth17 confermano l’importanza del contatto fisico tra genitore e figlio, come valore universale per il sano sviluppo emotivo di entrambi.


La ricercatrice Marcelle Gerber nel 1956 si recò in Africa per studiare gli effetti della denutrizione sull’intelligenza dei bambini e dei neonati. La Gerber osservò che solitamente la mamma partoriva da sola a casa (o fuori) e che dopo la nascita non avveniva alcuna separazione dal bambino. La madre massaggiava, accarezzava e coccolava il piccolo che, sin da subito, veniva adagiato sul suo corpo, a contatto con il suo petto. La ricercatrice notò come questa pratica favorisse lo sviluppo di una spiccata intelligenza e un incremento delle capacità motorie nei primi quattro anni di vita (Lisa Delpit, Multiplicationis for White People: Raising Expectations for other People’s Children, 2012).

Anche in Burkina Faso il neonato è accolto con calore ed entusiasmo sin dai suoi primi momenti di vita. I Dagara, abitanti di questa regione, ritengono che ciò che avviene nell’utero materno e subito dopo la nascita influenzi lo sviluppo del bambino per tutto il resto della vita. In un documentario del 2005, What Babies Want, la pioniera del parto naturale, Sobonfu Somé, ci descrive i rituali del suo popolo che preparano la famiglia e l’intera comunità all’arrivo del piccolo18. Tra questi, ne vorrei riportare uno che mi ha colpito per la sua tenerezza: quando il neonato sta per nascere, tutti i bambini del villaggio al di sotto dei cinque anni si riuniscono accanto alla stanza dove avviene il parto e appena sentono il primo pianto del bambino, in coro rispondono al suo grido per fargli capire che è arrivato sano e salvo in questo mondo19.

6.4 Il contatto tra mamme e bambini a Bali

A Bali il neonato viene considerato sacro e si pensa che arrivi su questa terra da un regno spirituale. Per questo motivo, durante i suoi primi due anni di vita, non gli si permette di toccare il suolo, considerato impuro, e viene portato costantemente in braccio dalla madre o da altri (A. Auckett). Il bambino è spesso avvolto in un panno, in un’imbracatura legata alla spalla della madre, così da essere in contatto con il suo corpo in ogni momento della giornata. Così facendo il piccolo si adatta ai ritmi della madre, si nutre e si tranquillizza a contatto con il suo respiro e il suo rilassamento o tensione muscolare.

Anche a Bali il massaggio è una tradizione popolare e i genitori lo praticano durante il bagnetto e per fortificare il corpo del loro piccolo.


Amore a fior di pelle
Amore a fior di pelle
Barbara Bonci
L’importanza del contatto nel primo anno di vita.Un libro per imparare a praticare il massaggio infantile al proprio bambino e scoprirne i tanti benefici a livello psichico e fisico. Il massaggio infantile è un’arte antica praticata in tantissime parti del mondo.Negli ultimi 40 anni, grazie a pionieri come Frédérick Leboyer ed Eva Reich, questa pratica è arrivata anche a noi e ha potuto svilupparsi, entrando nelle case e nelle abitudini quotidiane di mamme e bambini.L’obiettivo principale del massaggio del bebè è quello di rafforzare la sintonia già esistente tra genitori e bimbi, soprattutto nei casi in cui siano stati separati fisicamente subito dopo la nascita, e contribuire alla creazione di un legame.Amore a fior di pelle di Barbara Bonci è il libro indispensabile per imparare a praticare il massaggio infantile e per scoprirne i tanti benefici a livello psichico e fisico. L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Barbara Bonci, leccese di nascita ma romana di adozione, lavora come psicoterapeuta a Roma, dove organizza consulenze e corsi sul baby massage e incontri di supporto per la gestione di stress e ansia con tecniche psico-corporee.È psicologa e psicoterapeuta in analisi bioenergetica secondo il metodo di Alexander Lowen, specializzata presso l’ I.I.F.A.B. di Roma. Assistente alla Comunicazione in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e tiflodidatta, ha potuto sperimentare il baby massage anche con mamme e papà sordi.È socio fondatore, e Presidente da maggio 2015, dell’Associazione di promozione sociale “Tiroidee-Benessere Psicologico e Informazione”, responsabile dei progetti di supporto psicologico in favore di pazienti con patologie della tiroide.