capitolo 2

Le ricchezze del ciclo femminile

Il ciclo femminile accompagna le donne dalla pubertà alla menopausa. In media una donna vive all’incirca 420 cicli. Gli ormoni introducono variabilità in ogni ciclo: non ne esistono due identici, neanche nella medesima donna! Poiché conosce molteplici sfumature, il ciclo è un insegnante ricchissimo: insegna alla donna ad ascoltare e a rispettare il messaggio del suo corpo.


I cicli si manifestano in maniera differente in ogni donna. A partire dalla pubertà, una giovane donna impara a vivere al ritmo dei suoi cicli.

Per approfondire

Per le donne:

  • Come ho accolto l’espressione del mio corpo sessuato (le prime mestruazioni, la pelosità, i seni…)?

  • Che relazione ho col mio ciclo? Qual è il mio modo di accogliere un nuovo ciclo (non solo l’arrivo delle mestruazioni)?

Per gli uomini:

  • Che visione ho del ciclo femminile?

  • In coppia, come accolgo e ascolto il ciclo della mia compagna?


La pubertà: cambiamenti eccezionali

La metamorfosi del corpo

In Francia [ma anche in Italia N.d.C.], la pubertà sopraggiunge per le ragazzine tra gli 8 anni e mezzo e i 13. Il corpo femminile evolve, sotto l’influsso degli ormoni secreti dalle ovaie (gli estrogeni e il progesterone).


Il primo segno dell’inizio della pubertà è, il più delle volte, lo sviluppo mammario che avviene sotto la spinta degli estrogeni. Gli altri segni sono la pelosità pubica e ascellare, la crescita e le trasformazioni ossee (il bacino si allarga per poter un giorno accogliere un bambino), lo snellimento della vita e la maturazione degli organi genitali.

Le prime mestruazioni

Chiamata “menarca14, in Francia [ma anche in Italia N.d.C.] la prima mestruazione ha luogo in media verso i 12,6 anni. Da qualche decennio, le ragazze entrano nella pubertà sempre prima. Le prime mestruazioni arrivano di solito dolcemente, a piccoli passi. I cicli successivi possono essere “anarchici”: lunghissimi o cortissimi, e magari privi di ovulazione. In un lasso di tempo che va dai due ai cinque anni dopo il menarca, per il 90% delle ragazze il ciclo si regolarizza. È dunque normale avere, all’inizio, un ciclo irregolare. È pure frequente che i primi cicli siano dolorosi, oltre che irregolari: non sono rappresentativi di ciò che si vivrà per il seguito della vita. L’organismo si mette in moto, ci vuole del tempo.


Consigli dell’autrice

  • Oggi si prescrive facilmente la pillola ad adolescenti che hanno mestruazioni dolorose. Eppure la maturazione del cervello non termina prima dei 25 anni, e il sistema riproduttivo è ancora immaturo. Prendere la pillola per “regolarizzare” il ciclo fin dalla pubertà non è un atto privo di significati e ripercussioni15. È più giudizioso, in caso di sintomi troppo dolorosi, intervenire sull’igiene di vita16 e rivolgersi ad esperti del ciclo femminile. L’osteopatia, l’agopuntura e la naturopatia possono aiutare in caso di dolore.

  • Il vaccino anti-HPV continua a suscitare riserve e a far fioccare denunce di pazienti colpiti da effetti collaterali gravi. Il pap-test (effettuato ogni tre anni dai 25 ai 65 anni) resta il metodo migliore di individuare per tempo cellule precancerose provocate dal Papillomavirus a livello di collo dell’utero.


Celebrare il proprio ciclo: un “rituale” da reinventare

A partire dalla pubertà, una ragazza diventa donna, capace di procreare. Questa fertilità si iscrive nel suo corpo mediante un processo ciclico.


I rituali possono essere utilizzati per marcare le grandi tappe della vita. Nel mondo esistono diverse tradizioni per festeggiare l’arrivo delle prime mestruazioni: “celebrazioni”, “riti dei menarchi”, “feste rosse” che raccolgono la giovane donna, le amiche e la madre in un quadro famigliare o in festività a carattere più comunitario.


I rituali differiscono da una cultura all’altra: possono prendere la forma di danze, acconciature, trucchi, regali, abiti o gioielli, ma anche di un tempo di ritiro spirituale o di digiuno. Tutti celebrano l’accesso alla procreazione, nonché alla creatività che la giovane donna diventa capace di dispiegare. Eccola qui, diventata pronta a trasmettere la vita.


Nella nostra cultura occidentale, se il passaggio da “donna” a “madre” viene festeggiato in occasione della nascita del primo figlio, le prime mestruazioni dell’adolescente sono spesso pudicamente passate sotto silenzio. La trasmissione può non avvenire neppure tra le generazioni femminili: eppure celebrare questo evento permetterebbe alla giovane donna di vivere differentemente l’arrivo delle mestruazioni. Non si potrebbe escogitare un modo simbolico per festeggiare questo passaggio? Portare la ragazza al ristorante? Offrirle un regalo…?

Una giovane che entra nella pubertà può tenere un calendario mensile (barrando le caselle delle mestruazioni), annotare la presenza di muco, i segni che annunciano l’arrivo delle mestruazioni e informarsi sui diversi tipi di protezioni igieniche. Esistono diverse iniziative ludiche per illustrare alle giovani donne i cambiamenti del loro corpo in adolescenza: ne fanno parte gli atelier CycloShow17. Questa esperienza deve essere vissuta tra madre e figlia a partire dai primi segni della pubertà. L’obiettivo è conferire alla giovane donna uno sguardo stupito e benevolo sul proprio corpo, un’immagine positiva di sé stessa che le permetterà di rispettarsi e di farsi rispettare. La trasmissione da donna a donna è particolarmente essenziale, sul piano della sessualità.
Per approfondire

  • Che cosa mi ha trasmesso mia madre in fatto di sessualità?

  • Se non ho vissuto positivamente l’arrivo delle mie mestruazioni, posso trovare un modo per cambiare la mia visione del ciclo?

  • Se sono madre di una bambina, posso pensare di vivere con lei un “atelier CycloShow” o di aprire un dialogo sull’argomento?


Essere in ascolto del proprio corpo durante i cicli mestruali

Il ciclo femminile, un alleato

La donna è ciclica per essenza. Lo scopo e la sfida di questo capitolo è di mostrare quanto tale specificità sia un dono per lei, per il suo eventuale coniuge e per il mondo. La donna non è lineare, e non è, ogni giorno, quella del giorno prima: il suo ciclo mestruale e i suoi ormoni le fanno vivere ogni mese un nuovo viaggio.

Una donna che osserva il suo ciclo (ad esempio distinguendo quotidianamente l’evoluzione della sua mucosa cervicale, prendendosi la temperatura basale, osservando le sue emozioni) può non soltanto riconoscere i suoi periodi di fertilità, ma anche tener conto della dinamica propria ad ogni fase del suo ciclo per organizzare la propria vita quotidiana. La conoscenza del proprio ciclo le dà le chiavi per interpretare i cambiamenti di umore, di energia18, e per accoglierli benevolmente. Il ciclo le fornisce anche delle indicazioni preziose sulla sua salute: quando il ciclo ha disfunzioni, è cosa buona che la donna sappia accorgersene e preoccuparsene.
La durata dei cicli

Chi crede ancora alla favoletta dei 28 giorni che talvolta troviamo tuttora nei manuali scolastici? Vi si legge di solito che l’ovulazione avrebbe luogo al quattordicesimo giorno. Certo, la durata media dei cicli di tutte le donne è, effettivamente, di 28 giorni… ma la maggior parte dei cicli varia. Un ciclo può durare tra i 23 e i 35 giorni. In una medesima donna, la durata dei cicli può variare a seconda di quello che vive. Conoscerà allora periodi di irregolarità per ragioni emotive oppure ormonali (ad esempio dopo una gravidanza), come pure variazioni legate all’età o alla salute. Ogni ciclo è unico nella sua lunghezza, ma pure nella sua evoluzione.


Ogni donna può monitorare il proprio ciclo – anche quella che ha cicli “non regolari” –: dal momento che l’osservazione dell’alternanza fra periodi fertili e infertili si fa giorno per giorno, le variazioni non sono un ostacolo.


Si dice che una donna non ha un ciclo “regolare” se, dato un campione registrato di un anno, c’è una differenza superiore ai sei giorni fra la durata del ciclo più lungo e quella del ciclo più breve. I cicli “non regolari” sono cicli a durata molto variabile: brevi o brevissimi (meno di 23 giorni), poi lunghi o lunghissimi (più di 35 giorni).


Se un ciclo dura meno di 23 o più di 35 giorni, è cosa buona esplorarne lo sregolamento consultando persone esperte del ciclo femminile.

La fase pre-ovulatoria varia

È la fluttuazione della prima fase che rende il ciclo variabile. Il risveglio degli ovociti da parte del FSH, i follicoli che secernono estrogeni, la costruzione della mucosa uterina, l’apertura del collo uterino, la produzione della mucosa, la scelta dell’ovulo e l’ovulazione possono svolgersi in un lasso di tempo assai variabile: da qualche giorno a qualche settimana.


Nei cicli brevi, la fase pre-ovulatoria è corta: l’ovulazione sopraggiunge in maniera precoce, talvolta fin dall’ottavo, dal nono o dal decimo giorno del ciclo.


Nei cicli più lunghi, è un tasso insufficiente dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) che ritarda la stimolazione delle ovaie. Questa maturazione ritarda più frequentemente durante alcuni periodi: nella pubertà, in concomitanza di un forte stress, dopo aver interrotto l’assunzione della pillola, durante l’allattamento e in perimenopausa.

La fase post-ovulatoria è di durata piuttosto costante

Il periodo che si estende dall’ovulazione al principio delle mestruazioni successive è marcato dalla formazione del corpo luteo e dall’azione del progesterone, che stimola l’arricchimento della mucosa uterina in termini di nutrienti, chiude il collo, ferma la produzione della mucosa cervicale e fa salire la temperatura del corpo. La durata della fase post-ovulatoria è più costante di quella della prima fase e dura da 10 a 16 giorni (14 giorni in media). Se la temperatura resta elevata per più di 21 giorni senza che sopraggiungano mestruazioni, probabilmente la donna è incinta.


Accade che questa fase duri meno di 10 giorni: ciò avviene all’inizio e alla fine dell’età fertile, dopo una gravidanza e dopo aver cessato l’assunzione della pillola. Anche lo stress può abbreviare questa fase.


Se la coppia desidera concepire un bambino, la durata di questa fase deve essere sufficiente (più di 10 giorni) per lasciare tempo al progesterone di preparare l’endometrio. Una carenza progestinica può impedire l’annidamento.

Per approfondire

Sono pronta a dedicare ogni giorno alcuni minuti al mio ciclo, a portare sulle mie sensazioni un’attenzione nuova e rinnovata e a prendermi il tempo di annotare quel che il mio corpo mi insegna?

Le stagioni del ciclo

Il “ballo” degli ormoni nella donna influenza considerevolmente le sue emozioni e i suoi umori. Per illustrare la cosa, possiamo comparare le quattro fasi del ciclo femminile con le quattro stagioni: nella natura, ogni stagione ha la sua utilità, la propria ragion d’essere. Allo stesso modo, anche nella donna tutte le “stagioni” concorrono a nutrire il suo equilibrio: ciascuna prepara la seguente ed è al servizio della globalità del ciclo.


Si può dire che ci sono una primavera e un’estate per rigenerare la donna, e un autunno e un inverno per farla crescere interiormente. Con le mestruazioni, ricomincia un nuovo ciclo. Il corpo della donna propone indefessamente di accogliere la vita, mese dopo mese. Quest’esperienza fa intravedere alla donna come essa partecipi a un mistero che la trascende: quello del dare la vita.


Sincronizzarsi con ciascuna delle stagioni del ciclo e viverle coscientemente permette alla donna di beneficiare della dinamica propria a ciascuna delle fasi, e anche di anticipare le stagioni successive.


Ascoltando il proprio corpo, la donna può progressivamente identificare tempi di gioia, di pace, di tristezza, di collera. Queste emozioni le offrono indizi sul suo stato e sui suoi bisogni; tutto sta nello scoprire come trarre il miglior profitto da tali indicazioni.

in pratica

Che cosa posso osservare, nel corso del ciclo?

  • Il mio stato corporeo (da accogliere senza giudicare): le sensazioni gradevoli, sgradevoli, le voglie, la tonicità del corpo…

  • I miei segni di fertilità: il mio “elisir di vita”19 (la mia mucosa cervicale), la mia temperatura, il mio collo uterino.

  • Le mie sensazioni fisiche: benessere, inturgidimenti e gonfiori, stato intestinale, brufoli e acne…

  • Le mie variazioni d’umore e di emozioni.

  • Le mie relazioni con gli altri, le frizioni e le relazioni.

  • I miei pensieri, ciò che mi occupa la mente.

Per approfondire

Quando comincio a osservare il mio ciclo, tutto diventa informazione (ad esempio il mio corpo in buona salute o che mi segnala delle tensioni).

Vivere al ritmo del proprio corpo e del proprio ciclo induce un cambiamento a livello psichico e mi permette di provare più piacere nell’essere donna. Posso sentire una maggiore armonia nel mio corpo. L’importante è che io trovi il cammino giusto per me, quello che mi permette di diventare maggiormente me stessa e sempre più un dono per gli altri.

Ci sono cose che mi meravigliano nel funzionamento del mio corpo?


Consigli dell’autrice

Ogni donna ha la propria maniera di manifestare il suo ciclo. Anche se le mie stagioni non mi conducono esattamente alle sensazioni descritte nelle pagine che vanno a seguire, l’importante è analizzare quel che accade in me. Mi prendo il tempo di annotare i segni del mio corpo, le osservazioni del mio stato fisico e mentale. Le indicazioni date mi mettono semplicemente in cammino verso l’ascolto del mio corpo.


Da notare: la descrizione delle stagioni della donna vuole essere, insieme, analogica, poetica e biologica. L’analogia ha dei limiti e non rende conto di tutti gli aspetti del ciclo. Essa si fonda sul vissuto delle donne, anche se alcuni scienziati possono ravvisarvi delle approssimazioni.


L’inverno silenzioso
Periodo

Circa due o tre giorni prima delle mestruazioni e due o tre giorni delle stesse.

Fisiologia

In assenza di fecondazione, il corpo luteo (quel che fu il follicolo che conteneva l’ovulo) scompare progressivamente e cessa di produrre il progesterone e gli estrogeni che preparavano il corpo a una eventuale gravidanza; nella circolazione sanguigna, il tasso di questi due ormoni crolla. La parete dell’utero, non essendo più alimentata e stimolata dai suddetti ormoni, comincia a staccarsi. Il collo uterino si apre, i flussi mestruali scorrono e l’utero torna al proprio stato iniziale. La mucosa uterina costruita durante il ciclo precedente si smaltisce.

Le mestruazioni

Le donne vivono all’incirca, nell’arco della vita, 2.300 giorni di mestruazioni: vale dunque la pena che l’argomento venga approfondito… Secondo l’immagine che generalmente si ha delle mestruazioni (dette anche “regole”), esse non si vivono tutte alla stessa maniera. Talvolta è necessario lavorare sul rapporto col sangue e con le regole per poter beneficiare del dono che questo periodo comporta. Nell’atelier CycloShow, le mestruazioni sono soprannominate “le ricchezze”, perché contengono quel che avrebbe potuto nutrire l’embrione. Utilizzare questo termine, o un altro simile, potrebbe aiutarci a rimodellare la nostra percezione del vissuto mestruale?

Le mestruazioni durano abitualmente tra i 3 e i 5 giorni, e spesso sono più abbondanti nei primi due. Il volume normale delle regole è inferiore a 50 millilitri (meno di mezzo bicchiere da cucina). Esse sono composte di sangue, di una parte della mucosa uterina e di nutrienti (vitamine, proteine, glucidi, rame, magnesio, calcio, potassio, sali minerali, anticorpi) che avrebbero permesso all’embrione di impiantarsi nella mucosa uterina. Le mestruazioni contengono pure cellule staminali.


Perdendo sangue, la donna perde anche del ferro, cosa che può comportare anemia e fatica, e necessitare talvolta di consulenza medica. Ad ogni buon conto, è cosa buona consumare regolarmente alimenti ricchi di ferro20.

Vissuto

Il periodo delle mestruazioni è comparabile all’inverno, stagione del ripiego nell’interiorità. Ogni mese, la donna è soggetta a questa emorragia, che vive nel segreto. Nella coppia, l’attesa delle mestruazioni può essere segnata da un clima di ansietà, di paura o al contrario di speranza che una nuova vita cominci. È dunque un periodo intimamente legato al concreto e al reale.


Durante questa fase, la donna vive al contempo un lutto e una nascita. Lutto perché un ciclo termina e, nella maggior parte dei cicli, l’ovulo non è stato fecondato da alcuno spermatozoo. Ciò può essere difficile da accettare. Ogni volta il corpo si dà tanto da fare per preparare la culla di una nuova vita, ed ecco che tutto si butta via, pare quasi uno spreco. Al contempo, però, già nel mezzo dell’inverno l’utero si prepara ad accogliere ancora una volta la vita: esso attende la cellula-uovo fecondata dallo spermatozoo.


Per vivere questo lutto e questa nascita, la donna si ritira; può aver bisogno di riposo. Ella deve tornare alle proprie fonti, prendersi cura di sé stessa, accettare di mollare la presa e di lasciar fare ad altri, sentire di non essere indispensabile, con le proprie azioni, sulla faccia della terra: il posto in cui è indispensabile, invece, è questa connessione con sé stessa e con quel che profondamente la porta.


D’inverno, la natura sembra profondamente addormentata; eppure, sottoterra, l’attività è al culmine perché è il tempo della germinazione. A immagine della natura, la donna è invitata a riposare per riflettere su quel che è accaduto, da una parte, e d’altra parte per prepararsi alla stagione successiva. In questa stagione del ciclo è opportuno ritrovarsi faccia a faccia con sé stessi e sondarsi: «Che cosa ho compreso? Che cosa è accaduto in quest’ultimo mese? Che cosa devo comprendere?». Questa fase del ciclo le domanda di mollare la presa sul piano del corpo, del cuore e della testa. Durante questo periodo la donna ha facoltà intuitive alquanto acuite: durante l’inverno, quindi, la donna può ricentrarsi sull’essenziale.


D’inverno la donna deve anche tener conto della propria vulnerabilità. In latino vulnerabilis significa “che può essere ferito”, “suscettibile di essere colpito, ferito, da un punto di vista morale o fisico”. È il carattere di quel che è fragile, precario. La nostra società ci incita a pensare che la vulnerabilità sia un difetto, una debolezza; essa in sé, tuttavia, non è né buona né cattiva: la vulnerabilità è al cuore delle emozioni e dei sentimenti. Sentire significa essere vulnerabili. Questa apertura emozionale induce un’assunzione di rischio, cosa che suppone una certa forza.


Durante le mestruazioni, non è semplice prendersi del tempo per sé. Se però se ne avverte il bisogno e si riesce ad adattare un poco le proprie giornate, il resto del ciclo ne risulterà migliorato: l’energia e la forza delle stagioni seguenti potranno sgorgare con maggiore vigore.


Nota bene: per alcune donne, l’intero periodo delle mestruazioni è faticoso; per altre, il recupero energetico può arrivare rapidissimamente, già fin dal secondo o dal terzo giorno.

L’inverno del ciclo in sintesi

Caratteristiche:

  • Sul piano fisico: mestruazioni, possibili dolori all’altezza dell’utero.

  • Dinamismo: poca energia disponibile per le attività esterne.

  • Qualità: intuitività, vulnerabilità, apertura all’interiorità.

L’inverno-attitudine della donna:

  • Sviluppo uno sguardo positivo su questo periodo del mio ciclo.

  • Rallento i ritmi e resto nella calma (non è il miglior momento per incontrare gente).

  • Mi concedo più riposo e favorisco ciò che mi rilassa.

  • Faccio di tutto per sentirmi meglio.

  • Mi metto una borsa d’acqua calda sul ventre.

  • Alleggerisco i pasti e bevo acqua a sufficienza.

  • Posso passeggiare o farmi fare dei massaggi.

  • Bevo delle tisane appropriate (ortica, erba stella, rosmarino…).

  • Respiro a fondo (respirazioni ventrali).

  • Mollo la presa e mi accolgo con la mia vulnerabilità.

  • Osservo da fuori il ciclo precedente, che si conclude, e ne traccio un bilancio.

  • Mi organizzo per il ciclo che comincia.

  • Faccio una cernita: guardo quel che voglio davvero e lascio ciò che è inutile.

  • Evito di prendere decisioni importanti per l’avvenire.

Tabella di marcia per l’uomo:

  • Sono invitato ad essere “il custode e il protettore” della vulnerabilità della mia donna.

  • Faccio in modo che possa riposarsi.

  • Esploro la mia maniera di gestire la quotidianità svolgendo alcune mansioni che normalmente svolge lei.

  • Mi pongo in ascolto di lei e me ne prendo cura.

  • Evito di contrariarla.

Per approfondire

Ecco alcune domande e riflessioni che possono servire quando l’inverno arriva (o se esso è già in corso).

  • Riesco a concedermi un tempo di riposo?

  • Come posso rispettarmi e prendermi cura di me?

  • Che cosa ho sperimentato durante il ciclo? Che cosa voglio innovare?

  • Sono pronta a rallentare e ad accogliere i miei bisogni interiori più profondi e fondamentali?

Il rispetto di questo periodo è primordiale. Se non ascolto quel che esprime il mio corpo, ne vengo fuori sfinita. Posso rispettare la mia vulnerabilità osservando un momento di pausa. Lascio partire il ciclo terminato e accolgo il nuovo.

La primavera dinamica

La “primavera” corrisponde alla fase follicolare, ovvero al periodo pre-ovulatorio, durante il quale il corpo produce degli estrogeni. Le mestruazioni sono terminate. La priorità del corpo è preparare l’ovulazione e assicurare le migliori condizioni di fecondazione.

Periodo

È la fase più variabile del ciclo: può cominciare 3 giorni dopo il primo giorno di mestruazioni e arrivare fino a 3 giorni prima dell’ovulazione. È da questa che dipendono la regolarità e la lunghezza dei cicli.

Fisiologia

Fin dai primi giorni delle regole, l’ipofisi (ghiandola alla base del cervello) lancia la produzione dell’ormone follicolo-stimolante. L’FSH permette a una ventina di follicoli di maturare e crescere21. Tali follicoli, contenitori di un ovocita (futuro ovulo), producono gli estrogeni22. A seguito della secrezione di estrogeni, la mucosa uterina prolifera, il collo dell’utero si modifica per allinearsi all’asse della vagina, la sua consistenza diventa più molle e si socchiude per facilitare la progressione degli spermatozoi. Le cripte cervicali (contenute nel collo uterino) si mettono a secernere l’elisir di vita, che diventa assai abbondante: da principio esso è spesso, leggermente colloso, vischioso e granuloso, biancastro o giallastro. Evolve poi in modo da favorire la fertilità: si arricchisce di acqua e diventa sempre più chiaro, trasparente, liquido, scivoloso. Scorre lungo la vagina per arrivare fino all’esterno, irrorando la vulva: lo si può percepire, sentire e osservare.


Durante questo tempo, diversi ovociti continuano la loro maturazione fino a che non ne resta dominante uno solo, mentre gli altri vanno a degenerare.

Vissuto

Come per la linfa nel mondo vegetale, così per la mucosa cervicale l’energia della donna risale e le conferisce una nuova vitalità. Si tratta di un’energia quasi “virile”, che la predispone nella gioia all’accoglienza della vita. L’attenzione che durante le mestruazioni la donna portava al suo mondo interiore si sposta per focalizzarsi sul mondo esteriore: la donna può avere un’impressione di rinascita, dopo le regole – è attiva, ha molte idee, le scorre nel corpo una sensazione di forza e nella mente una vivacità effervescente (i pensieri si fanno nitidi e chiari). È come se tutto si risvegliasse, una vera schiusa primaverile. La donna può nuovamente tornare a centrarsi sui propri obiettivi ed esplorare nuovi orizzonti, ora che la sua creatività è all’apice: è il miglior momento del ciclo per organizzare, raccogliere idee e gestire progetti. Questa fase lancia tutto il ciclo, ma se la donna non ha accolto la propria vulnerabilità e se non si è riposata nell’inverno essa può dissiparsi rapidamente.


Gli estrogeni fanno evolvere la donna verso un’apertura al mondo, un’esteriorizzazione e un irraggiamento: è l’ora della creatività, della risata, della danza e dell’audacia. La donna deve solo essere vigilante per non dimenticare sé stessa e non giungere al sovraccarico.

La primavera del ciclo in sintesi

Caratteristiche

  • Sul piano fisico: tono muscolare, vulva sempre più bagnata da un sempre più presente elisir di vita (muco cervicale), temperatura corporea bassa.

  • Dinamismo: propulsione dell’energia verso l’esterno, voglia di uscire, aumento della libido giorno dopo giorno.

  • Qualità principali: chiarezza, efficacia, dinamismo, azione, audacia, effervescenza, attitudine avvenente ed estroversa.

La primavera-attitudine della donna

  • Dispiego le mie ali e mi lancio sicura verso l’esterno.

  • Scoppio di gioia e sono aperta alla vita.

  • Aspiro alla festa, agli incontri, organizzo eventi.

  • Compio azioni pesanti: contabilità, grandi pulizie…

  • Sogno in grande e metto in cantiere progetti ambiziosi.

  • È tutto uno sprizzare di idee, un’emersione di audaci progetti, oso lanciarmi.

  • Prendo decisioni.

  • Mi sento più a mio agio nel parlare in pubblico.

  • Sono più portata alla dolcezza, all’apertura, all’altruismo.

  • Formulo piani d’azione per il ciclo a venire.

  • Faccio sport, incontro gente.

  • In coppia, ho voglia di amare e di essere amata.

Tabella di marcia per l’uomo

  • Accompagno la mia donna e l’aiuto a non dimenticarsi di sé nell’azione.

  • Spendo parole per la sua bellezza e per la sua unicità stimolando la mia propria meraviglia.

  • La incoraggio ad accogliersi e ad esprimersi nel mondo.

  • Prendo il mio posto di uomo con modalità assertive.

L’alma estate

L’“estate” corrisponde alla fase ovulatoria.

Periodo

Circonda l’ovulazione (da 2 o 3 giorni prima a 2 o 3 giorni dopo).

Fisiologia

La forte dose di FSH, combinata al picco di LH, sta all’origine dell’ovulazione. Il collo uterino si posiziona in asse con la vagina. La tensione ovarica è all’apice: il follicolo dominante giunge alla dimensione massima ed esplode, liberando l’ovulo. L’infundibolo della tuba porta le sue frange sull’ovaio per attrarre l’ovulo nel canale tubarico: incontrerà uno spermatozoo nel terzo esterno della tuba? O verrà presto smaltito dal sistema immunitario? La vita dell’ovulo dura dalle 12 alle 18 ore.


Sulla superficie dell’ovaio resta il follicolo vuoto, che si ripiega su sé stesso e talvolta sanguina un poco: nella fase seguente quest’ultimo si trasformerà in corpo luteo.


A questo punto, per il corpo della donna il tempo è come sospeso: la mucosa uterina smette di crescere, il collo si richiude e la donna non è più fertile, perché l’ovulo non vive più di 18 ore.

Vissuto

Nell’estate, la donna diventa capace di una grande apertura agli altri: la sua presenza femminile è al contempo raggiante e ben piantata coi piedi per terra. Ella sprigiona tutto il proprio potenziale di presenza, di dono, di attrazione. È questa l’ora in cui il suo cuore si esprime. Questa stagione è favorevole alla realizzazione, all’empatia e alla vita. La donna diffonde sugli altri una grande energia e in questo dono si realizza: risulta infaticabile. Questa stagione è ideale per prendersi cura della vita di coppia, dei figli, delle persone care.


A ogni ovulazione la donna dona una delle sue cellule di vita, un dono incondizionato. Quando una donna desidera concepire un bambino, ella non sa se una nuova vita sboccerà effettivamente: semplicemente offre questa cellula. Mediante tale dono, ella accetta il cambiamento nella sua vita personale e famigliare.

Per approfondire

È corretto parlare di duplice ovulazione?

No: sarebbe più preciso parlare di un picco di LH che comporta, in alcuni casi, la liberazione di due ovuli provenienti da due follicoli dominanti giunti a maturazione.


In quel caso ha luogo una duplice rottura follicolare: tali rotture, che sopraggiungono talvolta a qualche ora di distanza l’una dall’altra, rispondono alla medesima ingiunzione ormonale.


Le duplici liberazioni di ovuli si osservano in alcune famiglie con antecedenti (gemelli in famiglia), ma anche nei casi di stimolazione ovarica (quando una donna si sottopone a trattamenti per ovviare a difficoltà nel concepimento).


Nel corso di un medesimo ciclo, non possono esserci due periodi ovulatori, perché una ovulazione risulta da una secrezione di ormoni orchestrata dall’ipofisi. Non esiste, dunque, che un solo tempo ovulatorio.

L’estate del ciclo in sintesi

Caratteristiche

  • Sul piano fisico: picco di energia e di desiderio, sensazioni vulvari di forte umidità e di pervietà scivolosa

  • Dinamismo: pienezza, apertura, splendore, voglia di farsi più bella.

  • Qualità: accoglienza, sicurezza di sé, potenza, compassione ed ascolto, empatia.

L’estate-attitudine della donna

  • Mi apro agli altri, sono ricettiva, accogliente, attenta e in ascolto.

  • Mi prendo cura delle persone care, della mia coppia, dei miei bambini.

  • La mia solidità personale mi permette di accogliere le critiche senza dubitare di me stessa.

  • Offro la mia radiosa bellezza al mondo senza paura, mostrando quello che sono.

  • Prendo decisioni e finalizzo i miei progetti.

  • Ricevo e ascolto amici, sono compassionevole.

  • Nella vita di coppia: se desideriamo bambini, la nostra fertilità è al massimo.

Tabella di marcia per l’uomo

  • Accompagno la mia donna nel suo dinamismo estivo aiutandola nel suo risplendere.

  • Spendo parole sulla sua bellezza, sulla sua unicità.

  • Posso fare il punto con lei sulla nostra vita di coppia.

  • Mi confronto con lei su quel che abbiamo voglia di costruire insieme.

  • Osservo come lei si apre agli altri, come li accoglie, li ascolta, li sostiene.

Burrasche d’autunno

Sopraggiungendo dopo l’ovulazione, l’autunno del ciclo corrisponde alla fase “lutea”, durante la quale il corpo produce progesterone (che una volta la letteratura chiamava “luteina”), l’ormone che prepara la gestazione.

Periodo

Da 3 giorni dopo l’ovulazione a 3 giorni prima delle regole.

Fisiologia

Il follicolo vuoto, rimasto sulla superficie dell’ovaio, si trasforma in corpo luteo. Quest’ultimo secerne il progesterone che prepara il corpo della donna a una gravidanza – che essa poi si realizzi o no.


Dopo l’ovulazione, il corpo della donna non sa che cosa ne sia stato dell’ovulo: è stato fecondato? È scomparso dopo le sue 12-18 ore? Il corpo suppone che una fecondazione abbia avuto luogo: una settimana dopo l’ovulazione, tutto è pronto per accogliere un embrione. Il progesterone si fissa sui recettori dell’endometrio e innesca la vascolarizzazione delle cellule che apportano ossigeno e nutrimento a un eventuale embrione (zuccheri, proteine, vitamine, anticorpi…). Il corpo suppone sempre che una fecondazione abbia avuto luogo e si dispone ad accogliere l’embrione, che a una settimana di vita potrà impiantarsi nell’endometrio preparato dal progesterone (che procura ossigeno e nutrienti).


Passata l’ovulazione, non è più necessario accogliere spermatozoi, ed è per questo che un tappo mucoso si forma all’entrata del collo, sotto l’azione del progesterone. Grazie al progesterone, le ghiandole mammarie preparano un’eventuale lattazione; nuovi vasi sanguigni appaiono e irrigano più intensivamente i seni. Il progesterone permette anche alla temperatura corporea di aumentare di alcuni decimi di grado.


Durante questo periodo, o un ovulo fecondato procede nella tuba verso l’utero e si sta avviando una gravidanza, oppure nessuna fecondazione ha avuto luogo e l’ovulo viene eliminato dal sistema immunitario. In questo secondo caso, il crollo del tasso di progesterone e di estrogeni innesca l’arrivo delle regole.

Vissuto

Dopo l’apertura massima dell’estate, c’è un tempo di fluttuazione, come dopo un’ascensione in montagna. In natura, l’autunno è il periodo durante il quale si incamerano i raccolti. Per analogia, l’autunno del ciclo è propizio per accogliere e proteggere l’eventuale vita nascente. Durante questa fase, la donna può conoscere una nuova forma di creatività, col desiderio di sperimentare molte cose. Possono sopraggiungere intuizioni, le idee decantano. La donna ha la capacità di vedere in sé quel che funziona e quel che è disfunzionale: riesce a guardare i suoi eventuali problemi in modo più oggettivo, e così a risolverli.


L’autunno conduce la donna a disfarsi del superfluo. In qualche modo, esso la depura: la donna può allora conoscere un passaggio alquanto crepuscolare in cui avverte che qualcosa sta cambiando. L’ultima settimana di questa fase è talvolta difficile da vivere, se la donna ha un tasso di progesterone troppo basso. I sintomi premestruali23 possono essere accompagnati da tristezza, da una accresciuta ansietà, da una maggiore irritabilità e da una tendenza alla collera. La donna diventa più sensibile, più affaticata e più vulnerabile. Non è una debolezza, ma un processo interiore che la apre al suo sé più profondo: ella entra allora in un’interiorità propizia al lasciarsi andare, esperienza che sarà al cuore dell’imminente “inverno”.

L’autunno del ciclo in sintesi

Caratteristiche

  • Sul piano fisico: i seni s’ingrossano, il collo dell’utero si chiude con un tappo mucoso, la vulva torna ad essere secca, la temperatura del corpo è più elevata; il corpo può accumulare ritenzione idrica.

  • Dinamismo: calma.

  • Qualità principali: creatività, meditazione, riflessione, adattabilità.

L’autunno-attitudine della donna

  • Cerco di rallentare la mia velocità di crociera.

  • Mi prendo del tempo per me.

  • Esploro la mia creatività e le mie intuizioni.

  • Ascolto la mia emotività, che può essere a fior di pelle sul finire dell’autunno: tristezza, irritabilità, collera…

  • Non mi lascio travolgere da queste emozioni e cerco di individuare i messaggi che mi portano.

Tabella di marcia per l’uomo

  • Posso offrire alla mia donna un ascolto più importante perché possa esprimere le sue emozioni e quel che sente nel fondo di sé.

  • La sostengo nelle sue intuizioni.

  • Sul finire del ciclo, l’accolgo coi suoi limiti e con le sue paure, la aiuto e la assecondo.

  • Non mi lego al dito i suoi rimproveri.


Così l’inverno silenzioso torna, la donna passa al ciclo seguente… il quale non sarà identico a quello che ha appena vissuto…

Altre immagini per parlare delle fasi del ciclo femminile

Stagioni

Modalità

Surf

inverno

contemplativa

sdraiata sulla tavola

primavera

dinamica

in rincorsa

estate

espressiva

in piedi sulla tavola

autunno

creativa

all’interno del tunnel formato dall’onda (tube riding)

Il ciclo, sorgente di fecondità

Attraverso la conoscenza dei suoi cicli, la donna prende coscienza del fatto che ogni mese vive le quattro stagioni nel proprio corpo: l’inverno, fase di lutto e di rinascita, segnato dalle regole; la primavera, quando il corpo si prepara all’ovulazione; l’estate, fase di pienezza che segue l’ovulazione; e l’autunno, appena prima delle regole seguenti. Tutte le fasi del ciclo concorrono alla fertilità biologica e alla fecondità.


Per la donna, accogliere la propria dimensione ciclica è una fonte di conoscenza di sé e una ricchezza. Per circa quarant’anni, ella “produce” ogni mese condizioni di fertilità: è un investimento enorme!


Certo, il ciclo prepara la donna alla maternità, ma non è posto al servizio unicamente della sua fertilità biologica. La donna può organizzare le faccende della sua vita quotidiana attorno al suo ciclo, tornando a centrarsi su sé stessa al momento delle regole, e restando creativa, poi rivolta verso gli altri in fase di ovulazione. La maternità può avere una dimensione relazionale, intellettuale, spirituale… Una donna che adatti, per quanto possibile, il modo di impiegare il proprio tempo al suo ciclo è molto più produttiva e feconda.


Per via delle stagioni, la donna non presenta la medesima linearità dell’uomo nel suo rapporto col tempo; ella non può essere ugualmente “efficace” e “performante” tutti i giorni del mese.


Le esigenze della società entrano spesso in conflitto con la natura ciclica del corpo femminile. Quanto è forte per le donne l’esigenza di essere sempre produttive allo stesso modo! Eppure i loro corpi le richiamano a certi bisogni che sono vitali per ogni essere umano – il riposo, l’interiorità.


Accettare il proprio corpo di donna suppone il prendere coscienza che il corpo femminile è diverso da quello dell’uomo, perché può accogliere la vita. Ciò suppone pure che si prenda in conto il rapporto col tempo specifico della donna – morte e rinascita ogni mese –, segno della sua fecondità e della sua possibile maternità. È riconoscendo e valorizzando la sua capacità di accogliere la vita che la donna accetterà pienamente la sua femminilità. Il ciclo porta con sé anche delle indicazioni preziose per la relazione uomo-donna.


Scopriamo adesso come la donna può apprendere a conoscersi e ad ascoltare il suo corpo per vivere in armonia col suo ciclo, senza lasciare che il suo corpo venga oltremodo sottoposto ai laboratorî farmaceutici o a un sistema medico invadente.

Decrittare i segnali del corpo femminile

L’elisir di vita

Sotto l’azione degli estrogeni, l’elisir di vita viene prodotto nelle cellule delle ghiandole del collo uterino. Questa sostanza è ricca e complessa: composta di muco, d’acqua, di sostanze nutritive ed enzimatiche, essa forma una rete dalla maglia più o meno serrata, la quale crea un passaggio più o meno favorevole agli spermatozoi in funzione dei periodi del ciclo. In generale, l’elisir di vita comincia ad essere secreto qualche giorno dopo la fine delle regole, nel momento in cui gli ovociti riavviano la loro crescita. Più estrogeni ci sono, più l’elisir di vita è abbondante e liquido, e più l’ovulazione si avvicina. Sono i giorni in cui la donna è fertile.

Ruolo dell’elisir di vita

Le differenti cripte del collo uterino creano ciascuna delle specifiche mucose, i cui ruoli sono distinti:

  • stabilire un pH basico nella vagina per permettere la sopravvivenza degli spermatozoi;

  • preparare gli spermatozoi alla corsa in vista della fecondazione dell’ovulo;

  • nutrire gli spermatozoi;

  • allenare e selezionare i migliori spermatozoi;

  • impedire agli spermatozoi di passare attraverso il collo dell’utero in certi periodi del ciclo.

Nell’osservazione, l’elisir di vita può essere confuso con…

  • la ciprina: lubrificante dell’eccitazione sessuale, presente durante i preliminari, che viene col desiderio ed è secreto dalle ghiandole del Bartolini collocate all’ingresso della vagina. La ciprina facilita la penetrazione. A differenza dell’elisir di vita, essa scompare rapidamente non appena l’eccitazione cala. Per distinguere l’uno dall’altra, è consigliabile osservarsi più volte al giorno… “a riposo”.

  • le desquamazioni vaginali: questo flusso di colore lattiginoso è composto da cellule della vagina che si staccano. Poco abbondante, aumenta in periodo pre-mestruale.

  • lo sperma: di colore biancastro o trasparente, può perturbare le osservazioni dell’elisir di vita, soprattutto all’indomani di una unione. Si può imparare ad evacuarlo più rapidamente facendo lavorare i muscoli del perineo con gli esercizi di Kegel24.

  • le perdite anomale, dette patologiche, ad esempio quelle dovute alle micosi. Se tali perdite, di colore inusitato, sono cariche, troppo abbondanti, maleodoranti, grumose… esse possono essere sintomo di uno stato infettivo.

Da sapere

L’espressione “perdite bianche” è una specie di tappeto semantico sotto al quale si ammonticchiano tutte le perdite vaginali. Essa non equivale affatto, in senso univoco e proprio, all’elisir di vita.

In pratica

In caso di dubbio sulla secrezione che osservo, posso effettuare il test del bicchiere d’acqua: prelevo la sostanza con un dito e mi pulisco il dito in un bicchiere d’acqua. Se l’acqua diventa opaca e biancastra, e la secrezione si diluisce, non si tratta dell’elisir di vita. Quest’ultimo invece si deposita in fondo al bicchiere in grumi di dimensioni variabili, e a quel punto ha l’aspetto dell’albume d’uovo.

Gli elementi che hanno un’influenza sull’elisir di vita

La mucosa cervicale può essere perturbata in particolare da alcuni spray intimi, da saponi profumati, da sostanze disinfettanti, da lozioni, assorbenti interni utilizzati fuori dal periodo delle mestruazioni. Allo stesso modo, l’intimo sintetico e i pantaloni stretti possono avere ripercussioni sfavorevoli. Per l’igiene intima, è sufficiente pulire esteriormente l’ingresso della vagina (la vulva), perché all’interno il corpo provvede a un’auto-pulizia. È raccomandabile indossare mutandine in cotone.

Come osservare l’elisir di vita?

L’osservazione dell’elisir di vita si fa in due modi: a partire dalle sensazioni e/o dall’aspetto. Annotare sensazioni è possibile solo se siamo esercitate a concentrare l’attenzione sulla nostra vulva. Le sensazioni possono essere assai variabili nel corso di una giornata e da un giorno all’altro: sensazione di secchezza, sensazione umida o bagnata… se la donna scarseggia o manca di elisir di vita può domandarsi se beva a sufficienza (un litro e mezzo d’acqua ogni giorno).

Quando osservarlo?

All’inizio dell’apprendimento, portiamo volontariamente la nostra attenzione sull’elisir di vita più volte al giorno perché la cosa divenga naturale e spontanea.

In pratica

Per osservare l’evoluzione dell’elisir di vita lungo il corso del mio ciclo, mi pongo ogni giorno due domande:

  1. che cosa sento al livello della mia vulva?

  2. qual è l’aspetto dell’elisir di vita?

Quando annoto le mie osservazioni, prendo sempre in considerazione il segno più fertile osservato nella giornata.


1) La sensazione al livello della mia vulva

  • Mi sento “secca”, oppure “non sento niente”: questa sensazione di secchezza può sopraggiungere nel corso dei giorni che seguono le mestruazioni, poi dopo l’ovulazione.

  • Mi sento umida: la produzione dell’elisir di vita è cominciata, posso essere fertile.

  • Mi sento bagnata, lubrificata: l’ovocita matura in vista dell’ovulazione, e sono molto fertile.


2) L’aspetto dell’elisir di vita

  • È spesso, grumoso, colloso, bianco: è il suo aspetto abituale durante i primi giorni del ciclo. Diversi ovociti stanno maturando nell’ovaio.

  • È sempre più trasparente, elastico, estensibile o assomiglia a dell’albume d’uovo crudo: così si annuncia un’ovulazione prossima. Questo periodo è il più fertile di tutto il ciclo.

  • È scomparso, non vedo più niente o, se invece vedo, è opaco e colloso. È il segno che il periodo fertile volge al termine.

Quando osservo l’elisir di vita, l’importante è percepire i cambiamenti che si ripetono ciclo dopo ciclo e constatare una evoluzione.

Evoluzione dell’elisir di vita durante il ciclo
Images
La temperatura

Dopo l’ovulazione, il follicolo esploso si è trasformato in corpo luteo e secerne progesterone. Una delle funzioni di questo ormone è di aumentare la temperatura basale del corpo, vale a dire la temperatura del corpo a riposo, al risveglio. Lo sbalzo di temperatura, che deve rispondere a differenti criterî, permette di attestare che l’ovulazione ha avuto luogo.


Molti elementi possono avere un’incidenza sulla temperatura basale e “falsarla” puntualmente:

  • un sonno troppo breve o interrotto;

  • un risveglio nel corso della notte;

  • un pasto tardivo o l’andare a letto tardi;

  • una serata di festa;

  • un cambiamento ambientale (vacanze, viaggi…);

  • un consumo d’alcool non abituale;

  • una differente ora per la misurazione della temperatura;

  • uno stress, un’arrabbiatura;

  • del lavoro notturno;

  • una cura medica.

In pratica

  • Mi equipaggio di un termometro elettronico (a due decimali) e di un grafico della fertilità vergine25.

  • Mi prendo la temperatura al risveglio, prima di alzarmi, e annoto l’orario di misurazione.

  • Utilizzo la via rettale, vaginale oppure orale (chiudendo la bocca) ma non cambio metodo nel corso del ciclo.

  • Tengo il termometro per circa tre minuti (anche se suona prima).

  • All’inizio cercherò di prendermi la temperatura sempre alla stessa ora: alcuni metodi di osservazione del ciclo mi permetteranno poi di interpretare la temperatura in funzione dell’ora di misurazione, se quest’ultima varia.

  • Se vivo degli eventi che possono influenzare la mia temperatura (malattia, alcool, stress, viaggi…) li annoto per distinguere un innalzamento legato alle perturbazioni da quello dovuto al progesterone.

  • Se osservo un innalzamento di qualche decimo di grado per tre giorni di seguito, e che la temperatura basale resta elevata fino alle prossime regole (oppure ha una caduta), questo è un segno che l’ovulazione ha avuto luogo.

  • Per apprendere a interpretare più finemente la temperatura, e soprattutto se desidero utilizzarla per favorire o differire una nascita, mi formo al metodo sinto-termico.

Il collo dell’utero

Il collo uterino subisce sottili cambiamenti, durante il ciclo femminile, che possono essere osservati mediante autopalpazione. Quest’ultima offre alle donne che la praticano degli indizi sulla loro fertilità, ma non è assolutamente obbligatoria.


Subito dopo le regole, il collo è di consistenza dura al tatto (simile alla punta del naso), il suo orifizio esterno è chiuso e non è in asse con la vagina. Quando gli estrogeni cominciano ad agire, esso si socchiude, diventa più morbido (un po’ come il lobo dell’orecchio) e modifica il suo asse.


Attorno all’ovulazione, il collo uterino si allinea all’asse della vagina e la sua consistenza assomiglia a quella delle labbra della bocca. L’apertura del collo è al massimo (dai 5 ai 7 mm di diametro). Ne discende la mucosa.


Dopo l’ovulazione, per via della produzione di progesterone, esso si richiude, riprende la sua consistenza iniziale e torna a scendere (molto in basso): al tatto è di nuovo simile alla punta del naso.

In pratica

Tre indizi mi permettono di seguire l’evoluzione del collo dell’utero lungo il ciclo mestruale:

  • la posizione del collo: indietro o in asse con la vagina;

  • la consistenza del collo: duro o morbido;

  • l’apertura del collo: chiuso o aperto.

L’osservazione può svolgersi una volta al giorno e necessita che si sia a proprio agio col proprio corpo. Mettendomi in piedi con un piede su una sedia, oppure accovacciata, infilo delicatamente l’indice e il medio per tutta la lunghezza della mia vagina. Posso sentire con le dita le pareti vaginali e, con le punte, incontro una protuberanza costituita da una superficie liscia e tondeggiante: è il collo dell’utero. Assomiglia a un piccolo budino sottosopra, con una fossetta al centro.


Col passare del tempo, distinguo le differenti posizioni e consistenze annotandole sul mio grafico.

Altri segni del ciclo

I principali segni di fertilità sono stati descritti nelle pagine immediatamente precedenti. Gli altri segni servono unicamente ad addurre indizi supplementari.

Tensione ovulatoria

Alcune donne avvertono un dolore al basso ventre per alcuni giorni attorno al momento dell’ovulazione, altre per qualche secondo o minuto. Tale sensazione potrebbe provenire da una tensione del follicolo nell’ovaio oppure dal liquido secreto dal follicolo aperto che si spande per la cavità addominale: la zona (il peritoneo) può reagire all’irritazione. L’indizio serve soltanto a confermare le altre osservazioni (qualità dell’elisir di vita e temperatura).

Sanguinamento ovulatorio

Alcune donne hanno un piccolo sanguinamento al momento dell’ovulazione. Ciò può ascriversi alla rottura di un piccolo vaso sanguigno al momento dell’apertura del follicolo, oppure da un crollo degli estrogeni nel momento in cui il progesterone non gli ha ancora dato il cambio (insomma sarebbe una piccola emorragia da privazione).

Sintomi nei seni

Possono diventare più pesanti, più voluminosi, più sensibili nel corso del ciclo. La cosa può manifestarsi attorno all’ovulazione, ma si manifesta vera soprattutto nella seconda fase del ciclo (la fase luteale o progestativa). Si tratta di cambiamenti che apportano un indizio complementare sul ciclo.

Modifiche della libido

Spesso l’aumento della libido nella donna coincide col suo periodo fertile.

Alcuni altri segni

Ancora altri segni si manifestano mano a mano che il ciclo progredisce: acne, capelli grassi, ritenzione idrica, fluttuazioni del peso, costipazione o diarrea, percezioni differenti sul piano del dinamismo e delle emozioni.

Tenere un diario del ciclo

Come abbiamo visto, un ciclo non si calcola, si osserva! Solo la compilazione di un diario mestruale permette di visualizzare le variazioni minime che il corpo indica da un giorno all’altro: l’elisir di vita va annotato alla sera e la temperatura al mattino. Imparare a decrittare i linguaggi del proprio corpo richiede applicazione e un po’ di tempo, ma il gioco vale la candela.26

In pratica

Come annotare?

  • Su un grafico della fertilità annoto quotidianamente la mia temperatura, le mie osservazioni dell’elisir di vita (l’aspetto e la sensazione), le mie eventuali osservazioni sul collo uterino nonché gli eventi particolari (viaggi, ore piccole, insonnia, periodo stressante…).

  • Per interpretare i periodi fertili e infertili, mi applico ad apprendere – con la guida di un formatore – un metodo di osservazione del ciclo27.


Consigli dell’autrice

Esistono parecchie applicazioni, per smartphone e tablet, che possono aiutare nel seguire il ciclo.


Vantaggi

La donna può annotare le proprie osservazioni in ogni momento e condividerle col partner. L’annotazione si fa molto rapidamente.


Svantaggi

  • Sulla maggior parte delle applicazioni è complicato avere una veduta d’insieme del ciclo: si perde l’interesse dell’osservazione, che è la comprensione del proprio ciclo.

  • La maggior parte delle applicazioni (ad esempio Clue e Kindara) propone una stima del periodo di fertilità, calcolata in funzione della media dei cicli precedenti. Questa stima non è del tutto affidabile (in pratica si tornerebbe ad applicare il metodo Ogino-Knaus).


Che fare?

Se volete assolutamente seguire i vostri cicli con l’aiuto di un’applicazione, sceglietene una che non vi detti cosa dovrete o potrete fare.


Le applicazioni dette “non predittive” determinano l’ovulazione combinando diversi indizi di fertilità (temperatura, aspetto della mucosa cervicale, posizione del collo). Ad esempio le app Sympto, myNFP, DAFRA, MCF (il mio ciclo femminile).


In ogni caso, la cosa migliore sarebbe formarsi insieme con un consulente in fertilità28, prima di utilizzare un’applicazione. La comprensione del ciclo è un preliminare ineliminabile, e l’osservazione è il dato più importante. La chiave perché tutto quanto andiamo dicendo abbia un seguito è anzitutto la connessione col proprio corpo.



Il ciclo in sintesi

  • Gli estrogeni sono bassi durante le mestruazioni; non c’è produzione di elisir di vita.

  • Nella maggior parte dei casi, l’elisir di vita comincia ad essere secreto pochi giorni dopo la fine delle mestruazioni. Quando il tasso di estrogeni aumenta, è percettibile una sensazione di umidità e/o si osserva l’elisir di vita biancastro e grumoso.

  • La temperatura basale del corpo è bassa.

  • Il tasso di estrogeni continua ad aumentare e l’elisir di vita diventa sempre più acquoso: è più trasparente, elastico, assomiglia all’albume d’uovo e talvolta è liquido (e lascia una sensazione di bagnato e di lubrificazione). Tutto ciò corrisponde al periodo dell’ovulazione, che innesca la produzione di progesterone.

  • Il progesterone trasforma radicalmente l’elisir di vita che, da un giorno all’altro, diventa friabile, grumoso o perfino impercettibile, lasciando il posto a una sensazione di secchezza.

  • La temperatura basale del corpo aumenta di due o tre decimi di grado.


Migliorare l’igiene della propria vita

Prendersi cura del ciclo femminile passa da una vita più igienica. I tre pilastri della nostra salute sono l’equilibrio psichico, l’alimentazione e l’attività fisica.

L’attività fisica

Il movimento contribuisce al nostro equilibrio fisico ed emotivo. Muoversi è una necessità. L’attività fisica regolarizza il sistema endocrino, sostiene il sistema nervoso e migliora la qualità della vita. A seconda del momento del ciclo, lo stretching, lo sport, la danza, la camminata semplice, quella afgana29 o quella nordica, il nuoto… ci aiutano a prenderci cura del nostro corpo. Senza dimenticare i tragitti a piedi, in bicicletta, le scale da salire e scendere a piedi, se possibile. È più benefico avere un’attività fisica di una mezz’ora quotidiana che concentrata in due ore intensive una volta a settimana.


Il metodo Aviva, ancora poco conosciuto in Francia [come anche in Italia, N.d.C.], è una serie di esercizi che dinamizzano tutto il corpo e si concentrano sulla zona pelvica. Praticato regolarmente, può incidere sulla regolarità dei cicli e sui dolori mestruali, nonché sulla fertilità; né mancano gli effetti benefici al momento della menopausa.


Gli approcci orientali (yoga, tai-chi, qi gong…) possono rivelarsi anch’essi interessanti: lo “yoga degli ormoni” è una serie di posizioni che riattivano le ovaie, la tiroide, l’ipofisi e le ghiandole surrenali, stimolando ed equilibrando la produzione di ormoni. Questi movimenti aiutano a eliminare o a ridurre i sintomi fisici ed emotivi causati da un deficit ormonale.


L’esercizio fisico contribuisce a migliorare la circolazione sanguigna e l’eliminazione delle tossine per via polmonare e cutanea.


Dopo i parti è cosa buona prendersi cura del proprio perineo con esercizi semplici come quelli di Kegel30, o con esercizi di ginnastica ipopressiva31, che attivano la cintura addominale e il pavimento pelvico.

L’igiene intima

Essendo la vulva e la vagina delle zone fragili, privilegiamo la biancheria intima in cotone: i materiali sintetici, infatti, possono irritare la pelle e le mucose, e oltre a ciò possono contenere prodotti chimici fra i quali si annidano i perturbatori endocrini32. Lasciamo respirare la pelle e le mucose privilegiando slip e pantaloni comodi. L’uso del proteggi-slip fuori dai giorni delle mestruazioni deve restare eccezionale (o almeno si utilizzino dei proteggi-slip in tessuto, di quelli lavabili). L’uso delle mutandine di notte non è indispensabile.

In pratica

  • Opto per vestiti meno aderenti nell’interno-coscia (per non generare calore e umidità).

  • Lavo le mie parti intime con l’acqua e/o con sapone dolce non alcalino.

  • Evito i saponi profumati, gli spray intimi, la carta igienica profumata.

  • Quando vado in bagno, mi asciugo dal davanti al didietro (dalla vulva all’ano).

  • Evito di depilarmi e di radermi le parti intime, finché ciò sia possibile (si dà rischio di superinfezione).

  • Quando ho le mestruazioni cerco di utilizzare delle alternative agli assorbenti usa e getta e a quelli interni.

Alternative agli assorbenti usa e getta e a quelli interni

Perché cercare alternative? Perché gli assorbenti interni e quelli usa e getta sembrano contenere perturbatori endocrini33. Oltre al loro interesse ecologico, le alternative permettono di fare economia (si rientra rapidissimamente delle spese).

Gli assorbenti mestruali lavabili possono essere comprati o “fatti in casa”: si utilizzano come quelli usa e getta. Dopo l’utilizzo vengono conservati fino a sera in un’apposita pochette, poi sciacquati in acqua fredda e lavati in lavatrice a 60 °C.


La coppa mestruale (cup) è un contenitore flessibile utilizzato per raccogliere le mestruazioni direttamente nella vagina, dove si inserisce. La si piega prima della collocazione e il suo materiale gommoso fa sì che si dispieghi per circondare il collo dell’utero con un effetto-ventosa: può restare in posizione per un tempo che va dalle quattro alle sei ore, la si può portare mentre si pratica dello sport, anche nell’acqua. Prima del primo utilizzo e tra un ciclo e l’altro la coppetta può essere sterilizzata in acqua bollente. Privilegiare i modelli in silicone medico.


Gli slip mestruali utilizzano materiali molto assorbenti: possono essere adatti per flussi leggeri e modesti. Si lavano in lavatrice dopo una sciacquata in acqua fredda.


Alcune donne si spingono fino a praticare il flusso istintivo libero, chiamato anche “continenza delle regole”: la cosa consiste nel fare a meno di protezioni e nell’evacuare il sangue, all’occorrenza, al bagno. Questa pratica necessita che si sia in ascolto del proprio corpo e delle proprie sensazioni, e che si comprenda molto a fondo il funzionamento delle mestruazioni: il flusso non è permanente, arriva a “ondate”. È possibile trattenere il flusso un momento nella vagina mediante la contrazione del perineo: la ritenzione vaginale però non può essere lunga, e il perineo dev’essere sufficientemente tonico – la maggior parte delle donne neanche sospetta che una tale continenza sia possibile. Questa pratica richiede che si porti l’attenzione sui segni del corpo che annunciano l’“onda di sangue” e l’intenzione di ritenere il sangue. Alle volte sono necessari diversi mesi per arrivare a padroneggiare la pratica, il cui requisito esterno resta comunque che ci si possa recare regolarmente e rapidamente in bagno (cosa incompatibile con alcune situazioni).

L’alimentazione

Ogni alimento sano è una vera “medicina”, perché ha un effetto specifico sul corpo. Ippocrate, “padre della medicina”, diceva: «Il tuo alimento sia il tuo medicamento».


Un’alimentazione sana34 permette di preservare al meglio la salute del corpo e, conseguentemente, di conservare un equilibrio ormonale soddisfacente. Essa favorisce il benessere e permette anche di diminuire i sintomi della sindrome pre-mestruale o della menopausa.

Cambiare le abitudini alimentari limitando gli alimenti trasformati, lo zucchero e il sale, è una della principali raccomandazioni per prendersi cura del proprio ciclo. Effettivamente, gli alimenti che subiscono una trasformazione industriale perdono in essa il loro iniziale potere nutritivo, e gli additivi sono spesso pericolosi per la salute. Gli idrati di carbonio raffinati (pasta, pane bianco, riso bianco, lievitati cotti al forno…) sono ipercalorici e poco nutrienti, provocano ipersecrezioni di insulina. I prodotti dell’allevamento industriale (carne e latticini) sono anch’essi denaturati dalla modalità di allevamento e dall’ambiente tossico. La frutta e i legumi venduti al supermercato contengono molti meno nutrienti di quelli prodotti in agricoltura biologica. In tal senso, gli alimenti biologici sono la chiave dell’equilibrio ormonale.


L’alimentazione di tipo mediterraneo-cretese (con integrazioni di alimenti stagionali, se possibile a filiera corta e biologici) risponde indubbiamente meglio ai bisogni del nostro corpo. Essa si compone:

  • di frutta e legumi, con tutte le varietà di colori, preferibilmente crudi o cotti a vapore;

  • di cereali completi;

  • di proteine animali (carne bianca, pesce grasso e uova, ma poca carne rossa);

  • di proteine vegetali come le leguminose (due o tre volte a settimana);

  • di latticini in modeste quantità;

  • di buoni oli vegetali vergini, pressati a freddo (principalmente olio d’oliva e di colza – di cui si possono assumere due cucchiai da brodo al giorno).

Contrariamente all’opinione dominante, i grassi buoni sono indispensabili per la salute: essi comprendono gli oli vegetali e i pesci grassi. Del resto, gli oli debbono essere consumati preferibilmente a freddo. Per la cottura, preferire l’olio di cocco e quello di oliva scaldati a temperatura moderata.


È importante mantenere una glicemia stabile nel corso della giornata. Per questo, è raccomandabile privilegiare alimenti a indice glicemico basso (cereali completi, leguminose), evitando quelli a indice glicemico elevato (alimenti zuccherini al gusto) che provocano fatalmente una ipoglicemia (crollo degli zuccheri) reattiva e un conseguente rapido calo delle energie – cosa che genera una voglia compulsiva di zuccheri o di grassi. E tuttavia, tra le 16 e le 18 è possibile consumare alimenti a indice glicemico più elevato perché l’organismo è meno recettivo all’insulina.


Alcuni alimenti sostengono lo svolgersi del ciclo femminile:

  • l’olio di lino, l’olio di enotera e i pesci azzurri, che contengono acidi grassi essenziali (omega-3 ed omega-6);

  • i legumi verdi scuri, ricchi di minerali, vitamine e acidi grassi essenziali;

  • le mandorle e il sesamo, ricchissimi di calcio e di altri minerali, oltre che di vitamine;

  • le fibre, che assicurano una buona digestione e regolano gli estrogeni;

  • le leguminose (soia, ceci, lenticchie…), che contengono fito-estrogeni;

  • la vitamina D, indispensabile a ogni età della vita e che alle nostre latitudini l’organismo non sintetizza in quantità sufficienti.

Una raccomandazione importante consiste nel masticare bene tutti gli alimenti per permettere alla digestione di cominciare fin dal cavo orale: una masticazione più lunga favorisce l’assorbimento di nutrienti nello stomaco e nell’intestino, e diminuisce i problemi digestivi. Per di più, il segnale di sazietà viene emesso venti minuti dopo l’inizio del pasto…


Non dimentichiamo il ruolo dell’acqua, che sta alla base della nostra salute: è cosa buona bere da uno a due litri di acqua nel corso della giornata, in forma di semplice acqua o di tisane, per assicurare le nostre funzioni vitali nonché la secrezione dell’elisir di vita.


In ultimo, limitiamo quanto possiamo le sostanze che sovraccaricano fegato e reni: tabacco, alcool, caffè, droghe, zuccheri e sale in eccesso, carne e insaccati in eccesso, additivi alimentari…

L’equilibrio psichico

Prendersi del tempo per sé è fondamentale per la salute, particolarmente nella donna. Rallentare il ritmo può essere fonte di guarigione, nelle nostre vite tanto spesso segnate dall’attivismo e dallo stress. Riconnetterci al nostro ritmo interiore e adattare il più possibile il nostro calendario al nostro ciclo sono piste da esplorare.


L’attitudine, i modi di pensare, le emozioni incidono veramente sulla salute. Il corpo e lo spirito sono legatissimi! Ogni persona deve trovare i modi migliori per gestire lo stress: la respirazione, il rilassamento, la coerenza cardiaca, la meditazione… L’importante è prendere l’abitudine di fermarsi regolarmente, foss’anche per una manciata di minuti al giorno.


È una vera fortuna, quando ci si può dedicare a coltivare la propria salute e si riesce a prendersi del tempo per sé.


Una base dell’equilibrio psichico è il rispetto dei ritmi naturali, in particolare dell’alternanza veglia-sonno, indispensabile all’attuazione della cronobiologia: quest’ultima è responsabile delle secrezioni ormonali che influenzano, tra l’altro, l’umore, l’addormentarsi, la regolazione della sazietà, la glicemia, la pressione sanguigna… È necessario avere una qualità e una quantità di sonno sufficienti. I bisogni in fatto di sonno sono variabili (dalle sette alle nove ore al giorno) da individuo a individuo. Il ciclo mestruale è menomato dalla scarsa quantità/qualità del sonno, e l’ora a cui ci si corica conta: le ore più utili a recuperare energie sono prima di mezzanotte.

Un esempio di esercizio

La coerenza cardiaca è un metodo di gestione delle emozioni semplice e molto efficace, se la si pratica in maniera regolare.


Questo esercizio si fonda su una particolare respirazione che comprende un’inspirazione della durata di cinque secondi seguita da un’espirazione di cinque secondi.


Posso scaricare un’applicazione (ad esempio Respirelax) oppure posizionarmi davanti a un orologio da parete. Inspiro profondamente per cinque secondi ed espiro nei cinque secondi seguenti. Dolcemente, lentamente. Constaterò che la frequenza del mio polso diminuirà in capo a pochi respiri. Quest’attenzione portata sul respiro avrà ripercussioni positive sulla mia attività mentale. Posso praticare questo esercizio tre volte al giorno per cinque minuti ogni volta.

In pratica

Riconsidero il comfort delle mie notti:

  • La mia camera è fresca e areata?

  • Il mio letto è di buona qualità?

  • Il mio materasso e la biancheria sono almeno in buona parte di materiali naturali (cotone, lana, lino, piumino…)?

  • Dormo nel buio più completo, coprendo ogni illuminazione esterna o interna?

  • Ho eliminato dalla stanza ogni apparecchio elettronico, bandendo risolutamente la televisione, il computer e il portatile (che devono essere spenti e lontani)? La presenza di quelle onde interferisce molto con la qualità del sonno.

  • Faccio attenzione a cenare presto e con un pasto leggero, perché la digestione sia già terminata al momento in cui vado a letto?

  • Quando vado a letto svolgo attività che preparano al sonno (calme e in penombra, evitando schermi di computer) per favorire la secrezione di melatonina (l’ormone del sonno), che avviene in seguito all’abbassamento della luminosità?

Il ciclo femminile messo alla prova

Il ciclo è un buon barometro dello stato di salute della donna, perché tutti i sistemi dell’organismo sono connessi. Potremmo dire “mostrami il tuo ciclo e ti dirò come stai”.


I disordini e i dolori del ciclo hanno numerose origini. Scopriremo a che cosa possono essere dovuti alcuni fra di loro. Ogni donna chiamata in causa potrà, grazie a una migliore conoscenza del proprio corpo, cercare gli approcci che l’aiutino a ritrovare un ciclo più equilibrato.

I dolori legati al ciclo

Esistono diverse problematiche legate al ciclo, ma la più ricorrente concerne i dolori in concomitanza delle regole.


Le mestruazioni arrivano alla fine di un processo fisiologico. In teoria, esse non dovrebbero essere dolorose (o dovrebbero esserlo molto poco). Nondimeno, molte donne hanno dolori durante le mestruazioni, e persiste l’idea che sia normale averne in quella circostanza.


Anche se è difficile spiegare il dolore delle regole, si possono sospettare alcuni fattori.


In primo luogo, uno squilibrio tra gli ormoni (in particolare una predominanza delle prostaglandine pro-infiammatorie). Tale squilibrio provocherebbe crampi all’utero, donde i dolori, nonché vertigini e/o malesseri. Essendo tali dolori di tipo infiammatorio, è importante cercare di diminuire l’infiammazione nel nostro corpo e stimolare i naturali meccanismi anti-infiammatori. Si può agire, ad esempio, sull’alimentazione: dalla fine del periodo post-ovulatorio e per tutte le mestruazioni, limitare l’ingestione di alimenti zuccherati e favorire gli alimenti anti-infiammatori naturali, come frutta e legumi, nonché gli oli di enotera e quelli ricchi di omega-3. Vegliare sulla propria igiene di vita è particolarmente raccomandato.


I dolori uterini possono essere innescati anche da fattori meccanici, poiché l’utero è un muscolo collegato al bacino da diversi legamenti. Per intervenire su questo piano, può essere utile farsi aiutare da un osteopata. Si può anche favorire la mobilità del bacino mediante semplici attenzioni: evitare i vestiti aderenti, di restare troppo a lungo in piedi, camminare almeno trenta minuti al giorno.


Malgrado questi fattori fisici, perché la percezione del vissuto resta così differente per ciascuna? Bisogna prendere in considerazione alcuni dati psicologici: il rapporto con sé stessa, l’ambiente o le influenze esterne, le paure, le tensioni, le contrazioni. E se il dolore fosse un appello del nostro corpo a prenderci cura di noi, cercandone le cause? Perché non considerarlo un alleato? Quale che sia la problematica, più resistiamo, più il dolore può aumentare.


Il ciclo insegna alla donna ad ascoltarsi. Un inverno del ciclo che si vive con difficoltà (per via di dolori) può essere un segno inviato dal corpo. Può darsi che il corpo sia in lotta con qualcosa che lo supera e che non riesce a cambiare. Esso allora s’irrigidisce e le mestruazioni diventano dolorose.


Il dolore può anche segnalarci che è difficile lasciar “partire” una cosa che appartiene al passato: un lutto non elaborato, una frattura affettiva, un progetto passato, un lavoro, un luogo… Il ventre si serra e non arriva a quel lasciarsi andare necessario in quel periodo. Le regole ci insegnano a lasciar circolare, a lasciar scorrere.


L’assunzione di anti-spasmodici può certamente dare conforto, ma mascherare il dolore mediante medicine anti-infiammatorie o con la pillola non è l’unica soluzione. Non è giusto restare con un grande dolore per anni e anni, ma esistono molti modi per diminuire i dolori del ciclo, e ogni donna può esplorare più piste.

In pratica

  • Riesco a cambiare la mia visione delle mestruazioni (comprenderne il processo, vederne il fine…)?

  • Posso sviluppare della benevolenza verso me stessa nel momento in cui ho dolore?

  • Sento il bisogno di fare dello sport o di distendermi (utilizzando la respirazione profonda ventrale o dei massaggi circolari del ventre)?

  • Mi alimento correttamente? (possono giovare degli integratori alimentari: il magnesio gioca un ruolo nella contrazione muscolare e gli omega-3, come quelli dell’olio di enotera, alleviano l’infiammazione.

  • Dormo a sufficienza?

  • Rispetto il mio bisogno di riposo?

Se il dolore è troppo importante e non diminuisce con l’igiene di vita che cerco di migliorare, consulto un medico che conosca bene il ciclo femminile e/o un naturopata, un osteopata, un omeopata, un fitoterapeuta (cioè un esperto nell’utilizzo medicinale di piante e oli essenziali).

Per approfondire

L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica di origine complessa, che colpisce all’incirca una donna su dieci. Essa si caratterizza per la presenza, fuori dell’utero, di tessuti simili a quello della mucosa uterina: sul collo dell’utero, nelle tube, sui legamenti, interno alle ovaie e al peritoneo, nella vagina… Talvolta possono esserne affetti degli organi non genitali, come la vescica, l’appendice, il colon… Questa mucosa extrauterina si comporta esattamente come l’endometrio: sanguina ad ogni ciclo. Ciò può comportare un’infiammazione, delle cisti, delle aderenze tra gli organi, dei dolori penetranti.


Oltre a una consultazione medica, è cosa buona adottare un’alimentazione anti-infiammatoria e ipotossica (senza glutine, senza lattosio, senza zucchero, senza carne rossa, senza prodotti raffinati e industriali), fare movimento, controllare le proprie emozioni, utilizzare le piante consigliate da un naturopata…

La sindrome pre-mestruale

Si raccoglie sotto questa espressione l’insieme dei sintomi (fisici o psicologici) che sopraggiungono prima delle regole e scompaiono con esse.


Le cause della sindrome pre-mestruale sono molteplici: stress fisico o psichico, carenze nutrizionali o relative a regimi alimentari, squilibrio tiroideo o metabolico, squilibrio degli ormoni sessuali femminili (o per eccesso di estrogeni o per mancanza di progesterone), ormoni sintetici (la pillola), carenza di magnesio (favorita da un regime ricco di zuccheri e di latticini)… L’eccesso di estrogeni può venire sia da una produzione eccessiva di estrogeni (legata a un consumo troppo importante di alimenti zuccherati, raffinati, di latticini e bevande gassate), sia da un problema nella loro eliminazione (il fegato non riesce ad eliminarli, oppure una cattiva flora intestinale interviene perturbando l’eliminazione mediante le feci).


I sintomi della sindrome pre-mestruale sono numerosi e vari: seni dolenti o gonfi, ritenzione idrica (assunzione di peso, gonfiori, gambe pesanti), meteorismo, disturbi addominali, stress, pulsioni alimentari, modificazioni alla libido, traspirazione abbondante, dolori fisici (dolori articolari o muscolari, mal di testa, dolori nella regione pelvica), fatica, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), disturbi cutanei (acne, pelle grassa, accresciuta pelosità), ma pure disturbi dell’umore (tristezza, scarsità di energie, crisi di pianto, irritabilità, impazienza)…


Il “disturbo disforico pre-mestruale” è una forma severa della sindrome pre-mestruale. Esso si caratterizza per sintomi psichiatrici che sopraggiungono durante l’ultima settimana della fase luteale: umore depressivo, forti ansietà e instabilità emotiva, tristezza, pulsioni suicide, disturbi del sonno, alterazioni dell’appetito… All’arrivo delle regole, tali sintomi scompaiono. Questo disturbo richiede un sostegno adeguato e un controllo medico adatto.

In pratica

Quel che posso fare se vivo una sindrome pre-mestruale35:

  • Vivo coscientemente il fenomeno dicendomi: «Niente panico, so che è una cosa connessa al mio ciclo mestruale».

  • Cerco di darmi sollievo con i diversi metodi alla mia portata (borsa d’acqua calda sul ventre, riposo in posizione genupettorale).

  • Tento di riequilibrare il mio sistema ormonale evitando gli ormoni sintetici (consultare un esperto o un naturopata che conosca il ciclo femminile). Il progesterone naturale36 utilizzato sotto forma di crema può migliorare molte situazioni, ma è importante farsi consigliare da un esperto che conosca questa crema.

  • Faccio tre pasti al giorno, sani ed equilibrati37, e in particolare a fine ciclo e durante le mestruazioni limito tutti gli zuccheri, i derivati del latte e le proteine animali per consumare molta frutta e molti legumi.

  • Consumo alimenti ricchi di magnesio (noci, cereali, leguminose, cioccolato, mandorle), di omega-3 (pesci azzurri: aguglia, alaccia, alice, aringa, cheppia, costardella, cicerello, lanzardo…), di calcio (tofu, soia, formaggi, mandorle, timo, basilico, cannella, cumino), olio di enotera, senza dimenticare di favorire un apporto ottimale di vitamina D. Riduco il sale, il caffè e il vino. Bevo tisane e acqua.

  • Tento di riequilibrare il mio sistema ormonale grazie alla fitoterapia (achillea, la sua variante millefoglie, alchemilla e agnocasto)38.

  • Posso chiedere al mio medico di prescrivermi degli esami del sangue e fare con lui il punto sulle mie eventuali carenze nutrizionali (specialmente in fatto di vitamine, minerali, ferro).

  • Imparo a controllare le mie emozioni.

Alcuni perturbatori del ciclo femminile

Diversi fattori possono causare delle disfunzioni nel ciclo di una donna:

  • un’alimentazione squilibrata, con delle carenze o che comprenda troppi derivati del latte, non abbastanza ferro, non abbastanza fibre, troppo alcool, troppi alimenti industrializzati poveri in nutrimenti;

  • l’inquinamento luminoso, nefasto di notte: è fortemente consigliato dormire nel buio assoluto per favorire l’equilibrio ormonale;

  • lo stress, l’ansietà, i traumi, gli choc;

  • le medicine, come la contraccezione orale o la spirale ormonale, nonché il trattamento per l’acne;

  • i perturbatori endocrini.

I perturbatori endocrini sono delle sostanze chimiche, di origine naturale o artificiale, estranee all’organismo. Essi possono interferire con il funzionamento del sistema ormonale (endocrino) e indurre degli effetti distruttori sull’organismo, con delle ripercussioni sugli eventuali futuri figli.


I perturbatori endocrini si trovano un po’ dappertutto: nell’alimentazione trasformata, nei prodotti al contatto di contenitori alimentari in plastica, nei prodotti per la casa, nei pesticidi, negli shampoo, nell’acqua di rubinetto, nei cosmetici, nel fumo di sigaretta e nelle emissioni dei veicoli, nei detergenti e nell’inquinamento… Le dosi che ce ne giungono sono infime, ma la somministrazione è ininterrotta: è dunque necessario esporsi il meno possibile a queste sostanze tossiche che sregolano il nostro sistema ormonale.

La pillola contraccettiva

La pillola è utilizzata da una forte maggioranza delle donne come contraccettivo orale con lo scopo di non concepire bambini. Essa è composta di uno o più ormoni artificiali (estrogeni e/o progesterone). Tali ormoni agiscono come un diversivo sul piano dell’organismo: essi bloccano l’ovulazione nonché la secrezione dell’elisir di vita, rendendo l’endometrio inadatto all’annidamento.


La composizione di ogni pillola è varia, e ne è disponibile in commercio un grande numero.


Gli ormoni artificiali possono essere utilizzati mediante diverse vie di somministrazione: la via orale, quella cutanea (il patch), sottocutanea (impianto), vaginale (anello), intramuscolare (non utilizzata in Francia [come anche in Italia, N.d.C.]).


Quale che sia la via, il principio generale resta identico.

La pillola fornisce al corpo estrogeni e progesterone sintetici. Trasportati nel sangue, questi ormoni indicano all’FSH che l’ovulazione è passata, e che non vale la pena prepararne una. In altre parole, i follicoli non vengono più stimolati e non c’è più ovulazione. La pillola simula continuamente la seconda fase del ciclo.


La prima conseguenza di questa assunzione ormonale è la paralisi del ciclo naturale: non esiste più. La donna diventa permanentemente infertile perde il suo carattere ciclico.


Non ci sono più stagioni, non ci sono più umori fluttuanti e neanche arrivano vere mestruazioni (le emorragie si devono alla privazione ormonale). La pillola non regolarizza il ciclo: lo sopprime. Le emorragie mestruali tornano a sussistere solo sospendendo l’assunzione della pillola.

Il fatto di sopportare bene o male la pillola dipende da molti fattori: l’alimentazione, il tabacco, il metabolismo del fegato, il tasso di proteine sanguigne che fissano gli ormoni sintetici, l’assunzione di altre medicine. L’efficacia della pillola dipende ovviamente dalla regolarità dell’assunzione e dal rispetto degli orari.


La pillola comporta in alcune donne effetti collaterali: perturbazione della libido naturale, anomalie cutanee (pelle grassa, ritorno dell’acne), tensioni mammarie e mal di testa, ritenzione idrica.


Incidenti vascolari cerebrali ed embolia polmonare fanno parte degli effetti collaterali gravi. La pillola potrebbe comportare, nel lungo termine, effetti cancerogeni.


Dopo l’arresto dell’assunzione della pillola, il ritorno alla fertilità dipende da ogni donna: alcune ritrovano il loro ciclo naturale dopo uno, due o tre mesi, altre devono attendere più a lungo.


Modificando l’attività del cervello, la pillola agisce inoltre su molti aspetti della vita delle donne. Essa permette loro dei comportamenti nuovi e, mediante sottili meccanismi ormonali, essa potrebbe influenzare la scelta del coniuge, la sessualità e le emozioni delle donne…

La nostra biologia è al cuore di quel che facciamo e sentiamo, dunque di quel che siamo. Gli ormoni giocano un ruolo chiave nella nostra personalità, perché i nostri sistemi nervoso ed endocrino sono i direttori d’orchestra del nostro corpo. Ora, gli ormoni sessuali, modificati dalla pillola, hanno un impatto sul nostro cervello e sui nostri comportamenti. Secondo la dottoressa Hill39, una donna sviluppa una «versione differente di sé stessa», sotto pillola, e la scelta del partner può risultarne influenzata. Sempre secondo questa autrice, la pillola potrebbe cambiare le relazioni nella coppia. Numerosi studi tendono a provare che il cervello delle donne, nella prima parte del ciclo naturale immerso di estrogeni, le rende più “intelligenti” ed attraenti. Le donne sotto pillola risponderebbero meno bene all’ossitocina (ormone che favorisce l’attaccamento amoroso, materno e sessuale), avrebbero sovente una libido diminuita e potrebbero sviluppare tendenze depressive. La dottoressa Hill sostiene che la pillola modifichi né più né meno che «il modo in cui le donne esperiscono la vita e il mondo».

Oltre alle sue conseguenze biologiche, resta il fatto che la pillola è un medicinale somministrato a donne assolutamente sane. Le donne sono state davvero “liberate” mediante questi ormoni che modificano il loro corpo? La pillola rende la donna “permanentemente disponibile”. Dov’è la sua autonomia (rispetto ad esempio alla prescrizione medica, in rapporto alle imprese farmaceutiche…)?


Sono anni, ormai, che medici e donne denunciano i pericoli della pillola…

La pillola non è una caramellina: è cosa buona che la donna comprenda il suo funzionamento prima di assumerla, perché il ciclo mestruale è un indicatore della salute generale della donna.


Fortunatamente, il buonsenso sta recuperando terreno: la “coscienza ecologica” delle donne si risveglia. Una presa di coscienza dei pericoli degli ormoni artificiali si fa strada in molti. La libertà della donna sarà totale il giorno in cui avrà compreso che tutti i segni della sua fecondità della sua non-fecondità sono iscritti nel suo corpo e ben leggibili!

Da sapere

Un trattamento estro-progestinico può essere prescritto da un medico per ragioni terapeutiche. Esso ha per conseguenza il blocco dell’ovulazione e la contraccezione, anche se questo effetto non è inizialmente e di per sé ricercato.


Una donna che non volesse assumere una pillola come contraccettivo, ma il cui stato di salute ne necessitasse la prescrizione, dovrebbe poter seguire tale trattamento senza sensi di colpa.


Consigli dell’autrice

Prima di prendere la pillola, è bene informarsi sul suo funzionamento e prendere coscienza del suo impatto sul corpo.

  • Ci sono altri metodi che rispettano maggiormente il mio corpo e che mi convengono?

  • Posso formarmi per meglio comprendere il ciclo femminile e appropriarmi del mio corpo?


Le spirali

Le spirali sono dei dispositivi medici piazzati all’interno dell’utero e lì posti da un medico. Ne esistono di due tipi: quella ormonale e quella in rame. In entrambi i casi, al suo contatto l’endometrio è reso inadatto all’annidamento – e ciò avviene o per atrofia (con la spirale ormonale al progesterone) o per infiammazione (spirale in rame). In fondo si tratta di un oggetto estraneo che attiva localmente il sistema immunitario.

  • La spirale ormonale agisce come una pillola e diffonde localmente del progesterone. Associa in sé gli inconvenienti della pillola e quelli della spirale.

  • La spirale non ormonale in rame attacca chimicamente gli spermatozoi all’altezza del collo dell’utero e rende difficile l’annidamento in forza della sua azione infiammatoria. Una gravidanza non è impossibile, ma la spirale inibisce l’impianto dell’embrione (azione controgestativa); essa può dunque avere un effetto abortivo.

Le spirali non sono contraccettivi ma controgestativi, perché possono intervenire dopo l’annidamento.

I cicli anovulatori

Proseguendo il nostro giro panoramico di ciò che mette alla prova il ciclo, arriviamo alla problematica dei cicli anovulatori (o “monofasici”). Essi si caratterizzano per un’assenza di ovulazione tra le emorragie. Dato però che non sono caratterizzati da progesterone, e che la temperatura non aumenta, è impossibile stabilire con certezza che le emorragie segnano l’inizio di un nuovo ciclo.


Le principali cause dei cicli anovulatori sono dei disturbi ormonali o alimentari (bulimia, anoressia), l’assunzione di medicinali o un brutale cambiamento ambientale. Siffatti cicli possono prodursi durante la pubertà e la perimenopausa, dopo una gravidanza, in periodo di allattamento, dopo aver smesso di assumere la pillola o nelle sportive di alto livello (a causa dei regimi estremi) e anche in qualsiasi momento in qualsiasi donna. L’assenza di ovulazione, provocata da cause temporanee, non necessita trattamento.


In alcuni di questi casi, le ovaie smettono di funzionare. La mancanza di estrogeni impedisce all’endometrio di svilupparsi, così che non avviene più alcun sanguinamento: si parla allora di amenorrea. Lo stress (una situazione famigliare o amorosa difficile, il lavoro…), l’anoressia o la bulimia, lo sport ad altissimo livello possono essere all’origine di un’amenorrea.


I “disturbi del ciclo” sono sempre un richiamo all’ordine. Il corpo non è più atto a funzionare armoniosamente e ad avere cicli ovulatori regolari. Se l’amenorrea persiste più di sei mesi, la mancanza di estrogeni potrà ripercuotersi su tutto il corpo, infragilire le ossa aumentando il rischio di osteoporosi, causare una perdita di energia, accrescere rischi cardio-vascolari… È necessario consultare persone competenti per conoscere la causa dell’amenorrea e porvi rimedio.

In pratica

Se il mio ciclo è messo alla prova

  • Osservo il funzionamento del mio ciclo per comprendere quel che accade, e tengo un diario dei miei cicli.

  • Mi convinco che le disfunzioni del mio ciclo non sono definitive.

  • Non esito a preoccuparmi e ad andare a farmi visitare in caso di grandi e inspiegati dolori: un sintomo è sempre un appello del mio corpo, il quale mi segnala che qualcosa non va.

  • Presto attenzione al mio ritmo vitale e al mio generale benessere. Identifico i comportamenti e/o le abitudini che hanno effetti nocivi sulla mia salute e valuto quali siano quelli su cui posso intervenire (alimentazione, sonno, stress, fatica, attività fisica, tabacco, alcool, choc emotivi, perdita o assunzione di peso…).

  • Non esito a ricorrere alle medicine alternative: la dietetica, la naturopatia, l’omeopatia, l’osteopatia, la fitoterapia, la medicina cinese, l’agopuntura, il massaggio, la psicoterapia… Cerco l’accompagnamento che mi si addice (ogni situazione ormonale è differente).

  • Se sono in una situazione che necessita di vere cure mediche e di un monitoraggio ginecologico (endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico…), consulto un medico o un’ostetrica esperti del ciclo femminile. Lo scopo è trovare uno specialista che privilegi al massimo le soluzioni naturali rispettose del ciclo prima di utilizzare gli ormoni sintetici. Sono rari, ma sempre più personale medico e paramedico si forma alla fisiologia del ciclo e alla restaurazione della fertilità.

Tesori femminili
Tesori femminili
Cécile de Williencourt
Un nuovo sguardo sul corpo della donna dalla pubertà alla menopausa.Un itinerario appassionante (e non solo per donne!) per capire come funziona il corpo femminile, con tante informazioni pratiche per svilupparne tutte le potenzialità. Tesori femminili affianca conoscenze scientifiche e consigli pratici per aiutare ogni donna ad appropriarsi del proprio corpo e a vivere in pienezza la propria femminilità, quali che siano le “stagioni” del suo ciclo e della sua vita.Vengono descritti, in modo semplice e illustrato e dalla pubertà alla menopausa, tutti i meccanismi specifici del corpo femminile: il ciclo, la fertilità, la sessualità, la gravidanza, il parto.L’autrice Cécile de Williencourt propone numerosi consigli per vivere naturalmente e de-medicalizzare il rapporto con il proprio corpo.Una lettura indispensabile per le donne (e non solo!) di ogni età: per le ragazze adolescenti alla scoperta del loro corpo e della sessualità, per le donne in età fertile e per quelle che si avvicinano alla menopausa.Un itinerario appassionante per capire come funziona il corpo femminile, con tante informazioni pratiche per svilupparne tutte le potenzialità. Un libro non finisce con l’ultima pagina!Questo titolo si arricchisce di contenuti “extra” digitali. Per consultarli è sufficiente utilizzare il QR code in quarta di copertina. Conosci l’autore Cécile de Williencourt si è specializzata nel ciclo femminile dopo i suoi studi da ostetrica. Ama trasmettere alle ragazze, alle donne e alle coppie i tesori del corpo femminile.