Vissuto
Il periodo delle mestruazioni è comparabile all’inverno, stagione del ripiego nell’interiorità. Ogni mese, la donna è soggetta a questa emorragia, che vive nel segreto. Nella coppia, l’attesa delle mestruazioni può essere segnata da un clima di ansietà, di paura o al contrario di speranza che una nuova vita cominci. È dunque un periodo intimamente legato al concreto e al reale.
Durante questa fase, la donna vive al contempo un lutto e una nascita. Lutto perché un ciclo termina e, nella maggior parte dei cicli, l’ovulo non è stato fecondato da alcuno spermatozoo. Ciò può essere difficile da accettare. Ogni volta il corpo si dà tanto da fare per preparare la culla di una nuova vita, ed ecco che tutto si butta via, pare quasi uno spreco. Al contempo, però, già nel mezzo dell’inverno l’utero si prepara ad accogliere ancora una volta la vita: esso attende la cellula-uovo fecondata dallo spermatozoo.
Per vivere questo lutto e questa nascita, la donna si ritira; può aver bisogno di riposo. Ella deve tornare alle proprie fonti, prendersi cura di sé stessa, accettare di mollare la presa e di lasciar fare ad altri, sentire di non essere indispensabile, con le proprie azioni, sulla faccia della terra: il posto in cui è indispensabile, invece, è questa connessione con sé stessa e con quel che profondamente la porta.
D’inverno, la natura sembra profondamente addormentata; eppure, sottoterra, l’attività è al culmine perché è il tempo della germinazione. A immagine della natura, la donna è invitata a riposare per riflettere su quel che è accaduto, da una parte, e d’altra parte per prepararsi alla stagione successiva. In questa stagione del ciclo è opportuno ritrovarsi faccia a faccia con sé stessi e sondarsi: «Che cosa ho compreso? Che cosa è accaduto in quest’ultimo mese? Che cosa devo comprendere?». Questa fase del ciclo le domanda di mollare la presa sul piano del corpo, del cuore e della testa. Durante questo periodo la donna ha facoltà intuitive alquanto acuite: durante l’inverno, quindi, la donna può ricentrarsi sull’essenziale.
D’inverno la donna deve anche tener conto della propria vulnerabilità. In latino vulnerabilis significa “che può essere ferito”, “suscettibile di essere colpito, ferito, da un punto di vista morale o fisico”. È il carattere di quel che è fragile, precario. La nostra società ci incita a pensare che la vulnerabilità sia un difetto, una debolezza; essa in sé, tuttavia, non è né buona né cattiva: la vulnerabilità è al cuore delle emozioni e dei sentimenti. Sentire significa essere vulnerabili. Questa apertura emozionale induce un’assunzione di rischio, cosa che suppone una certa forza.
Durante le mestruazioni, non è semplice prendersi del tempo per sé. Se però se ne avverte il bisogno e si riesce ad adattare un poco le proprie giornate, il resto del ciclo ne risulterà migliorato: l’energia e la forza delle stagioni seguenti potranno sgorgare con maggiore vigore.
Nota bene: per alcune donne, l’intero periodo delle mestruazioni è faticoso; per altre, il recupero energetico può arrivare rapidissimamente, già fin dal secondo o dal terzo giorno.