Il funzionamento del corpo dell’uomo e della donna, la vita sessuale, il parto, la menopausa… che c’è di più naturale? Fin dalla notte dei tempi e per centinaia di millenni, queste differenti tappe sono state attraversate da generazioni e generazioni… L’avvento del pensiero scientifico ha permesso di saggiare meglio i meccanismi biologici coinvolti in questi differenti processi e di diminuire i rischi legati alla maternità, cosa che evidentemente costituisce un progresso capitale. Abbiamo anche la fortuna di poter vivere in modo più cosciente e sereno le diverse tappe della nostra vita, sui piani biologico, personale e coniugale.
Al contempo, e per numerose ragioni, ai nostri giorni è diventato difficile abitare pienamente il nostro corpo di donna. Gli esempi della contraccezione e della iper-medicalizzazione del parto lo mostrano bene. La donna può, in un certo modo, essere espropriata del corpo fino al punto da dimenticare che… il suo corpo è concepito estremamente bene!
Il ciclo femminile comporta delle ricchezze insospettate. Mettendosene in ascolto, la donna si connette al proprio corpo e dispiega la propria fecondità su più livelli. Accogliere gli eventi del ciclo prepara la donna a vivere la gravidanza e il parto, esperienze quasi spirituali che implicano un lasciarsi andare e un’apertura. La menopausa, passaggio della vita, conduce la donna a un’altra fecondità.
Durante tutte queste tappe, la donna ha la capacità di essere “attrice” del proprio corpo: ella può appropriarsi del suo ciclo, giocare il ruolo principale nel proprio parto, vivere serenamente il passaggio della menopausa.
La donna può “riappropriarsi” del suo corpo? Sì, questa è una certezza. Se lo vuole, degli specialisti potranno aiutarla in questo compito, agendo non come persone che esercitano su di lei un’autorità, ma come dei veri accompagnatori.
Cambiare il proprio sguardo sul corpo femminile è un cammino, e di quelli lunghi. Ma quanto è bello vedere la sua bellezza, le sue ricchezze e la sua saggezza in ogni tappa della vita!
Ciò passa da una presa di coscienza e mediante degli atti: se il rispetto del corpo è il fondamento dell’ecologia integrale, come possiamo continuare a inquinare il nostro corpo (e il nostro ambiente) a colpi di ormoni sintetici? Come possiamo, in certi momenti della nostra vita di donne, accettare gesti medici tanto invasivi?
Cambiare il proprio sguardo sul corpo femminile è certamente affare di donne, ma anche di uomini. La femminilità si rivela nella mascolinità, la maternità si realizza mediante e attraverso la paternità. Un uomo che impara a meravigliarsi della natura ciclica della sua donna la aiuterà a vivere con gioia i cambiamenti del suo corpo, e a dispiegarne in ogni tappa la specifica fecondità.
Nelle nostre società affascinate dai progressi tecnici, la riflessione sul corpo è spesso distorta: la tentazione del transumanesimo s’instilla in molteplici àmbiti e punta a migliorare sempre più le “prestazioni” del corpo. Scoprire e valorizzare le potenzialità e la sapienza naturali del corpo femminile non è una scuola che ce ne premunisce? Comprendere sempre più finemente i meccanismi del nostro corpo, per accoglierlo pienamente con i suoi limiti e le sue forze, è indubbiamente il modo più saggio di trarre profitto dalle acquisizioni della scienza moderna.