Sulla Terra ci sono ovunque animali che muoiono ogni minuto. Questi cadaveri devono essere distrutti o sepolti, quindi ci sono alcuni animali che si sono assunti questo compito. Alcuni esseri umani seppelliscono i morti e altri li bruciano. Noi per fare ciò usiamo le mani. Gli animali non hanno le mani, eppure si tratta di un compito che deve essere necessariamente portato a termine. Esaminiamo quindi come questi animali svolgono questo incarico che si sono assunti. C’è un uccello molto, molto grande120, più grande dell’aquila, che ha un lungo collo. Questo collo è completamente nudo. Alla base del collo c’è un bel collare di piume bianche e soffici. I teorici dicono che questi uccelli hanno sviluppato un collo lungo perché devono infilare la testa in profondità nelle viscere degli animali morti per poterle strappare. È molto curioso che gli uomini che imbalsamano i cadaveri tolgano prima le interiora. Questi uccelli fanno proprio questo. Dopo aver fatto il lavoro, ci sono altri animali che vengono a mangiare la carne. Possiamo sempre individuare un animale morto perché vediamo questi uccelli che si librano nel cielo, in alto sopra il corpo. Nonostante ciò che dicono i teorici, possiamo chiederci: “Questo uccello è molto forte. Può sollevare una mucca morta e trasportarla da un luogo all’altro. Ha un becco così enorme che con un solo colpo può tagliare la pelle di un animale morto da una parte all’altra. Perché non mangia qualcosa di diverso da questa roba marcia?” Certamente questo lavoro non viene fatto da questo uccello per il proprio piacere. Dopo tutto, è un uccello forte, un combattente feroce!
Non si considera generalmente che i diversi esseri viventi non vivono per sé stessi, ma per un compito così enorme che, anche se fossero dotati di coscienza, non sarebbero in grado di afferrarlo. Se potessimo comunicare con un corallo potremmo chiedere: “Qual è il tuo più grande desiderio nella vita?” Probabilmente risponderebbe: “Vorrei avere acque calme e calde e pace in cui vivere. Vorrei moltiplicarmi. Vorrei che la mia famiglia crescesse.” A questi coralli piace vivere bene, piace avere i lussi della vita. Amano i servitori, altri esseri che per simbiosi preparano il loro cibo. Se chiedessimo loro: “Siete soddisfatti?” Risponderebbero: “Oh, sono perfettamente soddisfatto! La mia famiglia è sempre unita. Abbiamo cibo in abbondanza e un ambiente bellissimo. Siamo assolutamente felici.” Potremmo chiedere: “Non sospettate nemmeno di avere il grande compito di rendere l’acqua priva di veleni e che per sostenere il mondo intero state costruendo dei continenti?” Il corallo ci guarderebbe a bocca aperta e si addormenterebbe. Non sarebbe in grado di capire cosa stiamo dicendo.
Potremmo dire ai crostacei: “Che grande sacrificio state facendo! Bevete questa enorme quantità d’acqua e cadete morti sul fondo dell’oceano!” Loro risponderebbero: “Non parlare di noi come di grandi eroi! A noi piace bere. È il nostro piacere.” Così vediamo che ogni essere vivente ha una funzione di cui è consapevole e che lo soddisfa. È necessario che le condizioni di vita richieste da ogni tipo di essere vivente siano soddisfatte affinché possa svolgere l’immenso compito di cui è inconsapevole. È quando ogni essere vivente è al culmine del suo piacere, al culmine della sua soddisfazione, quando tutte le sue ambizioni nella vita sono state raggiunte, che svolge il suo compito cosmico.
Abbiamo l’impressione che gli animali vivano a spese dell’ambiente. Così si dice di solito. È vero. Questi animali creano la Terra. Da questo punto di vista, ogni animale che vive a spese dell’ambiente ha un altro compito più grande. È uno degli agenti attivi della creazione. Pertanto, la vita è energia, un’energia necessaria per il mantenimento della natura e del mondo. L’idea che l’acqua sia destinata ai pesci perché ci vivono, e che la terra sia destinata agli animali perché gli animali la abitano, che il loro compito più grande sia quello di trovare il cibo per il mantenimento della loro specie e che, per farlo, devono adattarsi al loro ambiente è solo un piccolo dettaglio, parte di un quadro più ampio.
È evidente che il lavoro semplice è il mezzo di tutti gli esseri viventi per svolgere il loro compito, ma non è il compito stesso o il fine. Se la vita viene considerata in sé, come separata dal compito cosmico, appare diversa da quando viene considerata come parte dell’universo, come parte del tutto. Non sarebbe interessante studiare di nuovo la biologia, sia le forme animali che quelle vegetali, per cercare di interpretare ciascuna di esse in base al suo compito di mantenere in vita il resto della vita?
Se tutte queste forme di vita hanno un’altra funzione oltre a quella di nutrirsi e riprodursi, una funzione che porta al mantenimento dell’equilibrio del mondo, allora potremmo chiederci: “L’uomo ha una funzione cosmica in questo mondo? L’uomo è l’essere più intelligente e tra tutte le forme di vita è quello meglio dotato. Il suo compito dovrebbe essere solo quello di camminare su e giù per la Terra senza fare nulla?” Esaminando la vita umana nel passato e nel presente, non si può certo dire che il compito dell’uomo sulla Terra sia solo quello di camminare su e giù e godersela. Povero uomo! Deve lottare così tanto nel mondo! L’uomo lavora così duramente solo perché deve nutrirsi e provvedere alla sua famiglia? Il suo unico compito è il mantenimento della sua famiglia e della sua razza? Nemmeno i crostacei lavorano solo per questo!
Se ci limitiamo a studiare le forme di vita dal punto di vista della loro complessità o della costruzione dei loro corpi, non possiamo capire nulla della vita. Ogni forma di vita ha il suo compito cosmico. Ognuna è legata al compito dell’altra. L’obiettivo comune è la manutenzione della Terra, la manutenzione del nostro mondo.