capitolo 61

Evoluzione della vita

L

a funzione cosmica107 si riferisce a ciò che riguarda la costruzione del nostro mondo. Anche l’uomo ha un compito cosmico. Quando parliamo di esseri viventi dobbiamo guardare le cose dal punto di vista della geologia, e non solo della biologia. Dobbiamo quindi considerare questa energia della vita in relazione alla costruzione della Terra, del nostro pianeta. Quando studiamo la vita dal punto di vista geologico vediamo che ogni forma di vita ha una funzione più elevata di quella generalmente considerata in biologia; una funzione più elevata di quella di occuparsi della propria vita o della vita della propria specie. Questo compito superiore assunto da ogni essere vivente è il suo compito cosmico.

Questo modo di vedere le cose getta una nuova luce sull’evoluzione e ci dà un orientamento diverso.

La teoria dell’evoluzione biologica108 è costruita semplicemente sull’osservazione degli esseri viventi. All’inizio queste forme viventi erano solo esseri semplici. Con il passare del tempo gli animali sono diventati sempre più complessi nella loro organizzazione fino ad arrivare alla relativa perfezione di oggi. Molti fatti che dimostrano questa teoria possono essere trovati negli studi sulla Terra. Le condizioni di vita sono diventate più complesse e così anche l’organizzazione degli animali nelle diverse epoche è diventata più complessa. L’adattamento all’ambiente è quindi controllato da due grandi spinte: la conservazione dell’individuo e la conservazione della specie.


Perché allora dovrebbero esistere esseri unicellulari che non hanno subìto alcuna evoluzione? Perché sono rimasti esseri unicellulari? Dopo tutto, c’è una grande differenza tra gli esseri unicellulari che si sono evoluti per primi e gli altri esseri che sono arrivati molto più tardi e si sono evoluti con tanta rapidità!


Il fatto fondamentale da cui dipende tutta la vita nell’acqua (così come sulla terraferma) è che i diversi elementi devono essere separati dagli altri. Se non fosse così, si tornerebbe a condizioni caotiche.


Senza aria, la vita sulla Terra non sarebbe possibile, perché gli esseri viventi non potrebbero respirare. L’acqua deve essere separata dalla terra. Se le due cose si confondessero, avremmo fango al posto dell’acqua. Quindi, fin dalla creazione della Terra, gli esseri viventi hanno avuto bisogno di aria e acqua da mantenere separate e pure. L’acqua porta il carbonato di calcio dalla terraferma al mare. Questi sali sono velenosi, dunque è necessario un agente che purifichi l’acqua. La funzione di questi esseri unicellulari è quindi quella di eliminare il veleno dall’acqua. Non vivono solo per il gusto di vivere. Studiando la storia della Terra vediamo che la loro funzione è quella di costruirsi una specie di guscio con questi sali, eliminandoli così dall’acqua in cui sono stati disciolti. A quell’epoca c’era la Terra, da cui il carbonato di calcio veniva trascinato nelle acque. Esistevano anche animali unicellulari in grado di eliminare i sali di carbonato di calcio. Questo fu l’inizio della creazione costruttiva.

In geologia esiste un’era109 in cui l’unica forma vivente era il protozoo. Seguì un lungo periodo di evoluzione. Nella prima parte della seconda era si è evoluto un nuovo tipo di animale. I geologi chiamano queste creature trilobiti110. Erano animali molto complicati, con tre lobi, occhi e zampe molto grandi. Non essendoci altre forme di vita animale, questa creatura divenne il re di tutta l’acqua.


Iniziò un nuovo periodo111, una nuova era. Dall’acqua uscì più terra, quindi più carbonato di calcio. I protozoi non potevano più svolgere il loro compito. Sembra che l’intellighenzia dell’epoca si sia riunita in un comitato per decidere cosa fare. Osservarono i trilobiti e dissero loro: “Non sapete fare il vostro lavoro. Ci mettete troppo tempo a mettere in azione i vostri grandi occhi. Qui non abbiamo bisogno di intelligenza o complessità organizzativa, ma solo di persone che lavorano sodo. Voi vi limitate a camminare su e giù e non lavorate davvero. Cercheremo l’aiuto di qualche altra forma di vita!” Era essenziale che le acque del mare rimanessero pure. Non era necessario che i trilobiti continuassero a regnare sovrani o che si evolvessero e diventassero ancora più complessi. Ciò che era necessario era il mantenimento del primo livello della creazione, il mantenimento della purezza dell’acqua e il contenimento del caos che incombeva. Sembra quindi che in quella grande riunione di comitato l’intellighenzia abbia detto: “Bene, valutiamo tutti coloro che sono adatti al lavoro e selezioniamo i migliori.”

Ne scaturì un risultato curioso. Invece di più forme di vita complesse, il periodo successivo ne ha viste di meno. Molti gruppi diversi di questi esseri si sono evoluti perché evidentemente c’era più carbonato di calcio da eliminare. Si sono evoluti esseri meravigliosi chiamati crinoidi. Pur essendo animali, erano le palme del mare, con lunghe code e grandi foglie. Queste creature avevano escrescenze simili a fiori e frutti che, quando i crinoidi morivano, cadevano sul fondo dell’oceano. Questi depositi sono tra le forme più belle della creazione. I trilobiti cominciarono così a perdere il loro potere e a diminuire di numero. Poi comparvero i molluschi. Caratterizzati da queste grandi quantità di forme di vita animale emergenti, fu in quest’epoca che per la prima volta fecero la loro comparsa i coralli. Questo è stato chiamato periodo siluriano112. Invece dell’evoluzione si verificò un regresso, poiché questi animali erano più adatti ad assorbire rapidamente il carbonato di calcio. Si verificò quindi un immenso aumento del numero di questi esseri, che gareggiavano tra loro per vedere chi riusciva ad assorbire più carbonato di calcio.

Se consideriamo le cose dal punto di vista dell’evoluzione o della complessità della costruzione, scopriamo che gradualmente i trilobiti, così complessi nella loro costruzione e così ben formati, sono scomparsi del tutto. Anche le forme più complesse dei crinoidi, gli alberi dell’oceano, sono scomparse. Queste specie si sono estinte. Sono rimasti solo i coralli, forme di vita molto semplici che potevano moltiplicarsi facilmente. Il comitato che aveva chiamato tutte le forme di vita a mostrare le loro capacità scelse i coralli per ricostruire le rocce e le terre emerse dal mare, che si stavano lentamente distruggendo. Questo lavoro era molto importante, quindi i coralli che riuscivano a farlo erano di primaria importanza. I molluschi sono rimasti, ma sono di secondaria importanza. Solo i protozoi sono rimasti fin dai tempi più remoti. Erano semplici ma svolgevano il loro compito in modo efficiente ed erano utili. Tutti gli altri sono stati eliminati. Quindi la sopravvivenza di una specie corrisponde, da questo punto di vista, alla continuazione della sua utilità per il mantenimento dell’equilibrio tellurico. Se una specie è molto utile, anche se molto semplice, essa rimane. Non si evolve, ma non scompare.

Passiamo ora al periodo successivo, quello del Devoniano113. I coralli, con la loro rapida moltiplicazione e distribuzione, crearono alcuni problemi. Avendo scelto il luogo migliore, vi rimasero sempre fissi e non si mossero. Questi coralli avevano bisogno di carbonato di calcio per continuare a vivere, ma non potevano muoversi per ottenerlo. Come si poteva portare il carbonato di calcio ai coralli?


L’acqua del mare è in continuo movimento. Il sole e la luna collaborano per mantenere questo accordo e quindi l’acqua si muove in una grande massa. Fin dall’inizio della loro esistenza i coralli hanno avuto bisogno di un aiuto maggiore di quello offerto dal sole e dalla luna per farsi portare il carbonato di calcio. Per mantenere il carbonato di calcio uniformemente distribuito nell’oceano l’acqua doveva essere continuamente agitata. Come si può mescolare continuamente l’acqua del mare? Lo zucchero o il sale possono essere sciolti in un bicchiere d’acqua mescolando con un cucchiaio, altrimenti rimarrebbero in un punto non disciolti. Poiché era essenziale mantenere l’equilibrio della natura, fu convocata un’altra riunione del comitato. Se i coralli si estinguessero, il carbonato di calcio avvelenerebbe l’acqua. Affinché i coralli possano continuare il loro lavoro, il carbonato di calcio deve essere portato a loro. Nacque quindi la necessità di altri esseri che aiutassero i coralli.

Immediatamente si presentò una forma di vita, un animale pronto a svolgere il compito di agitare l’acqua. Questa creatura sembrava un guerriero del medioevo. Aveva braccia forti e disse: “Con queste mie due forti braccia porterò il carbonato di calcio ai piccoli coralli.” Era coperto da un grande scudo e si dimostrò molto pesante e inflessibile. Dopo averlo provato per un po’, la commissione disse: “Sarai anche forte, sarai anche armato, ma sei troppo pesante per servire al nostro scopo.” Così questa specie ebbe vita breve. Scomparve e non se ne trovò più traccia114.


Poi si presentò un’altra specie di animale, ma la sua prima preoccupazione era quella di difendersi. Per questo aveva una specie di conchiglia sulla parte superiore, e si muoveva molto rapidamente perché le braccia erano molto libere. All’inizio questo arrivo sembrava più adatto allo scopo rispetto al primo tipo, ma in seguito si scoprì che non era così perché era necessaria una grande forza muscolare per compiere il movimento laterale necessario a mantenere l’acqua sempre in movimento.


Fu quindi trovato e scelto un essere agile che non avesse bisogno di un rivestimento rigido: i pesci. Furono ritenuti buoni e rimasero. Ci fu quindi un’immensa moltiplicazione di pesci, di tutte le varietà, di tutte le forme, ma con la stessa struttura e lo stesso movimento muscolare. Agitavano l’acqua in continuazione mentre si muovevano. Invece di essere pesanti e corazzati, erano leggeri e quasi trasparenti. Il comitato disse: “È proprio quello che stavamo cercando! Ora dobbiamo fare qualcosa per mantenere questi esseri in continuo movimento.” Così ogni pesce, temendo di essere divorato da un pesce più grande, per salvarsi doveva muoversi continuamente.


I poveri pesciolini tennero una riunione di protesta. Dissero: “È questo il modo di proteggerci? Abbiamo promesso di servirvi e voi ci togliete tutti i mezzi di difesa! Come possiamo difenderci? Non abbiamo una grotta in cui nasconderci. Non abbiamo armi. Non possiamo costruire case come i crostacei. Saremo distrutti dai pesci più grandi! È questo il modo di trattare noi, i vostri servi che vi obbediscono e vi aiutano?”


Così il comitato disse: “Ora, cosa facciamo? La cosa più importante è l’acqua. Deve essere mantenuta pura e sempre in costante movimento. Quindi la cosa migliore sarebbe dare ai pesci il potere di moltiplicarsi in numero enorme. Invece di produrre uno o due figli, i pesci dovranno avere dieci milioni di figli, in modo che anche se alcuni dei pesciolini verranno distrutti rimarranno comunque molti lavoratori.”


Così i pesci cominciarono a scappare l’uno dall’altro. Ognuno di loro, nel tentativo di non essere mangiato e di procurarsi il cibo, continuava a giocare nell’acqua, a roteare senza sosta, mantenendo così l’acqua in costante movimento. Così i maestosi coralli, saldamente fissati al loro posto, venivano serviti, mentre i pesci correvano all’impazzata portando il carbonato di calcio ai coralli per essere divorato.


In alcune parti del mondo, gli esseri umani esprimono spesso la loro felicità dicendo: “Siamo liberi e felici come i pesci.” Certamente i pesci sono liberi. Possono andare dove vogliono, in alto, in basso o di lato. Tuttavia, se li esaminiamo con attenzione, vediamo che si distribuiscono nell’acqua in modo meraviglioso. Alcuni pesci amano vivere vicino alle coste. Alcuni vivono vicino alla superficie dell’acqua, altri a metà strada. Altri ancora amano abitare negli oscuri recessi del fondo del mare. Fanno quello che possono per difendersi. Si raggruppano, un esercito di pesci che si muovono in banchi, e si moltiplicano in gran numero. I pesci sono liberi, ma sono tantissimi. Se tutti i milioni di uova si sviluppassero e tutti i pesci piccoli diventassero pesci grandi, non ci sarebbe più acqua nel mare. Per eliminare questo pericolo in alcune parti del mondo esistono esseri che distruggono i pesciolini in gran numero. Dai freddi poli arrivano enormi mostri, le balene. Queste risucchiano semplicemente nella loro bocca milioni di pesciolini. Non mangiano i pesci più grandi, ma solo quelli piccoli.


Lo studio della vita nell’oceano e dell’equilibrio che si mantiene costantemente in ogni sfera, animata e inanimata, è meraviglioso. Possiamo dire che il problema dell’acqua è stato risolto: l’equilibrio è stato mantenuto. Né i coralli né i pesci si evolvono ulteriormente. Rimangono così come sono perché ognuno di loro svolge il proprio compito. Finché l’equilibrio viene mantenuto, le condizioni delle cose rimangono invariate. Ci vuole una grande rivoluzione per portare un cambiamento nelle condizioni di vita.

Entriamo quindi nel periodo carbonifero115. È in questo periodo che la vita vegetale e animale è apparsa sulla Terra. Da questo momento le cose sono rimaste invariate. L’enorme sviluppo della vita vegetale sulla terraferma che si verificò fu molto significativo. Potremmo paragonare l’importanza delle piante sulla Terra a quella dei coralli nell’acqua. Sono simili non solo perché rimangono fissi nel luogo in cui sono piantati, ma anche per il loro compito: la purificazione dell’aria. L’aria che tutti noi respiriamo e che ci permette di continuare a vivere è pura grazie al lavoro svolto dalle piante.


Sulla Terra le cose non sono come nel mare. Le condizioni sono diverse. Le piante non si accumulano in gran numero come i coralli. Ognuna è individuale. Ciononostante coprono l’intera superficie terrestre e assumono un colore in relazione al loro compito. Curiosamente, le piante raccolgono dall’ambiente e costruiscono grandi masse di carbonio. Conosciamo queste masse come carbone, una forma pura di carbonio. Un altro incredibile compito delle piante è quello di accumulare ferro. Creando questi grandi depositi di carbonio e ferro sulla Terra esse purificano l’aria.


È certo che ogni singola forma di vita ha le proprie caratteristiche, il proprio impulso alla conservazione della specie e dell’individuo. Eppure tutti questi vari compiti – quello dei coralli di ricostruire le masse terrestri, quello delle piante di eliminare l’anidride carbonica per purificare l’aria e di accumulare il carbonio e il ferro da depositare nella Terra, quello dei pesci di smuovere l’acqua del mare per servire il carbonato di calcio ai coralli – non sono svolti da queste creature per sé stesse. Queste funzioni non appartengono alla loro vita. Esse svolgono questi compiti con uno scopo più grande, per un gruppo più grande del loro. Insieme formano la natura. Rappresentano la creazione.


L’evoluzione ha avuto luogo nell’acqua fino al raggiungimento dell’equilibrio. Sulla terraferma iniziò un’altra evoluzione: cominciò la vita animale. Che meraviglia la creazione! Prima che la vita animale iniziasse sulla Terra c’erano già piante in gran numero per mantenere l’aria pura. Vediamo quindi un progresso logico. Lo studio dell’evoluzione acquista significato solo quando si guarda all’insieme. Solo considerando il tutto possiamo vedere nell’evoluzione di tutte le forme di vita la loro funzione cosmica. I coralli costruiscono i continenti. Questo è il loro lavoro cosmico. La Terra consegna ferro che è stato messo lì dal lavoro cosmico delle piante viventi. La Terra è piena di depositi di carbone che sono il risultato del lavoro cosmico svolto dalle piante, le quali hanno tolto il veleno dall’aria e lo hanno seppellito nel terreno, dove è diventato carbone.


Così ogni essere, per la maggior parte della sua vita produttiva, vive solo per svolgere il lavoro cosmico della Terra. Nessun essere viene posto sulla Terra solo per godere delle condizioni e dei frutti che questa offre. L’evoluzione non può essere spiegata se consideriamo il lavoro di ogni forma di vita come fatto egoisticamente per i propri fini. Ciò che interessa è osservare e capire che ognuna di esse, la più piccola come la più grande, la più semplice come la più complessa, ha una funzione significativa, un compito cosmico, che aiuta a preservare l’equilibrio dell’insieme.

Lezioni dall'India 1939
Lezioni dall'India 1939
Maria Montessori
Lo sviluppo creativo del bambino. 75 lezioni in italiano tenute da Maria Montessori durante il primo Corso Montessori Internazionale nel 1939 a Madras, che spaziano dalla psicologia all’uso dei materiali.