capitolo 58

Il bambino e Dio

I

n che modo possiamo offrire al bambino una base fissa per la religione come abbiamo per la matematica? Come possiamo dare al bambino l’idea reale della religione in modo che non si scontri con le altre religioni? Come dare al bambino l’idea astratta di Dio? Come conciliare l’idea della bontà di Dio con tutto il dolore e la miseria del mondo, sia tra gli esseri umani che tra gli animali? L’uomo è una creatura di Dio o una creatura del diavolo? È nato nel mondo solo per uccidere gli altri? Se ci addentriamo in questo tipo di astrazione basata sulle persuasioni degli altri, senza concretizzare, non potremo mai essere d’accordo sui fatti.


Possiamo materializzare la religione e Dio così come possiamo materializzare le formule matematiche. Dio ha messo nelle mani dell’uomo poteri enormi affinché nell’arco della vita di un essere umano si possa realizzare una grande quantità di lavoro.


Quando ero molto giovane mi è stato detto, come si dice ai bambini piccoli, che Dio era ovunque. Anche se non potevo vederlo mi avrebbe sempre protetto. Era sempre al lavoro e sapeva tutto ciò che accadeva intorno a me. Quando avevo l’età per ragionare non ci credevo e ho iniziato a studiarlo secondo criteri scientifici. Si dice che lo studio scientifico distruggerà la religione, perché ciò che la religione dice è scientificamente falso. Tuttavia, quando ho capito la religione per la prima volta ne ho compreso la verità.


Nulla in questo mondo è sprecato. Alla fine tutto se ne va perché deve andare. Quando facciamo ciò che pensiamo di voler fare non è altro che agire secondo la volontà di Dio. Questo suona molto vago. Si dice che Dio non ha mani, occhi, bocca e organi, eppure fa tutto. Se non ha mezzi con cui lavorare, deve avere qualcuno che lavora per lui. Ho quindi supposto che Dio abbia molte macchine che lavorano per lui, di tre tipi: alcune sono inanimate, altre sono animate e altre ancora sono intelligenti. Le macchine inanimate sono le proprietà della natura: l’acqua, i minerali e così via. Alle macchine animate, Egli ha dato alcuni istinti. L’istinto del corvo, per esempio, lo porta a svolgere il compito speciale della sua vita. I corvi sono voraci mangiatori. Più sono voraci, più l’ambiente è pulito! Nello svolgere questo compito il corvo obbedisce alla volontà di Dio, e obbedendo alla volontà di Dio fa qualcosa per il mantenimento dell’universo in cui vive. Ogni essere animato ha il suo compito. Le macchine intelligenti sono gli esseri umani. A noi, Egli ha dato non leggi fisse o istinti chiari, ma la possibilità di fare qualsiasi cosa. A tutte e tre le forme sono state date regole comuni e semplici: nascere, crescere, svolgere il lavoro assegnato, riprodurre esseri simili per lavorare nel mondo e morire. Non una goccia di energia viene sprecata. Dopo la morte tutto viene assorbito dalla terra sotto forma di concime, di carbonio e di altre sostanze chimiche.


Dio è la bontà personificata e glorificata. A ogni essere vivente ha dato una libertà perfetta, le stesse possibilità di vita. Quando le uova di un pesce vengono deposte hanno tutte lo stesso potenziale. Quando si schiudono hanno tutti la libertà delle acque. Se vivono o meno dipende molto da loro stessi. Dio ha dato a ogni essere vivente l’istinto di autoconservazione e autoprotezione, perciò ha preso tutte le precauzioni possibili per difendere quella vita. Se la vita viene persa, la colpa è di quell’individuo o di coloro che si sono presi cura di quell’essere. Egli ha fatto sì che alcuni esseri, quando si riproducono, provino amore materno. Gli uccelli e i mammiferi amano e proteggono i loro piccoli. Il pesce, invece, che depone milioni di uova e le lascia galleggiare nelle acque, non prova amore per i suoi piccoli. Perché? Perché il pesce non ha bisogno di amore. Se ognuna delle uova si schiudesse e vivesse per diventare un pesce non ci sarebbe acqua ma solo pesci. Quindi, dei milioni di uova che vengono deposte solo alcune diventano pesci, le altre muoiono. Nel caso degli uccelli, quasi tutti vivono, perché il genitore si prende cura di loro.


Se studiamo la vita vediamo che ci sono cose che fanno male. Una volta, dopo un forte terremoto in Italia, un uomo rimase bloccato a terra con il braccio incastrato sotto le macerie. Non riuscì a liberarsi, ma alla fine fu salvato. Quando venne a trovarci e ci raccontò la sua esperienza, l’orrore e il dolore che aveva sofferto, io, che allora ero una bambina di dieci anni, sentii che se solo fossi stata lì avrei potuto sollevare la pietra e aiutarlo a uscire. All’improvviso sentii un odore di bruciato. Era la sua stessa mano. Era così paralizzata che non sentiva più nulla. Questo mi fece una grande impressione. Una volta una madre, vedendo un bambino che soffriva, disse: “Come può Dio essere buono? Guardate questo bambino! Come soffre questa povera creatura!” Ogni volta che c’è un pericolo, l’istinto di autoprotezione del bambino agisce come un campanello d’allarme che lo avverte della minaccia alla sua esistenza. Se non proviamo dolore non possiamo proteggerci.


Ad ogni essere vivente, anche alle piccole creature, viene data una difesa. Questa protezione non viene data solo in campo fisico, ma anche in campo morale attraverso la paura. Se non fosse per la paura, quanti di noi sarebbero qui? Se vedessimo un’auto che ci viene incontro sulla strada e la nostra paura istintiva non ci facesse allontanare molti di noi sarebbero morti. Se non scappassimo o non ci nascondessimo dal pericolo le possibilità di vivere sarebbero molto remote. Persino la caratteristica considerata una debolezza dell’individuo gli è stata data per proteggere la sua vita, in modo che la specie abbia una possibilità di sopravvivenza.


Mi ci è voluta una vita intera per capire perché alcuni animali uccidono altri animali. Perché la morte dovrebbe essere la regola tra gli esseri animati? Ogni creatura ha una ragione per la sua esistenza, un compito da svolgere nella vita. È difficile capire quale sia questo compito. Se un pesce deponesse 60 milioni di uova e tutte le uova si schiudessero in pesci adulti, in tre anni non resterebbe una goccia d’acqua negli oceani. Quindi ci deve essere un controllo. La fame, che è la forza motrice delle altre creature dell’oceano, fa sì che le uova vengano divorate. Mangiando le uova, queste creature svolgono la loro parte di lavoro nel mondo. Ogni essere, lavorando egoisticamente per il proprio tornaconto, agisce come un controllo per gli altri. Questo controllo è il suo compito.

In Olanda una volta hanno chiuso lo Zuiderzee93 perché volevano proteggere il territorio. Chiudendo il mare, tutti i pesci d’acqua salata morirono. Le zanzare arrivarono in numero tale che dovettero chiamare i vigili del fuoco per distruggerle. Il fastidio delle zanzare era così grande perché non c’era alcun controllo sui milioni di uova che queste deponevano. Si moltiplicavano in gran numero. I pesci che avrebbero dovuto uccidere le uova di zanzara erano tutti morti perché l’acqua del mare era stata chiusa.

In Australia non c’erano conigli. Qualcuno che andò in Australia portò con sé due piccoli animali domestici e li lasciò lì. Si moltiplicarono in modo così incredibile che il governo australiano dovette emanare leggi speciali, chiamare l’esercito e gli agricoltori che uccisero circa 15-20 mila conigli al giorno per controllare l’infestazione! Poiché in Australia non c’erano animali selvatici né carnivori che potessero controllarne il numero crescente, i conigli continuarono a moltiplicarsi fino a diventare un vero pericolo per tutti gli altri esseri viventi. Scavarono tane in tutto il paese e divorarono tutto ciò che riuscirono a trovare. Il terreno era così pieno di tane che l’acqua vi finiva dentro e tutti i laghi si prosciugavano provocando la carestia. Alla fine gli australiani importarono animali selvatici in grado di mangiare un gran numero di conigli.


Ciò che è vero per il mondo animale è vero anche per il mondo vegetale. I contadini australiani, per proteggere le colture dai canguri, piantarono una specie di recinto spinoso di cactus intorno ai loro campi. Era una pianta dalla crescita così rapida che in dieci anni ne ricoprì un’intera provincia. Il governo dovette elaborare nuove leggi per distruggere queste piante. Erano diventate un’infestazione. Anche se venivano tagliate, le spine attecchivano e si diffondevano molto rapidamente. Alla fine fu chiesto agli zoologi di indagare sulla questione per scoprire quali insetti o animali avrebbero mangiato le piante. Gli zoologi trovarono un insetto messicano in grado di mangiare queste piante, che fu accolto in Australia con sollievo. In cinque anni, l’infestazione era sotto controllo.


Quando studiamo il lavoro svolto da ogni piccolo insetto ci rendiamo conto del meraviglioso compito cosmico che svolge per Dio. Vediamo che, lavorando per i propri fini egoistici, mantiene l’equilibrio nel mondo. Fa la sua parte di lavoro e così dà piacere a Dio.


C’è un altro punto di vista. Chi potrebbe essere un inventore più grande di Dio? Chi potrebbe inventare una bicicletta che quando diventa vecchia lascia due o tre biciclette? Gli animali, che sono le creazioni dell’opera di Dio, quando non possono più lavorare lasciano due o tre piccole repliche di sé stessi per continuare. Si può essere più economisti? Si può inventare una macchina che non produca rifiuti? Tutti gli animali e tutti gli esseri umani sono formati dagli stessi elementi. Quando una creatura muore i microbi iniziano a lavorare e dissolvono il suo corpo negli elementi che lo compongono. Quando questi microbi sono all’opera diciamo che è avvenuta la putrefazione. Viene emesso un odore sgradevole. Dopo che questi microbi hanno svolto il loro compito inizia a lavorare un nuovo tipo di microbo che vive senza ossigeno. Questi microbi azotati raccolgono tutto il marcio lasciato dagli altri microbi e lo separano nei diversi elementi di cui ogni cosa è composta: carbonio, azoto e così via. Così, anche dopo che il lavoro della creatura è finito e dopo che è morta, nulla viene sprecato. L’aria ricava l’ossigeno, la terra il carbonio, ciascuno nella sua forma più pura, dagli elementi che componevano il corpo, fornendo così i mezzi per le altre forme di vita.

È stato calcolato che solo il 3% dell’acqua che rimane in questo fiume94 dopo aver rifornito tutta la vita vegetale sulle rive sfocia in mare. Quindi rimane sempre un po’ d’acqua nel fiume come riserva per la vita vegetale nella stagione estiva. L’acqua non sfocia in mare perché il fiume è controllato dalla forza delle onde che spalano continuamente la sabbia sulla spiaggia, creando così una diga. La forza del fiume durante l’estate non è sufficiente per superare la diga e raggiungere l’oceano. Nella stagione delle piogge l’acqua del fiume è abbondante e raggiunge una forza superiore a quella delle onde, per cui l’acqua attraversa la diga per riversarsi in mare. Questo non accade in estate, perché se tutta l’acqua finisse in mare la vita vegetale intorno al bacino del fiume morirebbe.


Noi, che siamo materialisti, abbiamo certi istinti animali, come l’avidità di potere, di possesso. Quando i nostri istinti animali sono al massimo non siamo più le anime di Dio che siamo fatti per essere. Anche questi esseri umani hanno dei controlli nella loro vita. Anche quando funzioniamo come animali, svolgiamo il compito di mantenere il mondo.

L’Abissinia95 è stata libera per molte migliaia di anni. Era un paese molto potente con un passato glorioso. Nulla sembrava scalfirne l’integrità. Poi cosa è successo? Il popolo non è cambiato con la crescita della sua civiltà. La loro civilizzazione non era sufficiente per la distribuzione della proprietà e l’eliminazione della schiavitù. Avevano oro e altre ricchezze ma non raggiunsero il livello di civiltà che avevano raggiunto gli altri paesi. Sappiamo tutti cosa accadde. Gli italiani decisero di civilizzare l’Abissinia. A causa dell’avidità di un altro paese, tutte le terre dell’Abissinia non utilizzate cominciarono a essere destinate alla coltivazione. La gente cominciò a lavorare in modo organizzato e a produrre molte più macchine e articoli utili. L’Abissinia è ora alla pari con tutti gli altri paesi. Se un gruppo di persone non lavora per propria volontà, altri, più potenti, lo fanno per loro. La base morale del lavoro per gli esseri umani dovrebbe essere quella su cui ci guida la nostra intelligenza. I materialisti non usano chiaramente la loro intelligenza nella costruzione del lavoro morale. Sono guidati dagli istinti animali del possesso e dell’avidità. Distruggono la religione e lavorano contro le forze della costruzione morale. Usano la religione per soddisfare i loro fini egoistici. Nella nostra religione diciamo di avere un solo Dio. Abbiamo un simbolo, la croce. Diciamo le nostre preghiere e abbiamo un modo di salutare. In alcuni altri paesi, come la Germania e la Russia96, dicono di non avere una religione. In Germania hanno la loro organizzazione, il loro gruppo che adorano. I russi hanno creato una nuova forma di culto. La psicologia della religione, tuttavia, è la stessa per tutti.


Troviamo innumerevoli esempi di questo tipo in cui Dio ha trovato i mezzi per mantenere l’equilibrio nell’universo. Quando iniziamo a comprendere il funzionamento di questo universo allora tutto assume un significato. Cominciamo a vedere il come e il perché delle cose. Ogni essere ha un compito preciso da svolgere, una regola da rispettare. L’evoluzione, quindi, avviene solo secondo queste linee prestabilite.

Lezioni dall'India 1939
Lezioni dall'India 1939
Maria Montessori
Lo sviluppo creativo del bambino. 75 lezioni in italiano tenute da Maria Montessori durante il primo Corso Montessori Internazionale nel 1939 a Madras, che spaziano dalla psicologia all’uso dei materiali.