capitolo 54

Offrire l’intero

S

ebbene l’educazione del bambino tra i tre e i sei anni sia importante, è comunque saggio e sicuramente utile avere un’idea di come realizzare l’educazione nelle altre fasi della vita. L’educazione del bambino tra i tre e i sei anni comporta tecniche precise. Nella nostra esperienza con il bambino troviamo una certa lezione per gli adulti, per il nostro orientamento sociale. Dobbiamo quindi avere un’idea di ciò che seguirà nel periodo prossimo, perché l’educazione successiva ha delle radici che penetrano in questo primo momento della vita. È necessario non solo imparare la tecnica dell’insegnamento, ma anche raccogliere alcune idee generali sull’educazione che possono essere utili per pianificare per il bambino i diversi livelli di istruzione.


Nell’istruzione dei bambini piccoli abbiamo considerato tre aspetti principali: uno è l’educazione dei sensi, un altro è la costruzione dell’intelletto attraverso lo studio del linguaggio imparando a leggere e a scrivere, e il terzo è l’apprendimento dell’aritmetica. Dobbiamo considerare queste tre cose come un tutt’uno, unendo così l’educazione dell’intelletto a quella della personalità. Nel corso dello sviluppo, la mente raggiunge uno stadio in cui inizia a penetrare nella conoscenza delle cose esterne. Con lo sviluppo della personalità l’individuo diventa gradualmente più esperto. Insieme allo sviluppo della conoscenza è necessario sviluppare il linguaggio, per acquisire più parole e comprendere forme di discorso più complesse. Il linguaggio deve diventare più perfetto. Anche la conoscenza della matematica deve essere sviluppata, in modo da poter comprendere il prosieguo dell’istruzione. Non si può sviluppare la conoscenza se non si aiuta la mente a comprendere la matematica, così la matematica e il linguaggio si sviluppano in parallelo, insieme al resto della cultura che viene dall’esterno. Lo studio in sé non esiste realmente come viene fatto nelle scuole tradizionali. Se studiamo separando le materie ogni elemento diventa un peso da portare nella nostra mente. Ognuno di noi è un’unità completa. Se sviluppiamo la nostra personalità, necessariamente sviluppiamo la nostra mente. Nelle nostre scuole, quindi, la matematica e il linguaggio sono assimilati insieme e fanno parte del cibo intellettuale necessario per sviluppare la personalità e favorire lo sviluppo.


Quando studiamo geografia, botanica o zoologia, con lo studio di ogni materia acquisiamo parole nuove. In seguito, quando non sono più nuove, fanno parte del capitale intellettuale di parole che aumenta il fondo di parole già a nostra disposizione. A poco a poco, man mano che facciamo questa esperienza diventiamo capaci di capire libri che prima non potevamo capire. Questo accade continuamente, perciò dobbiamo sviluppare il linguaggio insieme a qualsiasi altro aspetto della cultura che possiamo acquisire. Invece di pensare alle parole usate nei diversi elementi del linguaggio come elementi separati, acquisendone alcune a una particolare età e altre a un’altra, dobbiamo capire che tutte fanno parte del linguaggio nel suo complesso.


È un dato di fatto che, qualunque sia l’argomento di cui parliamo, abbiamo bisogno delle conoscenze linguistiche e matematiche. Per esempio, diciamo che l’equatore è lungo 40 milioni di metri! Quindi nello studio della geografia usiamo la matematica, perché dobbiamo avere un’idea di questo grande numero. Invece di dire che l’equatore è molto lungo, diamo la lunghezza precisa. Man mano che lo studio della geografia progredisce vediamo che il linguaggio descrittivo non è più sufficiente, diventa necessario conoscere un’altra materia: l’aritmetica. Solo con queste conoscenze saremo in grado di parlare delle distanze tra la terra e le stelle, le profondità dell’oceano e l’altitudine delle montagne.


Una volta, quando un gruppo di persone chiese con curiosità a un generale italiano, il primo uomo ad aver scattato fotografie aeree della città di Roma, come avesse fatto, egli cominciò a parlare di angoli, misure e correzioni! Le persone che gli avevano posto la domanda non capirono nulla di ciò che disse, perché era completamente diverso da quello che sapevano sulla fotografia. Dissero: “Questa non è la fotografia come la intendiamo noi Per capire cosa intende dire dobbiamo seguire un corso di matematica!”


Durante un viaggio in mare, se chiediamo all’ufficiale di navigazione di spiegarci come si usa la bussola ci parlerà di trigonometria e triangolazione che non capiremo affatto. Capire la lingua non è difficile, ma capire i concetti matematici sì. È quindi necessario avere questa formazione mentale come base per comprendere ciò che accade oggi nel mondo.


Molti di noi devono riconoscere il fatto di essere analfabeti in matematica. Dobbiamo renderci conto che è essenziale capire la matematica per acquisire cultura. La conoscenza della matematica è necessaria oggi come la conoscenza dell’alfabeto nei tempi antichi. Lo sviluppo della conoscenza della matematica fin dalle prime fasi è quindi un passo necessario per portare il bambino verso la cultura. Nelle nostre scuole consideriamo la lingua e la matematica come una serie di esercizi mentali che sviluppano la personalità in modo tale da rendere il bambino capace di acquisire questa cultura. Invece di trattarle come due materie separate le affrontiamo in modo tale che penetrino continuamente nella mente e crescano con la personalità, qualunque sia la materia studiata. In geografia troviamo la lingua scritta e la matematica, così come in fisica e chimica. Ci sono molti esercizi di matematica e anche molti esercizi di lingua. Portiamo avanti la matematica e il linguaggio insieme per lo sviluppo della conoscenza nel suo complesso.


Queste materie rappresentano un problema nelle scuole tradizionali. Le maestre non sanno cosa insegnare in prima elementare, in seconda e in terza! Ritengono che un po’ di geografia per i bambini piccoli non sia dannosa. Anche un po’ di storia non sarà troppo difficile. Certamente niente fisica e chimica per i bambini piccoli! Queste dovranno essere insegnate molto più tardi, sicuramente dopo la scuola elementare. Possono insegnare un po’ di botanica e zoologia in terza, ma riservano la mineralogia, materia molto arida, agli studi universitari.


Durante l’insegnamento della geografia si affronta prima un paese piccolo e poi un paese grande. Prima si studia la città in cui si vive, poi si studiano altre città una per una. In prima elementare si insegna la geografia del proprio paese. Poi, in seconda elementare, si può passare ad altri paesi grandi e più lontani. È facile iniziare con qualcosa di piccolo. Se nella storia si seguisse un piano più o meno parallelo, potremmo dare i nomi di uomini famosi. Gli insegnanti dicono: “La testa del bambino è poco sviluppata. Il suo potere mentale è scarso. Pertanto, insegniamogli piccole cose. Quando crescerà, potremo insegnargli materie più difficili.” È con lo stesso ragionamento che l’insegnamento dell’aritmetica viene impostato nelle scuole tradizionali. In prima elementare si insegna al bambino a contare fino a 20. Ora, dopo aver studiato la psicologia del bambino, sappiamo che questo è uno degli aspetti più difficili nello studio della matematica. In seconda elementare gli si insegna a contare fino a 100 e poi in terza elementare fino a 1.000. Tutti i criteri di acquisizione delle conoscenze si basano sullo stesso tipo di ragionamento. Questo tipo di ragionamento logico divide ogni elemento della cultura e lo isola dagli altri. Non c’è unità tra una materia e l’altra.


Ora, sostituiamo questa idea con un’altra. Dobbiamo iniziare con l’intero, invece che con alcune parti. La visione dell’insieme è interessante per il bambino. È interessante perché è un tutto e può essere visto facilmente. Questa unità, questa grandezza, viene recepita con la massima potenza dalla mente del bambino con la sua immaginazione. Poi, a poco a poco, l’insieme diventa interessante, egli desidera conoscere le sue parti. Maggiore è il suo interesse, maggiore è il bisogno di conoscere i dettagli. Quindi inizia a selezionare i dettagli per acquisire la conoscenza dei particolari più fini. Lo studio di ogni dettaglio, di ogni piccolo elemento è di grande importanza e ci aiuta a determinare e a comprendere meglio l’intera interessante visione.


Pertanto, è necessario creare prima un interesse intellettuale. Per essere interessante, ciò che offriamo deve essere sempre grande. Da questo interesse scaturisce lo sviluppo e l’acquisizione di conoscenze in tutte le diverse materie. Lo si vede nell’insegnamento dell’aritmetica. Ai miei tempi, quando ero in prima elementare, facevo solo addizioni. In seconda elementare facevo le sottrazioni e in terza le moltiplicazioni. Avevo raggiunto la quarta elementare prima di entrare in contatto con la divisione! Lo studio della cultura vera, tuttavia, inizia con il sistema decimale, attraverso il quale si passa immediatamente ai grandi numeri che suscitano l’interesse del bambino. Sapendo semplicemente contare fino a dieci, il bambino può eseguire le quattro operazioni. Questa capacità è interessante, poiché è relativamente molto tardi che la sua mente impara il conteggio lineare e le combinazioni di numeri tra 10 e 20. L’acquisizione del meccanismo delle quattro operazioni e gli esercizi su tutti i piccoli dettagli diventano sempre più numerosi. È come se il bambino sbriciolasse il tutto e studiasse le briciole di ciò che all’inizio era un tutto in sé.


Nel progresso delle cose diverse dall’educazione prima viene l’intera organizzazione e poi si entra nei piccoli dettagli. Per creare un centro studi Montessori dobbiamo iniziare con un piano generale: la concezione dell’intero progetto. Per realizzare ciò che è stato pianificato, si entra nei dettagli. Dobbiamo trovare un edificio per ospitare l’organizzazione, e poi cercare l’arredamento e le persone che possano funzionare in quell’edificio. Dopo dobbiamo trovare i bambini da istruire e decidere quante ore di lavoro devono essere assegnate alla scuola. Poi vengono tutti i dettagli più piccoli: quante matite e temperini devono essere forniti. Si inizia sempre con una sintesi, qualcosa che dia un’idea generale di tutto. Deve essere persuasiva e attraente per la mente. Questo è l’inizio. Questo piano deve essere fornito in modo da dare una chiara visione dell’insieme in forma sintetica. Lo stesso ragionamento va applicato alla cultura. Dobbiamo dare un’immagine generale, che catturi l’immaginazione e susciti interesse.


Di fronte a questo problema, nelle scuole tradizionali gli insegnanti dicono: “Cercherò di dare un’idea della vita.” Ma la vita è solo un elemento del tutto, non il tutto. Ogni cosa è tutto. Tutto è tutto. Nella natura c’è tutto. È qualcosa che permette di comprendere la creazione. Come è nata la terra? Perché è così com’è? Qual è il compito dell’uomo nella creazione? Qual è l’ambiente in cui deve vivere? In generale, possiamo dire che l’uomo vive sulla terra, non nell’aria o nell’acqua. Questa terra è governata da qualcosa, qualcosa che esiste sempre. Immediatamente queste cose suscitano l’interesse e l’entusiasmo del bambino. Poi possiamo pensare ai compiti di tutti gli animali sulla terra. Dove vivono e cosa fanno? Tutti questi piccoli dettagli sono necessari per comprendere i grandi fatti della natura. Più della natura e dell’uomo non c’è nulla al mondo da imparare.


Ci si può chiedere: “L’uomo non fa parte della natura?” Quando parliamo di natura, intendiamo il tutto. In questo insieme ci sono due grandi divisioni: la natura e l’uomo. Dobbiamo impegnarci a studiarle come scienze naturali e storia. In questo modo presentiamo prima il tutto e poi le divisioni a un bambino tra i tre e i sette anni. Nelle nostre scuole questa conoscenza viene suddivisa e fornita al bambino in momenti diversi, in un modo che lo attragga durante il particolare periodo di sviluppo. Se riusciamo a capire questo concetto, il nostro compito di dare questa conoscenza al bambino diventa facile.


Gli esseri viventi esistono nell’acqua e sulla terra. Tutti gli esseri viventi che si trovano sulla terra sono sparsi sulla sua superficie. Alcuni di loro possono fare dei piccoli voli, ma prima o poi tornano a terra. L’atmosfera è vuota di vita, non è un luogo di residenza per nessun essere vivente. Nell’acqua, a tutti i suoi diversi livelli, ci sono miriadi di forme di vita. L’oceano, dal fondo alla superficie, è pieno di esseri viventi. Ci sono persino pesci volanti che per qualche tempo lasciano il loro elemento naturale! Anche la superficie dell’acqua è piena di vita. Per confrontare il numero di animali che vivono sulla terra con il numero di esseri viventi che vivono nell’oceano abbiamo bisogno della conoscenza dei numeri e delle statistiche. Sia sulla terra che nel mare c’è un’immensa quantità, un’immensa varietà di esseri viventi. Immediatamente la matematica deve venirci in aiuto nel formare l’idea del confronto tra i numeri delle forme di vita. Per scoprire l’età della Terra dobbiamo nuovamente ricorrere alla matematica, perché si esprime solo in termini numerici.


Consideriamo questi due elementi, aria e acqua. Ogni essere vivente sulla terra e nell’acqua respira. I pesci, respirando, assumono continuamente un’enorme quantità di acqua. Gli esseri viventi sulla terra inspirano continuamente un’enorme quantità di aria e respirano senza fermarsi nemmeno per un attimo. Per poter vivere, le migliaia di milioni di esseri viventi che si trovano sulla terra hanno bisogno di aria pura. L’aria, per essere adatta alla vita, deve essere costituita in una proporzione speciale. Se questa proporzione venisse un po’ alterata diventerebbe velenosa e ogni essere sulla terra che la respira morirebbe. Eppure, come viviamo serenamente senza pensare che in qualsiasi momento potremmo tutti essere sterminati! Non andiamo sempre in giro pensando di essere in pericolo. Ogni volta che un essere vivente espira, avvelena l’atmosfera. Eppure, in qualche modo, l’aria si mantiene pura, nonostante il veleno che vi viene continuamente riversato. Chi preserva la purezza dell’aria? Se l’acqua del mare venisse alterata di un grado dei suoi componenti, i sali ucciderebbero i pesci del mare. Chi mantiene l’acqua a un livello di purezza costante per gli esseri viventi nel mare? 


Dopotutto ci sono innumerevoli fiumi che impoveriscono la terra di sali e che si riversano in mare. Queste sostanze velenose hanno inquinato l’atmosfera e il mare per milioni di anni, eppure i costituenti dell’aria e dell’acqua non sono cambiati di una virgola. Perché è così? Dobbiamo pensare all’evoluzione e alle sue meraviglie. È certamente una cosa incredibile. Siamo noi a creare l’evoluzione. Questa è la vita. La vita non è che un atomo del tutto. Non importa quale parte consideriamo, è solo un piccolo elemento. Il tutto può essere capito solo da qualche entità che ne è al di sopra. I piccoli particolari e i piccoli dettagli non sono altro che elementi che servono da introduzione a questo tutto che è la creazione.

Lezioni dall'India 1939
Lezioni dall'India 1939
Maria Montessori
Lo sviluppo creativo del bambino. 75 lezioni in italiano tenute da Maria Montessori durante il primo Corso Montessori Internazionale nel 1939 a Madras, che spaziano dalla psicologia all’uso dei materiali.