capitolo 50

L’essere sociale emergente

L

’immaginazione è quel potere sintetico della nostra mente che ci mostra le cose meglio di quando le vediamo realmente. L’immaginazione raffigura alla nostra mente non solo invenzioni pure, ma anche cose reali. Dobbiamo ora costruire nella nostra immaginazione non solo le caratteristiche fisiche speciali del bambino che è morbido e rotondo, con capelli fini e ricci e denti piccoli come perle, che fa movimenti molto aggraziati, non solo la psicologia del bambino, non solo il metodo di educazione adatto al bambino, ma la complessità della sua vita. Dobbiamo immaginare la sua vita non come se fosse l’inizio della vita, ma come se formasse un cerchio completo in sé.


Innanzitutto dobbiamo considerare il bambino dal punto di vista dell’amore. Il bambino è amato e tutta la sua vita è amore. Desidera beatamente essere il centro dell’amore e ha verso di esso un atteggiamento assolutamente disinteressato. Non gli importa in quali condizioni di vita sia nato, ha solo bisogno di persone che lo amino. Il bambino non dimentica l’amore di tutti coloro con cui è entrato in contatto. Ama anche loro. Ognuno di loro ha un valore, tutti hanno un posto nel suo cuore. Non solo le persone della sua famiglia, ma anche gli animali della casa sono amati e ricordati. Quando una madre ha insegnato al suo bambino a pregare, gli ha chiesto di ripetere: “Dio conservi in vita per questa notte mia madre, mio padre, mia zia, mia…” Il bambino ha continuato a nominare tutti i membri della sua famiglia, vicini e non, la servitù, e ha chiesto a Dio di mantenere in vita gli animali – anche il cagnolino e il gatto.


Il bambino accetta e apprezza tutto ciò che lo circonda. A questa età, se gli viene proposto un concetto religioso, questo deve essere personificato in qualche entità che si preoccupi personalmente del bambino, che consideri con interesse tutte le sue azioni, che sia felice se il bambino sta bene, che cerchi di aiutarlo se è infelice o malato.

La vita del bambino, tuttavia, non si limita a questo ma ha un’altra parte: la sua vita sociale. Dalla famiglia, dalla sua casa, il bambino arriva nell’ambiente chiuso e limitato della nostra scuola63. Qui entra in contatto con altri bambini che non appartengono alla sua famiglia o alla sua casa, ma che condividono con lui il nuovo ambiente. Questo ambiente è preparato in modo da offrire un’attività libera. Qui il bambino entra in contatto con alcuni oggetti sui quali si concentra. La caratteristica peculiare di questa attività, che è un ciclo di lavoro faticoso e senza riposo, è la calma. Attraverso questa attività il bambino costruisce lentamente la sua personalità e acquisisce gradualmente delle caratteristiche particolari. Diventa una persona seria e impara a portare a termine l’attività che ha iniziato. Mostra una capacità molto speciale di offrire aiuto quando è davvero necessario e di mostrare rispetto per chi è impegnato in un’attività. Mostra particolare simpatia e comprensione per i bambini più piccoli. Mostra quel tipo di obbedienza che, potremmo dire, è un consenso dello spirito agli altri, e agisce secondo la volontà di un altro con calma e serenità. Tutte queste cose possono essere considerate manifestazioni d’amore.

Quando il bambino forma spontaneamente le sue idee a partire dall’ambiente, quando si concentra su qualche fatto offertogli dall’ambiente, lo fa con vera passione. Quello che vediamo nel bambino, quando obbedisce con gioia, quando mostra il consenso dello spirito a un’altra persona che riconosce come superiore a sé da cui trae stimolo e piacere, quando obbedisce alla volontà dell’insegnante, è anche una forma di amore. In questo periodo sensibile assorbe immagini e si attacca alle cose. È grazie alla sua capacità di assorbimento e di attaccamento che riesce a conquistare il linguaggio e a consolidare il carattere.


Oltre a queste cose grandi e fondamentali sembra attaccarsi anche ad alcune cose più superficiali, ma che sembrano far parte di un insieme estetico, ad esempio ai bei colori. È contento di essere ben vestito, gli piace essere ben pettinato e curato. Pulisce tutti gli oggetti dell’ambiente e li mette in ordine. Sembra apprezzare le buone maniere, che fanno parte delle relazioni superficiali con le altre persone dell’ambiente. Mostra anche delicatezza nel cercare di raggiungere la perfezione in tutto questo.


Nelle nostre scuole, nell’ambiente dei bambini c’è una disciplina spontanea che è quasi la soluzione al problema dell’obbedienza. È una soluzione misteriosa. Cerchiamo di offrire al bambino la libertà; quando offriamo la vera libertà, otteniamo la disciplina! L’ordine e la disciplina sono le cose più visibili in questo ambiente. Quando il bambino viene lasciato libero, invece di rompere tutto, di litigare o di saltare, è calmo e serio nel lavoro. Quante persone mi hanno detto di volta in volta: “Questa è la vita ideale! Questo è il regno dei cieli! Questo è il modo in cui gli uomini dovrebbero vivere.” Quanto piacere hanno ricavato dalla visione di una tale società, fatta di persone migliori e di esseri umani superiori. Questa immagine di una piccola società ha risvegliato nei loro cuori qualcosa che si era addormentato: una sorta di resurrezione dei ricordi dell’infanzia, perché i momenti migliori della nostra vita sono quelli dell’infanzia.


Così, il bambino in questa fase pensa: “Credo in un Dio per il quale sono particolarmente importante. Egli mi guarda in ogni momento, nessuna delle mie azioni gli sfugge. Credo in altre entità spirituali che mi sono sempre vicine per proteggermi. Provo un attaccamento verso tutti coloro che conosco. Quando prego, lo faccio per tutti quelli che conosco, per i miei amici e anche per i miei animali. Lascio le persone in casa a sé stesse, ma cerco di aiutarle quando ne hanno bisogno. Cerco di essere gentile con tutte le persone che conosco. Cerco di essere il più cortese possibile. Mi piacciono tutte le cose belle: la mia casa, le opere d’arte. Sono una persona seria. Se inizio una cosa, la porto a termine e la ripeto ogni giorno con serenità. Mi piace anche essere bello. Mi fa piacere se gli occhi delle persone che mi vedono trovano consolazione in questa vista. Ho imparato a fare molte cose di natura gentile. So cantare e ballare. Anche se non è nulla di serio, mi basta essere gioioso nella vita, provare la gioia di vivere una vita semplice e piena di affetti. Mi piace far parte della piccola cerchia di persone che a scuola sono felici di stare insieme. Trovo amicizia e consolazione nella loro compagnia. Mi piace essere il centro della mia casa. Mi piace quando le persone si confidano con me e ripongono in me la loro speranza e la loro fiducia.”


Questo potremmo definirlo un ottimismo perfetto, una vita di sentimenti elevati. Forse non potremmo immaginare nulla di più perfetto di questo. Anzi, potremmo desiderare per la società una simile forma di vita! Dobbiamo renderci conto che questa è la forma completa della prima fase della vita, la prima forma dell’infanzia. Certamente è bella perché abbiamo nel profondo dell’anima questi primi ricordi di questo periodo. Sentiamo il richiamo di questa prima infanzia, che ci ha formato e che abbiamo dimenticato.

Quando vado per le strade di Madras a volte osservo le persone che, come forma di riposo, non stanno sedute o sdraiate, ma semplicemente si chinano con il mento sulle ginocchia, appoggiandosi un po’ in avanti sulle braccia. Freud64 ha detto che abbiamo solo una vera e propria posizione di riposo, quella che l’embrione del bambino assume prima della nascita. Ogni uomo ha bisogno ogni giorno di assumere per qualche tempo quella posizione, perché il nostro riposo è nella nostra origine. Questa nostalgia che sentiamo per la nostra origine deve essere soddisfatta in ogni periodo della nostra vita.

Questa vita della prima infanzia diventa l’ideale della vita dell’uomo adulto. Dobbiamo ricordare che, se è vero che molto della sua prima infanzia rimane, l’uomo non è fatto per essere passivo e per rimanere tranquillo in un ambiente chiuso. Non può limitare la società alle persone con cui entra in contatto. Avrà bisogno della persona che lo ama, che ha fiducia in lui come un bambino. Gli sforzi dell’uomo non possono limitarsi a occuparsi del proprio aspetto o del benessere del proprio popolo. La religione che ci tocca più da vicino non può limitarsi ad avere un Dio o un’entità la cui preoccupazione è la figura dell’uomo. Perciò non è la fine; è solo il primo passo e dobbiamo andare avanti. Un bambino di sette anni si chiede: “Che cosa è bene? Che cosa è male?” Questa nuova preoccupazione è diversa dalla precedente credenza nell’esistenza di un Dio che si interessava a lui. Ora sente: “Devo sapere cosa è bene e cosa è male. Voglio un maestro che mi illumini, che mi insegni ciò che è bene in modo che io possa seguirlo.” Quando è piccolo, la madre sembra essere la personificazione della bellezza, della bontà e della virtù. Il bambino sente: “Tutto ciò che mio padre fa è bene. Mio padre è l’uomo più onesto e rispettabile del mondo. Ciò che fa è giusto e buono. Quello che chiedo a Dio è l’illuminazione per mostrarmi cosa è bene e cosa è male. Gli chiedo la personificazione della rettitudine.” Questo è un altro passo.


Dai sette anni in poi, la sua mente comincia a cercare un ideale più etico della ricerca di Dio. Lo cerca in un cerchio più ampio di quello che racchiude la casa. Da questo momento si apre una strada verso un’altra forma di vita. Abbiamo già percepito i cambiamenti che il corpo del bambino ha subìto. Tutta la gentilezza dei modi è scomparsa e il bambino è diventato rude e violento nei movimenti. È una persona forte, non morbida. I suoi piccoli denti tipo perle sono cambiati in altri molto grandi, bianchi e forti. Lentamente l’uomo va avanti fino a raggiungere l’ultimo stadio, portando sempre con sé i ricordi della prima infanzia. Sente il sostegno delle persone che lo amano e crede in un Dio che si preoccupa per lui. Porta con sé i ricordi della prima infanzia durante la crescita, come una lumaca il cui guscio iniziale la segue. La crescita aumenta il guscio, ma la parte importante della vita subisce un cambiamento, si aggiunge qualcos’altro.

È molto interessante studiare le diverse età65 del bambino, osservarne lo sviluppo, capire i nuovi bisogni che sorgono in seguito al suo sviluppo e studiare i cambiamenti che devono essere apportati nell’ambiente per rispondere a questi bisogni. Il bambino in questa forma di amore non può essere definito egocentrico, non può essere chiamato egoista, perché questa è la forma della sua vita. Un adulto che si limita a mantenere questa forma di psicologia con tutta la sua perfezione potrebbe a ragione essere chiamato egoista. Man mano che cresce, il bambino non deve limitare la sua vita alla famiglia che lo circonda, ma trovare un ambiente che si allarga sempre di più.

Lezioni dall'India 1939
Lezioni dall'India 1939
Maria Montessori
Lo sviluppo creativo del bambino. 75 lezioni in italiano tenute da Maria Montessori durante il primo Corso Montessori Internazionale nel 1939 a Madras, che spaziano dalla psicologia all’uso dei materiali.