Non è facile classificare i rumori21. All’inizio, quando l’orecchio non è allenato, il primo passo è sentire la differenza tra i contrasti e trovarne due che si assomigliano. Qui entra in gioco anche un fattore psicologico con l’identità e i contrasti. Questo materiale è difficile da preparare. Sentiamo il rumore finissimo prodotto dalla scatola con i grani piccoli, e quello più pesante prodotto dai sassolini e anche i rumori prodotti dai medi. Per essere davvero simili è necessario che il materiale sia preparato con cura, perché se mettessimo un granello in più in una scatola rispetto all’altra, o un sassolino in meno, i rumori prodotti dal materiale non sarebbero simili.
Dopo averle messe a coppie, si posiziona una serie di queste scatole in modo graduale a seconda dell’intensità del rumore. L’orecchio deve essere ben sviluppato per riconoscere questi diversi rumori. È evidente che se all’inizio non riconosciamo la differenza tra i rumori, ma la riconosciamo in seguito, c’è stato uno sviluppo del potere uditivo dell’orecchio. Anche in questo caso c’è una tecnica da seguire. Se la scatola tenuta nella mano sinistra produce un suono più forte di quella tenuta nella mano destra22 c’è una differenza tra le due. Le appoggiamo entrambe, quella più forte a sinistra. Se il seguente sembra essere ancora più forte di quello precedente, lo mettiamo a sinistra del precedente. Troviamo il contrasto, poi qualcosa di intermedio tra il contrasto, poi qualcosa tra il primo e il secondo, e poi tra il secondo e il terzo. Procediamo quindi scuotendo ogni scatola e trovando il suo posto esatto, verificando infine se c’è una gradazione scuotendo ogni scatola e ascoltando.
È certo che la tecnica e il materiale aiutano l’individuo a trovare queste differenze. Se non si offre la tecnica al bambino, l’insegnante deve sempre interferire. Se invece si offre il materiale e il metodo di utilizzo di questo materiale, si va avanti nello sviluppo e nell’educazione. L’offerta di un metodo insieme al materiale fornisce al bambino i mezzi per raggiungere l’indipendenza, perché il metodo lo aiuta a imparare da solo. Non deve dipendere dall’amministrazione spirituale o intellettuale di altre persone. Esiste un’indipendenza interiore che può essere acquisita solo gradualmente attraverso l’esercizio.