capitolo 6

La cura del seno

L’allattamento non diminuisce la bellezza dei seni di una donna; aumenta il loro fascino facendoli apparire vissuti e felici.

Robert A. Heinlein

Ringraziare

In tutti questi mesi e anni avete allattato il vostro bambino, avete fatto un ottimo lavoro. Anche qualora abbiate incontrato delle difficoltà, le avete superate brillantemente e i vostri seni hanno svolto il loro compito nel migliore dei modi.


Ora vi apprestate a terminare il percorso dell’allattamento e c’è una cosa, prima di ogni altra, che potete fare: essere grate per tutto ciò che i vostri seni hanno fatto in questo tempo. La gratitudine è molto potente ed è una delle espressioni dell’amore e della gentilezza.


Potreste dire qualcosa tipo:

“Grazie miei cari seni, perché avete prodotto tutto il latte che serviva al mio bambino.

Grazie perché avete continuato nel vostro intento anche quando a volte eravate doloranti, arrossati e feriti.

Grazie perché non vi siete mai stancati e siete arrivati fin qui con me, non lasciandomi mai indietro.

Ora che il mio bambino sta diminuendo le poppate lascio che voi concludiate gradualmente il vostro lavoro e so che lo saprete fare nel migliore dei modi.

Vi chiedo di custodire con cura la vostra capacità di creare latte in abbondanza, in quanto potrebbe ancora servire.

Vi chiedo di restare sempre in salute e vi sono davvero grata anche per questo.

Grazie, grazie, grazie.”


Questo è solo un esempio del ringraziamento che potreste rivolgere ai vostri seni, ma ovviamente potete aggiungere tutto ciò che desiderate e che vi viene in mente. Potreste poi concludere con un esercizio di rilassamento e una visualizzazione in cui immaginate che piano piano dai vostri seni non goccioli più latte.


Al fondo del libro troverete delle pagine bianche sulle quali potrete scrivere, se volete, una lettera ai vostri seni, per dire loro come vi siete sentite in questi mesi/anni di allattamento e concludere con il ringraziamento.

Accompagnare nell’adattamento

Per restare bello e in salute il corpo ha bisogno di cure, per questo è essenziale prendervi cura dei vostri seni. Quando l’allattamento sarà terminato potreste notare che il loro aspetto è diverso da quello di un tempo e trovare il vostro seno un po’ svuotato e poco tonico. Ma non preoccupatevi, poco per volta tornerà a riempirsi un po’. In ogni caso potrete aiutarlo massaggiandolo con un olio o una crema elasticizzante e rassodante e anche facendo attività fisica.


A proposito del corpo che cambia con la gravidanza, il parto e il periodo dell’allattamento può essere interessante citare una scena tratta dal libro Donne che corrono con i lupi, di Clarissa Pinkola Estés. Si racconta di una donna sui trentacinque anni – età che allora mi sembrava avanzata, oggi ne riconosco la giovinezza – che balla nuda vicino a sorgenti di acqua calda. La si descrive come dotata di grande bellezza e piena di vita nonostante il corpo segnato dalle gravidanze e dall’allattamento. Seni svuotati, striature sull’addome: l’aspetto esteriore di una donna che è diventata madre non è più come prima, è vero, ma è il suo corpo racconta la sua storia ed è in questo che consiste la sua bellezza.


Prendersi cura del seno è importante anche quando si smette di allattare in quanto il corpo ha bisogno del suo tempo per capire che il latte non è più necessario e regolarsi di conseguenza. Diminuendo gradualmente le poppate è difficile che si presentino difficoltà, ma non per questo dovete tralasciare di osservare e ascoltare il vostro corpo: nei primi giorni probabilmente avvertirete una sensazione di tensione e pienezza, legata al fatto che il seno si riempirà di latte. Niente paura, nel giro di qualche settimana tutto cambierà e forse anche prima. Nel frattempo, però, come è meglio agire? Sembrerebbe sconsigliabile spremere il seno o usare il tiralatte, perché entrambe le azioni potrebbero sembrare uno stimolo all’ulteriore produzione di latte. In realtà la spremitura spesso è invece necessaria per evitare ingorghi, dotti bloccati e mastiti. Il trucco è quindi di spremere il seno manualmente, o con un tiralatte se siete in difficoltà con la spremitura – ma non credo vista la vostra esperienza pluriennale nell’allattamento – e solo per quel poco di latte che basti ad alleviare la tensione, mentre se svuoterete il seno completamente il vostro corpo potrebbe pensare che ci sia ancora bisogno di produrre del latte. Prima di spremere il latte può essere d’aiuto l’applicazione di calore sul seno: borsa dell’acqua calda, impacchi caldi, doccia, bagno, immersione del seno in una bacinella piena d’acqua. Naturalmente la temperatura dell’acqua deve essere moderata, in modo da non ustionarvi. Il calore stimola il rilascio di ossitocina e quindi favorisce la fuoriuscita di latte. Il modo più semplice per spremere il latte manualmente consiste nell’utilizzo di pollice e indice. Vi ricordo la tecnica, anche se certamente la conoscerete e l’avrete già sperimentata. Posizionate il pollice e l’indice sui bordi dell’areola: indice sul bordo inferiore e pollice su quello superiore se posizionate le dita verticalmente, mentre le dita saranno entrambe sui bordi laterali dell’areola se vi posizionate orizzontalmente. Portate le dita verso il torace, cioè andate dentro il seno, e poi avvicinatele, cioè chiudetele, senza in realtà spremere e senza raggiungere il capezzolo. In questo modo, semplice e indolore, il latte uscirà e il seno non vi farà male. Svuotare in parte il seno non dà solo sollievo, ma allontana il rischio di inconvenienti come l’ingorgo, i dotti bloccati e la mastite.


A questo proposito, può essere utile riconoscere quali siano i segnali dai quali riconoscere questi disturbi: in caso di ingorgo il seno è tutto duro, dolente, lucido e spesso arrossato; questo fastidio in genere interessa entrambi i seni e il latte non esce fino a quando l’ingorgo non viene risolto. Nel dotto bloccato il seno è morbido, ma si sente sotto le dita come una pallina dura, inizialmente piccola che – se non trattata – può aumentare di volume. A differenza di quanto accade in caso di ingorgo, con un dotto bloccato il latte esce. Quando c’è la mastite, che può essere una conseguenza delle situazioni descritte, il seno è arrossato, dolente, duro (in parte o completamente a seconda del disturbo che l’ha provocato) o anche morbido. Alle ossa si avvertono gli stessi dolori tipici di quando abbiamo l’influenza e la febbre sale oltre i 38,5 gradi. Se doveste notare questi sintomi, rivolgetevi a un medico per ricevere la terapia e a un’ostetrica per le indicazioni per le cure locali.


Spremete il seno tutte le volte che ne sentite la necessità: per ogni mamma è diverso, perché dipende dalla frequenza con cui il vostro bimbo era abituato a poppare. Un conto è se vostro figlio succhiava solo mattina e sera, un conto è se succhiava molto sovente. In ogni caso, con il passare dei giorni il numero di spremiture a cui dovrete sottoporvi sarà sempre minore. Cercate ad ogni modo di non focalizzarvi troppo sulle tempistiche e seguite le vostre sensazioni. In questo percorso potrebbe esservi utile consultare una professionista dell’allattamento, che vi possa controllare e confermare che siete sulla buona strada.

Prendersi cura con delicatezza

Un consiglio che tempo fa si rivolgeva spesso alle madri che sospendevano l’allattamento era di fasciare stretto il seno e intanto assumere delle specifiche pastiglie per bloccare la produzione di latte. Ci si curava poco del dolore e della pienezza del seno e questo poteva portare a gravi conseguenze fino ad arrivare alla mastite. Ora sappiamo che – se la conclusione dell’allattamento avviene con gradualità – non è necessario assumere pastiglie, evitando così qualsiasi effetto collaterale. Lo stesso si dica dell’indossare una fasciatura, che non è mai indicata, in quanto procura dolore al seno e aumenta il rischio di ingorgo, dotti bloccati e mastite. Con la giusta gradualità il latte diminuirà a poco a poco. L’importante è continuare a dedicare cure e attenzioni al seno in una fase così delicata. Massaggi e spremitura molto intensi possono solo fare male e peggiorare le cose, per questo è essenziale saper usare la giusta delicatezza per evitare conseguenze spiacevoli.


È utile sapere che per favorire la conclusione della produzione di latte potrete trovare anche rimedi utili sia erboristici che omeopatici. Ma ancora una volta ricordo che se procederete con gradualità non avrete bisogno di assumere nulla. Nella fitoterapia ricordiamo la salvia, la menta e i fiori di gelsomino. In ogni caso, prima di assumere qualsiasi rimedio, è necessario che vi rivolgiate ad un professionista con formazione in fitoterapia o omeopatia. Infatti, non è detto che un rimedio naturale non possa essere dannoso, se utilizzato con modalità scorrette.


Non è necessario bere meno liquidi, ma proseguire a bere rispondendo alla vostra sensazione di sete. Bere poco non vi fa stare bene. Può invece essere utile diminuire l’assunzione di sale, in quanto provoca una ritenzione di liquidi. Quando poi il seno non vi darà più una sensazione di pienezza, allora potrete riprendere a mangiare la quantità abituale di sale, ricordando che comunque eccedere non giova alla salute.

Smettere di allattare?
Smettere di allattare?
Maria Cristina Baratto
Come, quando e perché. Preziosi consigli, strumenti pratici e spunti di riflessione per vivere al meglio questo distacco, senza stress e sensi di colpa. Può succedere che l’esigenza di concludere l’allattamento al seno si presenti prima per la mamma che per il bambino.In questi casi, è bene ponderare le motivazioni, informarsi e procedere senza fretta, evitando trucchi e bugie e senza l’utilizzo di farmaci.Smettere di allattare? è un libro ricco di preziosi consigli, strumenti pratici e spunti di riflessione che l’ostetrica Maria Cristina Baratto propone per vivere al meglio questo distacco, senza stress e sensi di colpa.