capitolo 8

Come redigere
un piano di recupero postnatale

Il benessere post parto è stato mal interpretato come perdita di peso, ma in realtà il corpo di una donna ha bisogno di un’attenzione particolare sotto forma di cibi nutrienti, riposo e sostegno per riprendersi e guarire.

Crystal Karges

Il post parto è una ricerca per ritornare a te stessa. Sola nel tuo corpo, di nuovo. Non sarai mai più la stessa, sei più forte di prima.

Amethyst Joy

Perché scrivere un piano di recupero postnatale? La doula postnatale Jojo Hogan, fondatrice del movimento “Slow Postpartum”, ha ideato una magnifica analogia con il matrimonio:

“Se il parto è come il giorno del matrimonio (un sacco di preparativi, alte aspettative, essere al centro dell’attenzione, dura circa un giorno, ricevi qualcosa di speciale alla fine), allora il periodo post parto dovrebbe essere come la luna di miele (stessa quantità di preparativi e investimenti. Tempo, spazio e privacy per rilassarsi, creare un legame e innamorarsi. Un sacco di persone e di servizi intorno per prendersi cura di te e un ambiente tranquillo e incantevole in cui tutti i tuoi bisogni sono soddisfatti per qualche giorno o qualche settimana).”

Quindi allo stesso modo in cui organizzi un viaggio di nozze, vale la pena stabilire dei piani per il tuo viaggio di maternità. E come per la pianificazione del parto, il punto non è avere un piano rigido: la magia non è nel “piano”, ma nel processo di esplorazione delle opzioni e nel riunire le informazioni, così da avere un’esperienza il più positiva possibile, a prescindere da quello che succederà. Non puoi sapere in anticipo come ti sentirai, o quali imprevisti la vita potrebbe metterti davanti, quindi vale la pena riflettere su tutte le opzioni possibili. In questo modo, a prescindere da come il tuo bambino verrà al mondo e come finirai per sentirti una volta a casa con lui, avrai almeno una qualche forma di sostegno pronta.


Come doula per il parto ho aiutato molte donne a scrivere tre piani per il momento della nascita: uno per la situazione ideale, uno per gli imprevisti (ad esempio, un cambiamento nel luogo del parto, travaglio indotto, parto strumentale, ecc.) e uno per il parto cesareo. Mi ricordo vividamente una coppia che partecipava alle mie lezioni all’NCT. La data prevista per il parto era passata e venivano spinti ad acconsentire all’induzione. Mi hanno assunto come doula all’inizio del travaglio, e mi è stato permesso di entrare in sala operatoria quando hanno avuto un cesareo (la mia unità sanitaria locale solitamente ha una politica per cui è ammessa una sola persona). Sono andata da loro a casa e poi con loro in clinica per le tante ore di travaglio. Alla fine, il bambino semplicemente non usciva. Sono stati assertivi riguardo i loro desideri durante il travaglio e una gentile ginecologa è uscita dal reparto di ginecologia per parlare con loro, e hanno acconsentito ad essere trasferiti nella sala parto per un cesareo. Mentre ci spostavamo con una certa fretta, non siamo riusciti a portare le borse con noi. Per fortuna avevo una copia dei loro piani per il parto nella mia borsetta. Li ho tirati fuori e non solo la ginecologa ha letto le loro preferenze e ha acconsentito a sostenerle tutte, ma una solidale ostetrica si è anche assicurata che tutta l’equipe leggesse il loro piano per il cesareo e ha contrattato perché potessi entrare anche io nella sala operatoria. È stato un parto bellissimo. Il bambino è stato messo sul petto della madre per un contatto pelle a pelle praticamente subito, ed erano immersi in una dolce bolla di ossitocina. Quando li ho incontrati dopo il parto la madre mi ha detto: “Quando ci hai suggerito di scrivere un piano per un parto cesareo non mi è piaciuto per niente, ma alla fine questo ha significato che abbiamo avuto un’esperienza davvero positiva del parto, perché ci siamo sentiti ascoltati e rispettati”.


Questo dimostra quanto l’immaginare più situazioni possibili, appuntarsi delle idee su come potersi riposare, avere una sana alimentazione, ricevere dei trattamenti di cura del corpo e avere un sostegno sociale ti metta in una posizione di maggiore forza, a prescindere da quello che succederà.


Può succedere di incontrare persone che svalutano le tue idee, come quando stai scrivendo un piano per il parto. “Non puoi pianificare il parto” è una frase comune usata per bocciare questo tipo di piani. E dato che i piani postnatali sono un concetto ancora più nuovo potresti incontrare un po’ di negatività. Le persone potrebbero dire “Non puoi pianificare il recupero post parto”, oppure “Non ne hai bisogno”. Ti consiglio di scegliere attentamente chi sarà parte della tua squadra di sostegno e con chi parlarne, a seconda di come è probabile che siano queste persone, se di sostegno o sprezzanti.


Un altro aspetto importante è gestire chi viene a farti visita. Questo potrebbe avere un impatto su ogni aspetto del tuo recupero, nel bene o nel male, e in particolare sulla capacità di riposare, ma anche sul ricevere un po’ di aiuto per le faccende. Potresti trovarlo difficile, perché in un mondo in cui vengono esaltati l’essere occupati e il “tornare alla normalità” ho visto molte madri sentirsi in colpa all’idea di riposare o di rifiutare di ricevere visite. Ma come doula ho visto neomamme esaurirsi a causa della corrente di persone (che erano tutto meno che di aiuto), e anche neogenitori sentirsi non rispettati nei loro tentativi di imparare a conoscere i loro bambini. Può diventare anche molto complicato se i parenti che vengono dall’estero e si stabiliscono a casa tua non sostengono integralmente le tue scelte.


I diavoli che vengono a fare visita ai neogenitori arrivano senza avvertire molto presto dopo il parto (a volte si presentano anche in ospedale o in sala parto). Portano un regalo simbolico per il bambino ma niente che possa essere utile a te. Si aspettano di essere serviti e vogliono coccolare il bambino, anche se, in questa prima fase, ciò potrebbe non farti sentire a tuo agio. Danno un sacco di consigli “benintenzionati” su come tu stia sbagliando tutto e minano il tuo già fragile senso di sicurezza. Quando poi se ne vanno tu hai saltato il tuo riposino, di cui avevi molto bisogno, il bambino è nervoso per essere passato in braccio a troppi estranei, la casa è piena di briciole e tazze e piatti sporchi e tu ti senti fisicamente ed emotivamente esausta. Gli angeli che vengono a fare visita ai neogenitori controllano quale sia l’orario migliore per passare, rispettano il vostro bisogno di avere qualche giorno per voi stessi dopo il parto, portano un manicaretto e un voucher per un messaggio postnatale, ti preparano una tazza di tè e uno snack, coccolano il bambino solo se tu lo proponi e possono mandarti a fare un pisolino o un bagno, e fanno una lavatrice o lavano i piatti nel frattempo, e portano fuori la spazzatura mentre se ne vanno.


Tenere lontane le persone che possono non essere di aiuto può essere una sfida. Potrebbe essere utile discutere le vostre aspettative in anticipo. Se non vuoi gente che venga a farti visita, ma non vuoi affrontarli, allora un appiccicare un biglietto alla porta con “neomamma e bambino a nanna” potrebbe funzionare. Un’altra soluzione è rimanere a letto, o almeno in pigiama.

Non abbiamo avuto nessuno che ci venisse a fare visita per circa un mese, a parte la mia doula e mia mamma che mi aiutava con gli altri figli e faceva il bucato. Siamo stati gentili ma molto espliciti con familiari e amici e tutti sono stati sorprendentemente comprensivi. Mi dispiace che ci siano voluti tre figli per avere il coraggio di mettere i bisogni della nostra famiglia al primo posto. Questo ha reso il mio recupero molto più facile e la transizione di un nuovo fratello molto più dolce con gli altri figli.

Phyllida Warmington

Io e mio marito siamo entrambi olandesi quindi le nostre famiglie abitano all’estero. Mia madre era presente al parto (per nostro desiderio) e ha aiutato sia me che mio marito durante il travaglio. Dopo il parto faceva il bucato e lavava i piatti e mi ha aiutato nell’avviare l’allattamento. Il resto della famiglia è arrivato quando mia figlia era nata da due giorni e ha rispettato la mia privacy. I miei suoceri mi hanno lasciato spazio, uscivano dalla stanza quando allattavo e per tutto il tempo che sono stati lì ci hanno offerto cibo e bevande. Mia mamma si occupava principalmente di me, mi aiutava e faceva qualsiasi cosa le chiedessi. Gli amici chiedevano sempre se potevano passare e non erano invadenti. Non si trattenevano troppo a lungo e mi chiedevano sempre come stessi. Le infermiere che venivano a domicilio erano molto di aiuto e si assicuravano che andasse tutto bene, ci aiutavano per il cosleeping/condivisione del letto e alcune sono venute per assistermi durante l’allattamento al seno. Mia figlia era affetta da anchiloglossia e abbiamo fatto tagliare il frenulo linguale privatamente da un’ostetrica che, di nuovo, dopo averlo tagliato, ci ha aiutato a far sì che la bambina si attaccasse bene. Ho avuto un gruppo del corso prenatale fantastico, tutti ci sentivamo per sapere come stavamo a ogni ora della notte!

Fiona Mulder


Le persone giuste, quelle che capiscono davvero di cosa hanno bisogno i neogenitori, possono fare un mondo di differenza nella tua vita, in senso positivo.

In qualità di doula postnatale sono stata assunta da donne olandesi per sostegno. Non è inusuale per le olandesi assumere doule postnatali perché la loro cultura è l’unica che conosco in cui il sostegno postnatale è incluso nel sistema sanitario, nella forma del Kraamzorg. Il Kraamzorg è un incrocio tra una doula postnatale e un’assistente di maternità1. Va a casa della neomamma dopo il parto e aiuta con le faccende domestiche, oltre che offrire cure mediche per la neomamma e il bambino.


Dato che è parte della loro cultura, il sostegno postnatale è qualcosa che le donne olandesi si aspettano e quindi è più probabile che mettano in pratica dei piani e assumano qualcuno per realizzarlo.

Ecco alcune testimonianze di donne che hanno adottato alcune misure per avere un piano di recupero postnatale:

Perché le cure postnatali sono importanti e come le ho pianificate? È semplice… perché sto forgiando un bambino dentro il mio corpo. Lo sto facendo crescere e lo sto nutrendo. Un piccolo umano dentro di me. Le cure postnatali non sono un lusso. Non sono uno sfizio. Sono una necessità per noi e per la transizione dei nostri piccoli verso questo mondo. Ho partorito la mia terza piccola principessa appena cinque giorni fa. Ho pianificato le mie cure postnatali più di quanto mi fossi preparata per la gravidanza e il travaglio, così che potessi guarire bene e badare agli altri bambini e perché voglio sentirmi bene con me stessa.

Seema Barua

Non ho mai nemmeno pensato al mio recupero né l’ho pianificato dopo che è nato il mio primo figlio. Ero focalizzata completamente sulla gravidanza e sul parto e su cosa comprare per il bambino. A guardarmi indietro, ho attraversato questa incredibile trasformazione e avevo bisogno che mi fossero dati tempo e spazio per “essere”, e basta. Per capire chi ero dopo aver dato alla luce un bambino, per lasciarmi riposare, guarire, e non sentirmi come se dovessi gettare me e il mio bambino di nuovo là fuori immediatamente e “tornare alla mia vecchia me”. Inizia un’enorme lotta con lo sfinimento e depressione post parto e ansia. D’improvviso ho sentito che compiti semplici come preparare da mangiare erano diventati incredibilmente schiaccianti. Aver avuto il bambino in un paese straniero, lontano da casa e dalla famiglia, l’ha reso ancora più difficile.
Di recente ho avuto il mio secondo figlio e tre grandi differenze questa volta sono state che, intanto, ero di nuovo nella mia città natale, circondata da familiari e amici che ci potevano aiutare. La seconda differenza è stata che mio marito ha organizzato una baby shower2 e ha chiesto a tutti di portare dei piatti che potessimo congelare. Mio figlio ha dieci settimane ora e stiamo ancora godendoci i piatti che sono stati preparati con amore. Il terzo motivo è che ho investito sul mio recupero, pianificando di fare trattamenti postnatali, prenotando delle visite da un fisioterapista per aiutare il mio corpo a riprendersi e pianificando di cercare aiuto per la mia salute mentale ed emotiva. Avevo bisogno di rallentare, essere presente e impegnarmi nella mia trasformazione da madre di un bambino a madre di due.
Le difficoltà con la mia salute mentale sono ancora lì, ma non sono lontanamente così gravi come la prima volta, e mi sento molto meglio equipaggiata per affrontarle stavolta perché ho pianificato in anticipo e chiesto aiuto.
Se anche tu stai avendo delle difficoltà nell’essere una neomamma, che sia il tuo primo figlio o il quarto, non sei sola. E, numero due, se sei incinta, spero che questo ti ispiri a scrivere un piano di recupero postnatale insieme al tuo piano per il parto, e sapere che va bene chiedere aiuto ed essere assistite.

Megs Lassaline

Dopo aver partorito sono stata dai miei suoceri per 10 settimane. Sono stati molto di aiuto. Preparavano sempre da mangiare e mi cucinavano piatti speciali adatti al post parto per aiutarmi a riprendermi. Mi aiutavano badando alla bambina durante il giorno così potevo riposarmi. La mia bambina aveva molto bisogno di stare in braccio e i miei suoceri facevano a turno a tenerla e cullarla fino a farla addormentare. Ho deciso di stare da loro perché sono diventata mamma per la prima volta e non ero sicura di poter gestire lo stress di badare a un neonato. Sono felice di aver preso questa decisione. Ho recuperato le forze molto in fretta e i miei amici erano strabiliati da quanto mi fossi ripresa velocemente. Durante il periodo post parto Sophie mi ha fatto dei regolari massaggi del “closing of the bones”, rilassanti e rigeneranti, che mi hanno aiutato a lenire il dolore pelvico e i dolori muscolari. Consiglio caldamente i suoi massaggi.

Sharon Cheung

Come si scrive un piano di recupero postnatale?

Mi rendo conto che ti sto suggerendo di scrivere un piano per qualcosa di cui non hai esperienza e che non puoi prevedere, e anche che non sai come ti sentirai. Va bene perché, a prescindere da come si svolgerà il tuo periodo post parto, i bisogni fondamentali di una neomamma rimangono i medesimi.


Quando redigi il piano ricorda che ogni cosa può avere dei pro e dei contro. Così come le persone che vengono a farti visita possono essere una benedizione o un ingombro, così può essere il cibo che scegli, il modo in cui pianifichi il riposo, il sostegno sociale e così via.

Tenendo a mente i quattro pilastri del recupero postnatale: riposo, cibo, cura del corpo e sostegno sociale, e cosa è importante per te, la cosa da considerare è come ti sosterrai e chi potrà aiutarti. È una buona idea mettere per iscritto ogni cosa che ti viene in mente che può aiutare e ogni persona a cui potresti rivolgerti per aiutarti e sostenerti dopo il parto. Potrebbe essere utile scriverlo sotto forma di un grafico a stella o di una mappa mentale invece che una lista. Puoi usare penne di diversi colori, iniziare scrivendo le parole “il mio recupero postnatale” nel mezzo, le quattro categorie sopra e poi iniziare a buttare giù idee su come assicurarti che riceverai il più possibile di ogni categoria, e anche chi può aiutarti a farcela. Ci saranno delle sovrapposizioni, ma non importa. Potrebbe essere utile anche chiedere ad altre mamme che conosci cosa hanno riscontrato essere più di aiuto, perché ti potrebbero dare delle idee a cui non avevi pensato e aiutarti a capire cosa è importante per te. Puoi anche creare una tavola visuale3 per il tuo post parto usando immagini ritagliate dalle riviste.

Una volta che hai scritto una bozza di un piano potrebbe esserti utile incorporare l’aiuto di una o due madri con esperienza per revisionarla. Assicurati di scegliere persone collaborative! Se hai una doula, lei sarebbe la persona ideale.


Quanto tempo devi tenere in conto per il piano? Dato che la maggior parte delle pratiche tradizionali di recupero post parto durano circa 30-40 giorni, ti suggerirei di mirare a questo. Comunque un periodo qualsiasi, per quanto breve, potrà essere prezioso, quindi se puoi fare due settimane, o anche solo una settimana, sarà fantastico e farà comunque la differenza nel tuo recupero e nel tuo benessere.

Ecco un riassunto che puoi usare come schema per scrivere il tuo grafico o mappa mentale:

RIPOSO
  • Aiuto a casa (faccende, cucinare, pulire, badare ad altri bambini, ecc.). Fai una lista di potenziali aiutanti.

  • Visite: fai un elenco di chi potrà venire a farti visita e di come gestirli in modo che non interferiscano con il tuo riposo. Scrivi un avviso “neomamma e bambino a nanna” da mettere alla porta.

  • Riposini/sonno: quando il bambino dorme/andare a letto presto/dormire con il bambino.

  • Relax: tecniche di rilassamento e app.

CIBO
  • Cucina in grandi quantità e congela.

  • Chi potrà cucinare per te/portarti del cibo/meal trains.

  • Consegne (supermercati, cibo da asporto, congelati, freschi, cestini).

  • Snack nutrienti e non deperibili.

  • Usare una fascia così da avere le mani libere per prepararti qualcosa da mangiare.

CURA DEL CORPO
  • Massaggi postnatali/cerimonie del “Closing the Bones”.

  • Terapisti manuali specialisti come osteopati, chiropratici e fisioterapisti.

  • Fasciare il bacino/addome.

  • Rimanere al caldo.

SOSTEGNO SOCIALE
  • Amici, familiari, vicini.

  • Assumere un aiuto (doule, tate, persone per le pulizie…).

  • Sostegno online (gruppi sui social media, gruppi WhatsApp…).

PIANIFICARE L’IMPREVISTO
  • Destreggiarsi tra possibili imprevisti, ad esempio se finisci per partorire con un cesareo quando questo non era parte del piano e come potrebbe essere il tuo recupero (il libro Why Caesarean Matters ha un capitolo molto bello a riguardo), se devi rimanere a lungo in ospedale dopo il parto, o se il bambino deve rimanere nel reparto neonatale per un po’.

REGALI
  • Chiedi alle persone che vogliono fare qualcosa per te di offrirti sostegno per il recupero postnatale invece che dei regali.

  • Fai un elenco per dare un’idea di ciò che ti piacerebbe: consegne di cibo, una doula o voucher per i massaggi, ecc.

Il Mother Blessing4

Un magnifico modo per incoraggiare uno spostamento del tuo circolo di sostegno verso di te invece che verso il bambino è organizzare un mother blessing, vale a dire un’alternativa alla baby shower ma incentrata sulla madre. Un gruppo di amici si riunisce per omaggiare la madre e farla sentire coccolata e speciale. Qualche idea:

  • Ogni invitato porta una perlina che simboleggia i suoi auguri per il parto. Queste vengono poi unite in una collana che la madre può usare per concentrarsi durante il travaglio.

  • Le persone sono sedute in cerchio, ci si passa un gomitolo e si arrotola attorno a un polso. Da tenere indossato finché il bambino non è nato.

  • Dare ad ogni ospite una candelina da accendere quando inizia il travaglio.

  • Fare un massaggio alle mani o ai piedi della madre.

  • Leggere dei testi o delle poesie, cantare delle canzoni, suonare un po’ di musica.

  • Fare un collage con vecchie riviste che rappresenti i desideri per il parto o il periodo post parto.

Un mother blessing è il momento perfetto per richiedere regali e impegni di sostegno per dopo il parto, quali pasti consegnati a casa o offerte di aiuto quando ne hai bisogno. Alcune donne preparano un elenco e chiedono alle persone di spuntare i loro nomi da questa, altra gente porta dei regali per il post parto e voucher per la madre. Può essere reso ancora più speciale riunendo di nuovo queste persone per una festa post parto per festeggiare la neomamma alcune settimane dopo la nascita del bambino (e possono portare più regali e altro cibo in quell’occasione). C’è un blog su un mother blessing che puoi trovare nella sezione dedicata a link di vari libri sul mio sito web.

Il post parto
Il post parto
Sophie Messager
Cosa serve a una neomamma Pensare in anticipo al periodo dopo la nascita, individuando i bisogni della neomamma e gli strumenti e le strategie per sostenerla. Prepararsi al momento del parto è sicuramente importante, ma altrettanto fondamentale è concentrarsi sul periodo del post parto.In questo libro, Sophie Messager attinge alla sua esperienza di biologa e doula per dimostrare che pensare in anticipo al periodo dopo la nascita, individuando i bisogni della neomamma e gli strumenti e le strategie per sostenerla, è il modo migliore per iniziare al meglio questa splendida avventura.Il post parto è il primo titolo di “Parliamone”, la collana dedicata ai genitori di oggi: guide monotematiche dalla grafica giovane e un formato più agile, con studi aggiornati, su gravidanza, accudimento, educazione.